lunedì 4 luglio 2016

VITTIME SI, MA QUALI?

Risultati immagini per attentato DACCA

Cordoglio infinito per le vittime e condanna senza appello per chi e' autore di tali efferati attacchi terroristici. Nessuna giustificazione o comprensione ma il tentativo di capire va fatto al di fuori di semplici letture in cui ci sono semplicemente il noi e il loro. Noi i buoni, ingenui, comprensivi. Loro i cattivi, bruti, fanatici e pazzi sanguinari. Se devo pensare ad un accostamento tra vittime non posso fare a meno di pensare ai milioni di lavoratori impegnati nella lavorazione del tessile in Bangladesh. Costretti, minori e non, a lavorare in condizione di semischiavitu' per le aziende del settore tessile in gran parte occidentali. Anche gli italiani, vittime, erano imprenditori del tessile, a Dacca per lavoro. Immagino, quindi, per contratti e commesse tese al minor costo e al massimo profitto. Non sarà quindi la globalizzazione, lo sfruttamento, un'economia cinica in cui impera il "pecunia non olet" a rappresentare il substrato in cui trovano spiegazione e habitat anche le efferatezze più disumane? Siamo sicuri che i carnefici siano solo quelli che ammazzano con le armi e non, anche, coloro che delegano il lavoro sporco di sfruttamento e disumano per il proprio interesse? Il mondo è talmente complesso che è estremamente difficile tracciare un confine netto tra vittime e carnefici e nessuno può dirsi estraneo e innocente a priori. È un mondo da cambiare in profondità, non bastano piccoli ritocchi di maquillage. Cominciamo da noi, dall'Italia, dall'Europa.


Ad maiora

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