mercoledì 28 dicembre 2011

MIRACOLO A CIVITELLA ALFEDENA




Anche il buon Dio, o, meglio, il suo figliuolo fattosi uomo, Gesù Bambino - visto che siamo in pre-vigilia di Natale - ha ritenuto di dire la sua sul problema dell’Orso bruno marsicano.  Evidentemente si è accorto anche lui, padre di tutte le creature della Terra, che ci voleva un intervento autoritario, un messaggio forte e, perché no, divino, per smuovere i responsabili del Parco Nazionale d’Abruzzo affinché la smettano con gli studi, che durano praticamente da oltre quarant’anni, per capire cosa si debba fare per salvare l’ormai sempre più esigua popolazione dell’ Orso bruno marsicano. 
E allora che ha fatto Gesù Bambino? Il 21 dicembre scorso ha pensato bene di inviare un messo a dire la sua, un angelo Gabriele fattosi Orso, che nella notte è entrato nel grande presepe che il paese di Civitella Alfedena ha predisposto per festeggiare il Santo Natale, si è recato presso un contadino-statuetta in scala naturale, e lì si è divorato i frutti che esemplificavano il suo raccolto: mais, carote, mele e verdure. Nel presepe! 
 
Ovvio che questa incursione sia stata un messaggio divino per far capire a chi, di orecchie dure e nativo di quel paese - il presidente del Parco Nazionale -, il quale, anziché dare retta agli scienziati romani che pensano solo a studiare dell’orso il suo comportamento e le sue ipotetiche malattie (finora mai trovato un orso morto per malattia!) retta la dia al senso pratico ed all’esperienza dei suoi paesani ed alle richieste che indirettamente gli orsi da anni gli stanno facendo; ovvero, pensi a far seminare campi di grano, campi di mais, campi di erba medica e lupinella, campi di carote, e pensi ad aiutare quei pochi pastori di pecore che ancora pascolano in alcune zone del Parco, con incentivi e rifondendoli con pecore “pubbliche” (come, finalmente, almeno il vicino Parco Nazionale della Majella sta iniziando a fare). Pensi meno ad autorizzare progetti eolici e fotovoltaici ed al futuro del pianeta e più al futuro dell’Orso. Presidente Rossi, quell’orso era un angelo sotto mentite spoglie, che inserendosi nel presepe del Suo paese è venuto a dirLe quelle che noi, modesti omuncoli con poca fede e privi di laurea, da anni le stiamo dicendo. Non più di studi e ricerche l’orso ha ancora bisogno per essere salvato, ma di cibo, di luoghi incontaminati ed indisturbati, di rispetto del suo habitat e della possibilità di predare.
 
Se non vuole dare retta a noi, lo dia almeno a quell’orso messaggero di Gesù Bambino nel presepe del Suo paese!
 
Buon Natale - Franco Zunino Segretario Generale dell’AIW
http://www.notiziedaiparchi.it/

lunedì 26 dicembre 2011

I FASCISTI DELLA FINANZA SONO TORNATI E VOGLIONO I VOSTRI SOLDI



Nulla è mai veramente nuovo, sia in economia che in politica. Così, il nuovo Duce d’Italia Mario Monti sta ripercorrendo le orme di un uomo che probabilmente venera come uno dei suoi santi eroi. Quasi 90 anni fa, il primo Duce, Benito Mussolini, insediava un certo Alberto De Stefani, uno statistico piuttosto incolore e acerbo, a dare una sistemazione all’economia italiana.

Oggi diremmo che De Stefani, come Mario Monti, era un “uomo di Friedman”. Vale a dire uno dei discepoli della scuola di economia di Chicago, distruttrice di nazioni, da associare al suo progenitore, l’azzannatore dai denti di squalo, il defunto Milton Friedman.
La “Scuola di Chicago” è un buco nero di capitalismo sfrenato, esplorato fino ai limiti estremi, che sta inghiottendo intere nazioni, e nel contempo alimenta le forze del neofascismo.
Non vi è alcuna traccia di una dimostrazione di una sola buona riuscita del friedmanismo, a meno che non si metta in conto, come una sorta di successo in un lugubre rovesciamento di senso, l’assassinio di Salvador Allende, Primo ministro del Cile, eletto democraticamente dai Cileni, e la distruzione sia dell’economia che della democrazia in Cile negli anni ’70.
 
Il programma di austerità del Duce Monti, che ha appena ricevuto applausi frenetici da parte di politici italiani di recente messi all’angolo, tornando agli anni ’20 è la copia esatta del piano miracoloso di Alberto De Stefani, come se il “caro estinto” fosse uscito dal sepolcro recando con sé le “tavole” originali.
Riduzione delle tasse (per le grandi imprese, non per i normali cittadini), liberalizzazione del mercato del lavoro (paghe più basse per più ore di lavoro), messa da parte di tutte le forme di regolamentazione della finanza pubblica, dei commerci e degli affari.
Privatizzazioni, che significa redistribuzione dei beni pubblici tra i pochi concorrenti del momento, a  prezzi abbattuti? Ci puoi scommettere!
Tagli all’istruzione pubblica gratuita, alle prestazioni di assistenza medica e sociale? Ecco, pronti!
Possiamo immaginare che il vecchio Milton e il suo discepolo, guardando in basso dalle loro poltrone celesti, in convulsa agitazione, stiano urlando come tifosi: Bellissimo, bellissimo! Avanti!
 
