martedì 10 ottobre 2023

LA RAI E' MIA E NON SI TOCCA

Non ho mai avuto simpatie o lesinato critiche alla Rai. Sia per la qualità non sempre eccelsa dei suoi programmi, che per il modo in cui è stata costantemente utilizzata dal potere politico. Ma lo tsunami programmatico e gestionale in atto, l'abbassamento qualitativo dell'offerta. Le censure preventive su personaggi e programmi. L'informazione drogata o anestetizzata appaltata a personaggi di scarsa o nulla capacità professionale, ma fedeli alla linea. E per quella poca residua con l'ambizione di essere libera, non mancano le minacce preventive e il confino in lager e spazi residuali dei palinsesti. Paradossalmente oggi sembrano quasi più aperti e meno allineati alcuni network privati. Tra l'altro sembra riprendere fiato anche l'ipotesi coccolata da molti da tempo, della sua privatizzazione. Con relativi spacchettamenti magari da lasciare in gestione agli appetiti di egoismi politici o territoriali. Cosa che non troverebbe opposizione nel corpo molle della società. Sia per il diminuito appeal dei suoi programmi, sia per provare a liberarsi dell'odioso ticket del canone (cosa che invece rimarrebbe, a meno di non cambiarne la natura). Io credo di essere tra i pochi che, pur come dicevo all'inizio, critico e non apprezzando granchè i suoi programmi, la difenderei a prescindere. Per lo stesso motivo per cui ho difeso dalle privatizzazioni e dal dare in pasto al cinismo del mercato, tutti gli altri settori strategici dello stato privatizzati nel tempo, Trasporti, comunicazioni, strade e autostrade oltre le migliaia di aziende a questi settori collegate. Tutti aspetti di un patrimonio collettivo lasciati alle speculazioni e al profitto del mercato. E, praticamente sempre, senza neanche riuscire nel cambio, a migliorare il servizio stesso e, tantomeno il bilancio dello stato. Molta della programmazione Rai è indifendibile (soprattutto in quest'ultima versione) ma la sua potenzialità mediatica, tecnica professionale non può essere nè svilita nè svenduta. Ma andrebbe difesa e valorizzata per quello che è il suo compito primario e istituzionale. Rappresentando il meglio dell'informazione e dell'immagine culturale e artistica del paese nel mondo. PS: non ho amici, parenti o interessi privati di alcun tipo legati alla Rai e al suo mondo. MIZIO

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