Nel 1925, le grandi riforme di Stefano urtavano gli scogli. Egli si tenne aggrappato alla barca, quasi, ma da allora in poi fu costretto ad assistere dai margini, dato che i capitalisti si erano impossessati della ruota del timone.
Eppure lasciava dietro di sé una “brillante” idea.
Tra le sue tante teorie sulla moneta, Di Stefano aveva pensato che gran parte di essa era posseduta dalla gente comune, su cui non si poteva fare troppo affidamento sul loro modo di spendere i soldi. Così, aveva escogitato dei buoni, dei coupon, al posto di denaro pronta cassa, per gli scambi e i pagamenti quotidiani degli untermenschen (umani delle classi inferiori!).
Quindi, isolando le masse dai soldi veri, non solo si sarebbe estratto il pungiglione dell’inflazione per sempre, ma si sarebbe creata una lira forte, in circolazione solo negli ambienti selezionati dei mercati finanziari e dei grandi affari.Questo, non vi richiama alla mente un qualcosa simile all’Euro?
Mussolini si dimostrò recalcitrante. Eppure, se non con le stesse parole, ma nondimeno con lo stesso inconfondibile significato, questo è esattamente ciò che il sig. Monti ha appena dichiarato al Parlamento italiano.
Il nuovo Duce vuole una società senza contanti. Egli intende, naturalmente, senza contanti per la gran parte della società, o in altre parole, per quel 99% di Italiani che devono essere efficacemente demonetizzati, tagliati fuori dal denaro contante reale, e costretti ad effettuare ogni transazione utilizzando pezzi di plastica bancari o governativi. O, come vedremo più avanti, con il razionamento di punti.
 
L’intenzione, afferma il nuovo governatore d’Italia non eletto, è quella di catturare il 20% degli scambi che si svolgono in un’economia sommersa. Scusate il mio italiano, ma queste sono pure palle.
Questo 20%, a cui il professore illuminato fa riferimento, è quella porzione di economia che è in gran parte nelle mani di associazioni criminali, come la Mafia. Costoro non sono abituati a pagare le tasse. E di certo non andranno a spacciare “crack” per le strade di tutta Italia in cambio di soldi del Monopoli. Potete immaginare gli esperti del “crack” nella città di Monti, Milano, emettere fattura stampata in ordine per ogni transazione ai circa 140.000 tossicomani da eroina della città ?
No, i veri obiettivi sono gli Italiani, e il loro modo abituale, irritante, non-globalista, di andare a fare “shopping”, nel vero senso della parola.
 
Questo significa evitare la catena di grandi supermercati, a favore di piccoli negozi a conduzione familiare, che vendono generi alimentari, frutta e verdura fresca, pane, formaggio, carne, pesce, abbigliamento a buon mercato, grandi contenitori di vino da tavola a prezzi accessibili, quello di cui si ha bisogno.
Gli Italiani storcono il naso a fronte di ipermercati asettici (la cui quota di mercato è pro-capite la più bassa in Europa), perché sono dipendenti in modo esasperante da questa loro graziosa abitudine di parlare quando fanno shopping (chiacchiere ristoratrici e rigeneranti, mentre si fa la spesa!)
L’andare per negozi locali o per mercatini rionali pieni di colore, e considerare questo come una esperienza socializzante, è un elemento intrinseco della vita e del carattere degli Italiani, ma non va per niente bene ai fautori della globalizzazione, che considerano la nostra vita 
privata e i nostri costumi come loro proprietà, “usa e getta”.

 
Naturalmente, il Duce Monti non ha mai incontrato qualche Italiano di condizione normale a Milano all’interno della sua scintillante università privata Bocconi “paga-per-imparare”(una semplice sforbiciata da 14.500 € l’anno), …ben rimpinzato (di nozioni) come i rampolli satolli della borghesia.
Costoro hanno genitori privilegiati che non pagano le tasse, non l’Italiano comune per il quale il fisco ha una gittata lunga e ben praticata. Solo 900 Italiani (su 60,2 milioni) confessano di guadagnare oltre un milione di euro l’anno.
Ora, diciamo che sei un cittadino medio portando a casa 1.500 - 1.800 euro lordi al mese in cambio di un monotono lavoro d’ufficio o in fabbrica, e ti rimarrano netti in mano circa 1.100 – 1.400 euro, tenendo conto delle tasse e delle deduzioni sociali.  
 
Eppure, Monti parla di salari eccessivi che ostacolano la concorrenza. Ma i salari di base italiani sarebbero considerati stipendi ridicoli nelle tre economie ai vertici nella zona Euro, Regno Unito, Francia e Germania.
Gli Italiani rifiutano diffidenti le banche, le carte di credito, le carte del bancomat e tutto l’armamentario del sistema globalista,  perché preferiscono fidarsi solo dei soldi nelle loro mani. Sono sempre stati pieni di irritazione nei confronti dell’euro e desiderano ardentemente un ritorno alla lira. Si fidano ancora del tanto collaudato “Calzino di Casa”, e la “Banca Materasso” (dove si nascondono i risparmi della famiglia) non è ancora caduta in disuso.

 

Visitate un ufficio postale e troverete Italiani in coda, non importa quanto lunga e snervante sia l’attesa, a pagare le bollette delle famiglie - in contanti.
La cattura di denaro depositato su conti privati ​​è un precetto fondamentale del sistema fiscale finanziario fascista di Wall Street / Bilderberg.
Si tratta di un mantra di lunga data del Bilderberg, per rimonetizzare la struttura bancaria, sequestrando tutte le dotazioni personali in contanti. Perciò, con una procedura semplice nella direzione opposta, si demonetizza la popolazione proletaria appartenente ai sistemi economici tenuti sotto vincoli, schiavizzati, un processo che ora possiamo vedere prendere piede negli Stati Uniti, Canada, Europa e Austral-asia.
 
Il denaro ordinario in libera circolazione verrà progressivamente sostituito da tessere o da buoni di acquisto per le compere necessarie. Come i buoni rilasciati nel tempo antico ai lavoratori delle miniere e delle fabbriche, questi buoni di acquisto potranno essere scambiati solo in spacci aziendali, naturalmente parliamo di supermercati, i centri di razionamento del futuro.
Questo è ciò che si intende, senza alcuna ombra di errore, per una “società senza contanti”.
Ora potete capire, se non ve ne siete già resi conto, il perché di tutto questo, perché le megabanche ovunque vanno nel panico quando i clienti delusi reclamano, chiudendo i loro conti in segno di protesta contro l’imposizione di nuove tasse e oneri mostruosi.
Questi oneri non sono niente di meno che imposte corporative del grande capitale su privati ​​cittadini. Non c’è da stupirsi che le vecchie riserve, i fidati centri di deposito, il calzino e il materasso, stanno tornando di moda in tutto il mondo.
 
Ma naturalmente c’è di più, oltre alla questione della semplice moneta.
I consumatori devono essere guidati – ammassati come un gregge, qualcuno potrebbe dire - verso i progettati centri alimentari e di consumo,  rappresentati dai supermercati.
Negli Stati Uniti, i punti vendita di alimenti freschi (di certo, non-supermercati) sono già perseguitati e sotto pressione per motivi pretestuosi di salute e sicurezza. La medesima mania della sicurezza dalle malattie si è diffusa alla Gran Bretagna.
Il continente Europa è un obiettivo più difficile da colpire, ma anche qui si sta organizzando l’attacco. Non passerà molto tempo prima che la Polizia responsabile del controllo sugli alimenti inizierà ad importunare le bancarelle del mercato, facendo abbassare le saracinesche a quei …delinquenti trasgressori, la cui produzione viene giudicata da alcune imposizioni normative come di non buona qualità, o non coltivata e commercializzata secondo le specifiche estate, stabilite da funzionari burocrati.
 
Ricordate il grande cetriolo velenoso che tanto ha spaventato la gente questa estate? Registrate questo come un “processo in corso per screditare i produttori e i rivenditori indipendenti”.
Sono posti in atto tutti i meccanismi necessari in tutta l’Unione Europea. Non c’è bisogno di nuove imposizioni terribili per completare la bibbia esistente della follia ortofrutticola conosciuta come Politica Agricola Comunitaria (PAC).
Alcuni anni fa ho scritto un librettino di un qualche successo dal titolo “The Sacred Cow - La vacca sacra”, in cui mettevo in evidenza come  l’allevamento di bestiame agro-industriale veniva incoraggiato da Bruxelles come fucina delle catene alimentari che un giorno avrebbero incatenato noi e le nostre famiglie.
 
Avevo proprio visto nel giusto!
Molti Italiani nutrono la speranza che questo a loro non potrebbe mai accadere. Le loro espressioni cambiano quando ricordo che ora stanno vivendo governati da una giunta non eletta, per la prima volta dalla caduta del dittatore Benito Mussolini nel 1944.
Richard Cottrell  (Tradotto da  Curzio Bettio)
http://www.tlaxcala-int.org

giovedì 22 dicembre 2011

ANCORA LACRIME?





Dalla  neo-ministro del Welfare Elisa Fornero, a breve potremmo aspettarci altre lacrime, visto che, in una recente intervista ha illustrato le prossime mosse del suo ministero, che non sono certo da meno, di quelle che le hanno, recentemente, irritato i condotti lacrimali. Da una recente intervista al Corriere della Sera si evincono,infatti, gli intenti della nostra Tatcher in sedicesimo:

- Pensione commisurata all'aspettativa di vita, legata, quindi a calcoli statistici, e non commisurata al singolo e
alle sue attività lavorative, riducendo di fatto per i lavori più impegnativi, il godimento del periodo pensionistico e vincolando la pensione quasi esclusivamente, al pagamento delle cure mediche necessarie in età più avanzata.







- "per funzionare il sistema  ha bisogno di una crescita, Non ci possiamo permettere la stagnazione e la
   recessione. Il lavoro è ciò che vi da la pensione, vi stiamo chiedendo di lavorare di più perchè questo vi
   premierà." Solo che oggi il lavoro è una lotteria e tra precariato, disoccupazione crescente, ristrutturazioni
   aziendali, bassi  salari insufficienti anche a garantire lo stretto indispensabile, questo premio i lavoratori
   rischiano di non vederlo mai e li obbligano a una vita di sacrifici alla ricerca di un qualsiasi lavoro rendendoli
   sempre più schiavi.




- " Se guardiamo la curva retributiva, lo stipendio sale con l'aumentare dell'età quando, di regola la
   produttività è minore". La Fornero pensa, quindi, di innalzare l'età pensionabile per garantire alle aziende
   l'esperienza degli ultra sessantenni pagandoli sempre meno. Sei vecchio, ma la tua esperienza mi serve
   quindi devi sgobbare fino all'ultimo, perchè così mi conviene!


   


-  "Vedrei bene un contratto unico per tutti,compresi gli attuali precari, che però. non potrà tutelare più al
   100% gli iperprotetti attuali". In pratica per risolvere il problema del precariato si dovrà rendere tutti più

   precari  eliminando l'art.18 sancendo così, il passaggio del lavoratore da soggetto produttivo a mera merce
   di scambio da usare e buttare quando non serve.



 

- "Non ce lo possiamo più permettere!" Questa frase racchiude tutta la filosofia di un governo in mano alla
  finanza internazionale e teleguidato dalla BCE, ridurre la vita dei lavoratori a condizioni di schiavitù in cui si
  dovrà vivere per lavorare e non il contrario. Un calcio in culo ai bisogni, alle necessità, ai sentimenti
  dell'essere umano che passerà l'esistenza piegato alla fredda logica dei numeri (ovviamente i loro) che
  diventeranno i padroni assoluti delle nostre esistenze.





Se non bastassero le parole, fin troppo chiare, della lacrimevole ministra, guardare a ciò che sta succedendo in Grecia: disoccupazione di massa, aumento dell'emigrazione all'estero e dei suicidi per disperazione, aumento dei bambini in forte stato di denutrizione, aumento dell'evasione degli obblighi scolastici,aumento della delinquenza,  sanità, trasporti e servizi pubblici al collasso. Anche là hanno cominciato con le stesse argomentazioni.
E' questo il futuro che vogliamo per le prossime generazioni?

MIZIO





mercoledì 21 dicembre 2011

FORSE E' UN SOGNO MA PROVIAMOCI...

"Che succederà, quando la rabbia dei poveri esploderà?" (Mahatma Ghandi)

Come mai poche centinaia, al massimo, qualche migliaio di persone in tutto il pianeta, riesce a muovere come burattini miliardi di propri simili e scegliere scientemente di affamarli e/o renderli schiavi?
Qualcuno dirà: "perchè hanno il potere", giusto! "Perchè hanno i mezzi economici e  militari per operare delle scelte, anche con la forza", ancora giusto! "Perchè hanno sapere e cultura," sempre più giusto.
"Perchè hanno fascino e carisma",  indubbiamente giusto anche questo!
Ma tutto ciò non arriva a spiegare come un manipolo di individui riesca a fare tutto ciò che sta facendo al genere umano e al pianeta. Così come non si spiega che, nei pochi momenti in cui le masse si sono ribellate ai poteri del tempo e del posto, le cose siano ritornate, nel giro di pochi anni, come prima delle rivoluzioni, cambiando, alla fine, solo bandiere e nomi.
Cosa può spiegare il fatto che si produca il doppio del cibo necessario, eppure metà della popolazione mondiale, muore di fame. Come spiegare che, pur dipendendo da Madre Terra per la nostra sopravvivenza, accettiamo che questa venga violentata, cementificata, avvelenata. Come accettare che nei templi si tuoni contro la povertà e poi si assista passivamente, tra lussi e agi alle sofferenze di milioni di persone?
Come accettare la tesi che, per salvare le nazioni, si debbano sacrificare le masse e queste non si muovano, se non  in limitati casi,  per invertire il processo togliendo a chi ha troppo e redistribuirlo ai molti.
Anche il nostro Presidente della Repubblica in riferimento agli ultimi preoccupanti avvenimenti, dichiara con aria contrita e di circostanza:"Sacrifici equi e necessari anche per i meno abbienti",
Ora meno abbiente è un eufemismo per non dire povero, che, pare di povertà non si possa più parlare, e il povero è tale perchè non ha mai avuto abbastanza o ha sempre dato troppo; orbene parlare a questa tipologia di cittadini di equità quando si è già stati relegati da sempre in una vita di sacrifici, mi sembra oggettivamente una bestemmia e offensivo.E la cosa che sconcerta di più è, che tali affermazioni vengano giudicate in gran parte, misurate e responsabili da chi per mestiere, dovrebbe professare la verità e l'onestà, giornalisti, politici, intellettuali.Ecco uno dei motivi dell'incapacità a reagire alle ingiustizie perpetrate: la disinformazione e l'ignoranza. Si usa, spesso, per mascherare concetti semplici, un linguaggio astruso e riservato a pochi,infarcito di cifre e statistiche concetti e dinamiche che, sarebbero molto più comprensibili, se venissero chiamate con il loro nome. Le privatizzazioni e le liberalizzazioni ad esempio,, che vengono presentate come uno dei cardini da cui far ripartire la crescita economica, si possono tranquillamente tradurre
come il dare la possibilità, per l'ennesima volta, ai soliti noti di arricchirsi alle spalle della comunità..Privatizzare, vuol dire svendere ciò che è patrimonio collettivo a speculatori nazionali e internazionali, ricevendo in cambio, precarietà dei lavoratori, servizi scadenti , più cari e deresponsabilizzazione della società per quei settori, come abbiamo già visto nelle privatizzazioni e liberalizzazioni passate. Si converrà che, espresso così, il concetto appare più chiaro e comprensibile.
Oltre l'ignoranza l'altra grossa arma che viene usata per tenere le masse lontane dalle decisioni è la paura, in alcuni casi e paesi paura addirittura per la perdita della propria vita, ed è l'aspetto più brutale, nella maggior parte dei casi la paura viene invece, alimentata con vessazioni, ricatti individuali e collettivi, e precarizzando la vita il più possibile, in modo che la vittima sia legata con un guinzaglio sempre più corto al discutibile carro di lor signori.E guai a ribellarsi , si diventa automaticamente un pericoloso, violento terrorista antidemocratico anche se la ribellione, magari, è solo verbale e d'opinione (in questi casi si parla di "cattivi maestri").
La democrazia, magnifica forma di governo nata ad Atene in Grecia, trasformata, abusata e svuotata dell'originale significato dai moderni politici di professione che, considerano democratico schiacciare i diritti di milioni d'individui e antidemocratico mettere in discussioni i perversi interessi di pochi.
Mi pare ovvio considerare che, tale stato di cose, non potrà durare a lungo e l'mpegno di ognuno di quelli che riescono a vedere la perversione di questo sistema, sia quello di diffondere conoscenze e punti vista diversi dalle verità "ufficiali" e costringere, con la forza dei numeri, a invertire le tendenze distruttrici di diritti e di vita degli attuali signori del mondo. Cercando di costruire un mondo in cui, non sia la crescita economica indiscriminata e oscenamente  riservata a pochi a indicare il benessere, ma sia la distribuzione equa,  non più dei sacrifici. ma dei frutti della Terra , del lavoro e della conoscenza per tutti.

MIZIO


HAI UNA MISSIONE DA COMPIERE: ALZATI E COMBATTI



Quando sai cosa vuoi fare e hai capito tutto su come si fa, poi ti serve la voglia di farlo.
(Forse questo è un titolo troppo militaresco. Ma se Dio mi voleva più pacifico non doveva farmi nascere in questo posto, in questo secolo.)
Di cosa stiamo parlando?
Della FORZA (della serie “Che la forza sia con te”).
Della forza che ti tira giù dal letto, ti fa mollare la depressione, ricominciare, scommettere sulla bellezza del mondo.
Cosa siamo qui a fare?
Che scopo ha tutto questo?
Non lo so.
Ma di una cosa possiamo essere sicuri: la vita poteva benissimo non esistere. Assolutamente improbabile che più di 100 complessi agglomerati molecolari si trovassero nello stesso posto e creassero insieme la prima cellula.
E per centinaia di milioni di anni le cellule monosessuate si sono moltiplicate per scissione. Non esistevano maschi e femmine. E funzionava benissimo. Ma quando le cellule monosessuate hanno occupato tutto lo spazio occupabile e compiuto tutti i movimenti possibili allora si sono evolute inventando la riproduzione sessuata. Ed era una cosa assolutamente improbabile. Pensa quanto è difficile trovare l’anima gemella. E poi pensa quanto dev’essere stato difficile farsi un pisello e trovare una che si fosse costruita una passera corrispondente… Impossibile!
E quando nel mare le creature hanno compiuto tutti i movimenti possibili hanno invaso il cielo e la terra.
E quando tutti gli animali possibili hanno compiuto tutti i movimenti possibili sono arrivati gli umani capaci di raccontare e dipingere e ballare danze stupefacenti.
E quando tutti i balli sono stati ballati abbiamo inventato un universo digitale per poter fare tutto quello che non è possibile fare nel mondo reale.
E quante volte l’umanità è stata sul punto di sparire… Gli scienziati hanno dimostrato che siamo tutti discendenti da 5 sole donne, nere. Non che non ce ne siano state altre, ma le loro discendenze si sono estinte, sterminate dai colli di bottiglia della storia. Chissà quante volte fu molto probabile l’estinzione.
Se c’è una cosa che non possiamo non vedere è che la storia avanza per balzi impossibili e preferisce l’impossibile alla ripetizione del banale.
Esiste una legge che impone l’evoluzione. Una legge assoluta che permea tutto e rende l’impossibile una realtà quotidiana.
E questo fa sì che la storia dell’umanità abbia mille volte superato le barriere dell’improbabile.
Mille volte gli umani hanno scommesso tutto sullo spessore di un capello.
Quando i russi decisero di farla finita con i Cavalieri Teutonici si schierarono senza armi lungo la riva di un lago ghiacciato. I Cavalieri Teutonici caricarono e loro fuggirono sulla lastra di ghiaccio.
Essendo leggeri passarono. Quando arrivarono i cavalieri coperti di armature in sella ai loro cavalli giganteschi il ghiaccio si spezzò. E i Cavalieri Teutonici si estinsero.
Ma quando i russi decisero quel piano azzardato scommisero sulle temperature di quell’inizio di primavera. Una follia. Sarebbero bastati un paio di giorni di freddo tardivo, per rendere il ghiaccio più spesso e resistente e per trasformare quella vittoria in massacro.
E che probabilità avevano i lombardi di fermare l’imperatore Barbarossa, Abebe Bikila di vincere la maratona senza scarpe, Fleming di scoprire la penicillina?
Come è possibile che i Seminole abbiano resistito per 500 anni alla colonizzazione?
Come è possibile che tu abbia incontrato proprio quella persona per la quale hai sentito un sentimento d’amore illimitato?
E' la legge che governa l’universo: esaurite le possibilità possibili resta solo l’impossibile. E a quel punto l’impossibile è più sicuro di un carro armato tedesco.
Una notte Obama si è svegliato in preda a un’intuizione violenta e si è messo a pensare. Poi ha svegliato sua moglie e le ha detto: “Posso diventare presidente!”
E lei gli ha detto: “Tu sei pazzo!” E aveva tutte le ragioni.
Il giorno dopo gli ha detto: “Fallo!”
E lui lo ha fatto. E diciamocelo: non aveva nessuna possibilità. Ma poi, poco prima delle primarie che dovevano scegliere Obama o Hillary Clinton, è crollato il mercato internazionale. E gli americani decisero che avrebbero votato la cosa più lontana possibile da Bush. E Obama era quello più diverso possibile: è nero.
Salta agli occhi che è diverso.
La nostra storia dovrebbe darci una grande fiducia e una voglia inesauribile di sfidare il futuro.
Il mondo sarebbe migliore.
Ma serve un bel colpo di reni.
La gente innanzi tutto, soffre per questo.
Una scarsa fiducia nell’impossibile.
Ti racconto una storia vera.
Una star dell'hip hop internazionale durante una chat riceve il messaggio di una donna che gli dice: “Sono sola, non ho più né amici né parenti, ho un mese di vita, la tua musica è l’unica mia consolazione.” Questo musicista famosissimo si commuove, prende l’aereo e va da lei. E le dice: “Vieni con me, pago un medico e le medicine, sarai assistita… Vivrai quel che ti resta da vivere con me e gli altri musicisti, ascoltando la musica che ami…”
Ma lei risponde di no. Dice: “Non posso, sarebbe troppo pericoloso.”
Questa paura di cambiare, questa sfiducia nella possibilità dell’impossibile uccide. Malamente.
E se non ti viene in mente niente da fare per te allora puoi fare qualche cosa per questo mondo. E' pieno di bambini che hanno bisogno della tua lotta per sopravvivere.
C’è un mondo migliore da costruire e c’è un mucchio di cose impossibili da fare subito.
Quindi, se il mondo ama l’impossibile ti conviene capire che non c’è di peggio che morire rendendosi conto che potevi fare di tutto e non ci hai provato!
E’ quello l’inferno. E ci sono dei diavoli carogne che ti buttano tutti i giorni giù da un grattacielo sopra un’istrice di pali di ferro roventi.
Quindi alzati e combatti. Se non fai niente rischi troppo.
Siamo cercatori di impossibile. Siamo su questo mondo per questo.

domenica 18 dicembre 2011



ASPETTANDO BUENDIA

Nelle strade di Macondo
il mare non si sente
ma ti arriva addosso il mondo
nuvole e miseria che vengono da oriente.

Si soffre e sii danza sulle rughe della via
tra le schiene piegate
che aspettano Buendia,
e … dicon torni d’estate. 

MIZIO                



E POI LA STORIA

E poi si torna più povero e più stanco,
il mondo non ti ha concesso il dubbio,
                                sei fuori dal branco.
Rimasto nell’ombra, chè la luce era piena,
mentre urlava il più forte e gonfiava la vena.
La ragione , come l’utopia, non cerca gloria.
Riposta in cantina aspetta che diventi storia.


MIZIO

DEBITO E SINISTRA


A quando il club dei debitori?
debt bomb 857995 A Quando il Club dei Debitori? (di Maurizio Blondet)
 “Abbiamo una bomba atomica da agitare in faccia a tedeschi e francesi:  dire loro semplicemente che non paghiamo. Il debito è la nostra arma e dobbiamo usarla per imporre condizioni migliori, perchè è la recessione stessa che ci blocca nell’adempiere l’accordo europeo di rigore di bilancio”.  (Lo ha detto Pedro Nuno Santos, vicepresidente del partito socialista portoghese.) 
E inoltre: “E’ inconcepibile che i paesi periferici non facciano quel che fanno il presidente francese e la cancelliera tedesca:  devono unirsi”.
Finalmente qualcuno l’ha detto.  Qualcuno s’è ricordato del detto americano: “Se devi alla tua banca 10 mila dollari, hai un problema.  Se le devi 10 milioni di dollari, è la banca ad avere il problema”.  Peccato che la voce venga dal Portogallo, paese piccolo e  di poco peso, ancorchè la sua economia stia colando a picco (contrazione del 3 per cento del Pil) sotto la terapia rigorista.   La voce dovrebbe venire dall’Italia, il peso massimo dei debitori, quello che veramente farebbe tremare le gambe alle banche tedesche se minacciasse  di fare default. E ancor più se si mettesse a capo della coalizione dei debitori, con Spagna e Portogallo, Grecia e Irlanda, formeremmo un blocco di tutto rispetto.  
Il Portogallo non fa abbastanza paura ai creditori. L’ultimo  prestito che sta ottenendo dal Fondo Monetario e dalla UE ammonta a soli 78 miliardi di euro.  Una cifretta, per la quale il governo portoghese sta  aumentando l’orario lavorativo  a 42 ore, mentre ha già tagliato gli stipendi dei pubblici dipendenti del 16 per cento.   Se avesse a fianco Roma e Madrid, il discorso sarebbe diverso.  In questo momento, il debito, da elemento di debolezza, si può trafsormare in forza.
Ovviamente, l’Italia non si metterà a capo del club dei debitori: Mario Monti ci è stato messo sul gobbo apposta per questo, per assicurare i “mercati” e le banche che continueremo a servire il debito a forza di lacrime e sangue. Anche se il debito pubblico  è ormai impagabile.  Il che significa: mesi ed anni di lacrime e sangue, e alla fine fare default lo stesso.
Interessante il fatto che il portoghese che protesta sia un socialista.  Perchè in Francia, anche il  ben più importante socialista Francois Hollande (che probabilmente   soffierà la poltrona a Sarkozy,  vincendo le presidenziali) ha promesso che rinegozierà l’accordo con la Merkel, perchè viola la sovranità francese e soprattutto impone perpetua austerità senza offrire una via d’uscita dalla crisi.  “Occorre crescita”, ha detto Hollande.
Anche più interessante,   financo la sinistra tedesca leva la voce. Oskar Lafointaine, capo della “Linke”, ha criticato il metodo di “dumping salariale” con cui  il governo tedesco attuale  ha conquistato competitività a danno dei concorrenti europei, ed ha accusato Merkel e Sarkozy di aver trascinato la Grecia in una spirale discendente, ed   ora di stare applicando le stesse “politiche demenziali”  all’intera Europa.
Insomma, in Europa le sinistre stanno prendendo posizione contro  le austerità inutili. E la sinistra italiana che fa? Sostiene  Monti. 
Come al solito, perde il treno della storia. E si suicida.
Maurizio Blondet

EBBENE SI ! VOGLIO CRITICARE MONTI



Ammetto di essere in difficoltà! Con il precedente Presidente del Consiglio, era fin troppo semplice trovare motivazioni per critiche e attacchi (più che giustificati) grazie al suo disinteresse per gli interessi del paese e la sua condotta ,a dir poco riprovevole sia penalmente che moralmente. Con il Prof. Monti il discorso è diverso, così pacato, autorevole, misurato, mai sopra (o sotto) le righe, quasi un santo laico, con il suo parlare mortifero senza neanche un’impennata da consumato oratore alla ricerca di facili applausi, impassibile anche sotto i fischi e le gazzarre leghiste. Come si fa! Sarebbe come sparare sulla Croce Rossa,
Allora cerco di fare uno sforzo e cerco di concentrarmi, non sulla figura, ma sulle azioni e i fatti.
I fatti sono ormai noti, una mazzata senza precedenti si è abbattuta su lavoratori e pensionati che, dopo aver pagato il salatissimo conto post Tangentopoli negli anni ‘80, i sacrifici che, ingenuamente si pensava, ci avrebbero fatto entrare in Europa dove avremmo conosciuto una nuova età dell’oro degli anni ‘90, dopo essere stati espropriati di servizi, diritti e libertà negli anni 2000, oggi siamo stati chiamati dal Prof. Monti a salvare l’Italia dall’attacco della speculazione  finanziaria e dal debito pubblico.
Beh caro Monti e company, a dispetto del vostro apparire defilato e, oserei dire, anonimamente grigio, non vi dimostrate granchè diversi dagli altri che vi hanno preceduto, non avete mostrato la minima fantasia, la minima indipendenza e orgoglio nazionale, vi siete appecoronati alle logiche dominanti, d’altra parte, vista la vostra provenienza, era ingenuo pensare il contrario.E a fronte di tanto cinico decisionismo nei confronti dei lavoratori, balbettii e imbarazzanti motivazioni per non colpire i ricchi e la casta.
 E poi sa che le dico.: a guardarla bene, lei nei suoi occhi e nei suoi modi, ricorda sinistramente gli scienziati che operavano nel Terzo Reich, capaci nella maniera più naturale e asettica del mondo di operare le peggiori atrocità sui più deboli e innocenti.
Lei Prof. Monti è forse, più pericoloso, del Cavaliere che l’ha preceduta. Lei invece dell’illusorio carnevale, in cui aveva trasformato l’Italia Berlusconi, sta preparando con cura e meticolosità il funerale sociale dei lavoratori e dei loro diritti. Questo è sufficiente per farmi superare le difficoltà di giudizio di cui sopra e potrò finalmente criticarla senza scrupolo alcuno.

MIZIO.

mercoledì 14 dicembre 2011

NELLA SOLA REGIONE DEL MEKONG SCOPERTE 208 NUOVE SPECIE


Quanto ancora da scoprire e da conoscere....la vita è una sorpresa continua.
Difendiamola dal peggior nemico che abbia: noi stessi,

CARO PROF. MONTI NON MI CONVINCI



 

In un susseguirsi di indiscrezioni sulla manovra salva Italia messa in piedi dal Governo, cosiddetto Tecnico, ci sono molte cose, tra quelle che trapelano, che non convincono e che non mi piacciono.
Nelle intenzioni e nelle dichiarazioni avrebbe dovuto essere una manovra rigorosa ma equa, si sta,invece, sempre più caratterizzando come una manovra ipocrita e classista. Colpisce soprattutto (mi verrebbe da dire esclusivamente) le classi sociali più deboli: i pensionati e i lavoratori, e questo già lo sapevamo, ma in nome dell’equità e giustizia ci saremmo aspettati ben altri provvedimenti per chi non ha mai pagato e che anche stavolta rischia di farla franca. Cominciamo ad analizzare la parte più significativa: i privilegi della casta politica, ebbene pur essendo tutti d’accordo a parole ancora non si è fatto nulla di concreto, anzi si è deciso di dilazionare gli eventuali provvedimenti “sine die”, istituendo addirittura una commissione, per analizzare la cosa. Che diavolo si sarà mai da analizzare e studiare: Si prendano a riferimento gli emolumenti medi dei parlamentari in Europa e si applichino, ci vogliono 5 minuti. Anche perché altrettanta attenzione e coscienza non è stata applicata nei confronti dei pensionati passati, presenti e futuri, sui quali la scure decisionista si è abbattuta in tempi rapidissimi, provocando anche, le lacrime da coccodrillo della neo ministra Fornero. Se tanto mi dà tanto, mi aspetto dalla stessa una festa sabbatica quando verranno tagliati i privilegi dei parlamentari e verrà istituita, finalmente, la patrimoniale.
Andando avanti, vediamo che i ricchi sono stati colpiti con una tassazione sui beni di lusso, aerei, elicotteri,Yacht, ecc.ecc..A parte il fatto che, gran parte di questi beni sono intestati a società di comodo e non a persone fisiche, ma se si applica una maggiorazione anche di qualche migliaio di euro ai proprietari di beni di lusso, non cambia minimamente il loro standard di vita, se, invece, si toccano pensioni e stipendi anche per poche centinaia di euro, si va a incidere drammaticamente sulla qualità (?) di vita di milioni di persone.
Proseguendo: la tassazione sulle rendite scudate, quelle cioè dei grandi evasori che hanno aderito allo scudo fiscale del governo precedente, pagando una tassazione del 5%, pare non si possa applicare perché si andrebbe contro un patto sancito tra questi evasori e lo stato, lodevole scrupolo politico-morale, peccato che non venga mai applicato quando sono i padroni o lo stesso Stato a rompere i patti sottoscritti con i lavoratori. Contratti non rispettati o addirittura disdetti unilateralmente, come ha fatto Marchionne, o come sta facendo il governo non rispettando gli impegni presi con i propri cittadini e non solo riguardo alle pensioni ma anche per quanto riguarda la volontà popolare; qualcuno ricorda il referendum sulla privatizzazione dell’acqua stravinto a larghissima maggioranza? Oltre il fatto che non si è dato seguito a quel risultato, si mettono in cantiere ulteriori privatizzazioni di servizi pubblici nazionali e locali.
Non voglio farla troppo lunga, caro Prof. Monti, lei e la sua banda tecnica non mi convincete e, vi dirò di più, non mi piacete, voi siete la dimostrazione lampante che, benché siano vent’anni che ai lavoratori si dice che le classi sociali non esistono più, per voi esistono eccome e che la vostra lotta di classe non è mai stata interrotta e continua imperterrita.


MIZIO

POLO NORD: IL GHIACCIO E' AL MINIMO



Le riprese dal satellite confermano ciò che già si sapeva,
Il riscaldamento climatico in atto sul pianeta (che molti 
continuano a negare, perlomeno a livello di responsabilità
delle attività umane) continua e non accenna a rallentare. 
Questo video ne illustra con inequivocabile chiarezza gli
effetti catastrofici sulla calotta polare artica 



sabato 10 dicembre 2011

PAGA, SE NO LASCIAMO BRUCIARE LA CASA

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Non solo IMU, la nuova ICI. C'è in cantiere di peggio: pagheremo tutti i servizi finora pubblici, e continueremo a pagare anche le tasse. Che serviranno solo per il debito, la casta e le armi.

La nuova IMU, che va a sostituire l'ICI, è la solita tassa sulla casa che colpisce poveri e ricchi. Ma i membri del governo che l'hanno presentata, se li avete ben ascoltati, hanno precisato che c'è altro in cantiere.
Avrete sentito dire frasi quali "La città costa, chi ci vive deve pagare i servizi". Come se avessimo scelta: anche chi abita in mezzo alla campagna fa parte di un Comune. Insieme all' IMU infatti arriva anche la RES (eredità intoccata del governo Berlusconi), un'altra gabella per pagare i rifiuti, ma anche la vigilanza, l'illuminazione, la viabilità e persino l'arredo urbano. La tassa sulle panchine. Vuoi la panchina al parco? Paga. In fondo ti è utile, dato che sei disoccupato o pensionato al minimo.
E non finisce qui, cosa credete, il governo sta covando il piatto più succulento.
La privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali: asili, trasporti, fognature, persino i rifiuti (la Totonno 'o Curto spa già si frega le mani). Chissà se ci toccherà fare altri tre o quattro referendum per fargli entrare in zucca che almeno l'acqua deve restare pubblica.
Si apre insomma un quadro apocalittico, se date la stura alla fantasia. Non ci credete? Guardate bene la foto qui sopra. E' la casa di una coppia di coniugi del Tennessee, USA, bruciata da cima a fondo. I pompieri forse non sono arrivati in tempo? Certo che sì: ma se ne sono rimasti a cento metri a guardare lo spettacolo senza neppure tirar fuori le pompe. Avevano scoperto infatti che la coppia non aveva pagato la tassa annuale di 75 dollari ai Vigili del Fuoco locali, e quindi non hanno erogato il servizio.
Sembra un racconto di fantascienza, una distopia di quelle da brividi, ma invece è la realtà. Negli USA le amministrazioni sono alla bancarotta, e questo è il risultato. Stiamo andando incontro ad un sistema in cui le tasse, sempre più salate, serviranno soltanto a pagare gli interessi sul debito, l'apparato politico e quello militare. Tutto il resto si pagherà extra, con altre gabelle e bollette apposite.
Ce li avete i soldi? Trovateli perché vi tocca, anche se vi ritirerete eremiti in una grotta. E no, scappare all'estero non serve: sta andando così praticamente dovunque.