sabato 28 settembre 2019

TERRA E GIOVENTU' BRUCIATA?


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Ieri hanno manifestato per il clima milioni di giovani e meno giovani in tutto il mondo e anche in Italia. E' comunque un fatto sempre importante e di buon auspicio che, sopratutto i più giovani scendano in piazza, prendano coscienza e cerchino di indirizzare le scelte per il proprio futuro. Quindi la valutazione complessiva è,e rimane estremamente positiva. Gli imbecilli che ironizzano su Greta e i gretini, li lasciamo tranquillamente continuare a crogiolarsi nei loro convincimenti. Li lasciamo nella loro presunzione di superiorità stabilita da chissà quale cieca divinità che li ha scelti come razza e come individui superiori. li lasciamo volentieri nelle loro convinzioni di vivere su un pianeta dalle risorse inesauribili per le quali sono giuste, sacrosante e giustificate anche le guerre. Li lasciamo al loro unico punto di vista che la competizione e lo sfruttamento dell'uomo sull' uomo e del pianeta siano l'unica forma di convivenza possibile. Li lasciamo nel loro ostinato tener basso lo sguardo capaci di guardare solo al piccolo meschino interesse immediato, perchè se alzassero gli occhi al cielo e tutt' intorno, vedrebbero la bellezza e la meraviglia dell' universo intero. Universo che, se creato da un Dio o dal caos, poco importa, si attiene a leggi universali che non prevedono eccezioni di sorta neanche per i più potenti fra noi. La vita di tutto il pianeta è sì una cosa meravigliosa ma anche stupendamente fragile, legata a equilibri frutto di milioni di anni di evoluzione e in continuo, perenne aggiornamento. Troppi di noi, pensano ancora che tali equilibri possano essere tranquillamente rotti e violentati senza che ci siano pesanti ritorni da pagare per chi ne è l'autore. Finora questi ritorni il sistema capitalista (che è stato il primo e maggiore colpevole delle accelerazioni nel consumo e nello sfruttamento) li ha dirottati sui popoli meno avanzati tecnologicamente del Terzo Mondo e sulle classi subordinate dei propri paesi. Oggi gli equilibri politici ed economici del mondo stanno cambiando molto rapidamente e paesi un tempo arretrati, seguendo lo stesso modello di sviluppo, hanno esponenzialmente aumentato la velocità di un rapido esaurimento delle risorse naturali provocando altresì, enormi cambiamenti del clima e sull'habitat dell'intero pianeta, comprese le sue regioni più remote e considerate incontaminate. La deforestazione e la desertificazione di enormi porzioni del pianeta avanzano inesorabilmente privando di risorse e possibilità di vita dignitose intere popolazioni, provocando anche una cospicua parte di quel fenomeno migratorio che tanto preoccupa gli eletti del Signore di cui sopra.
Quindi che milioni di ragazzi e ragazze di tutto il mondo esprimano pubblicamente e in modo prepotente le loro preoccupazioni è da salutare sicuramente in modo non positivo, ma di più. Ma con altrettanta decisione e chiarezza va detto loro e a tutti noi che la battaglia per la salvezza del pianeta e della stessa vita che esso permette, passa certamente anche da un uso più virtuoso o, addirittura col divieto dell'uso del sacchetto o della cannuccia di plastica, ma fondamentalmente dovrà passare attraverso un cambiamento totale del nostro attuale stile di vita a cominciare dalla lotta al consumismo. Boicottare i prodotti con package non riciclabile è utile ma non quanto lottare contro il sistema che ne rende possibile o addirittura necessaria, la produzione. Il pericolo maggiore che questa generazione di ragazzi corre è quello, come altre precedenti, che si convincano che si possa o si debba venire a patti col sistema, invece che impegnarsi quotidianamente e senza condizionamenti per cambiarlo fin dalla alla base. Questo non vuol certo essere un appello all'insurrezione popolare adolescenziale, ma è indubbio che una lotta per salvare il pianeta non possa che sposarsi con lotte democratiche per cambiare l'intero sistema societario. Da me non avrete appelli a votare o sposare la causa di questo o quel partito ma un consiglio non posso fare a meno di darlo. Diffidate, diffidate sempre da chi vi userà come un'icona laica da portare in giro a coprire le proprie malefatte. Diffidate da chi vi offrirà una candidatura o da chi vi osannerà in programmi televisivi, un attimo prima di passare la linea alla pubblicità. Ascoltate tutti, non seguite nessuno se non la vostra coscienza. Non fate della lotta per salvezza del mondo un fatto esclusivamente generazionale, perchè siete giovani oggi e lo sarete per un po', ma poi diventerete adulti, uomini e donne che avranno il compito e la responsabilità di educare e formare altri giovani. Per salvare il pianeta c' è bisogno di un ripensamento generale del modello di vita e dei rapporti interpersonali o tra i popoli. Faccio un esempio. Fino agli anni '80, in Italia la fauna selvatica era considerata “res nullius” cioè cosa di nessuno. Quindi gli eventuali danni o prelievi illeggittimi erano puniti in maniera estremamente lieve proprio per la scarsa considerazione giuridica. La situazione cambiò quando invece venne considerata non più cosa di nessuno ma proprietà di tutti attraverso lo Stato, con ricadute pesanti sul piano giuridico. Ecco questo sarebbe un primo passo da pretendere dagli organismi sovranazionali come l'ONU. Considerare Gaia (il bel nome dato alla Terra considerandola un unico essere vivente) un bene universale il cui utilizzo, almeno per le cose che rivestono importanza globale al di là dei confini geopolitici, come le grandi foreste tropicali o delll'Artico non possono essere delegate ai singoli paesi.  Parliamo degli oceani dei mari, della calotta polare, dell''Antartide e, comunque  di tutti quegli ambienti che devono essere protetti e salvaguardati perchè elementi garanti di un equilibrio globale. Mi sembra persino ovvio sottolineare che questo senza una visione sociale completamente diversa non sarebbe possibile, Non sarebbe né giusto né possibile scaricare il costo e i limiti di tali scelte alle popolazioni locali o, semplicemente più povere. Ci sarebbero da fare scelte che spostino ricchezze da dove ce ne sono troppe e inutilmente accumulate a favore di chi ne ha molte di meno. Si accennava prima all'equilibrio necessario in tutto l'Universo. Ecco la ricerca di equilibrio anche nel sociale deve essere il primo e pregiudiziale atto da intraprendere per invertire il percorso distruttivo perseguito negli ultimi secoli. Poi chiamatelo come volete socialismo, comunismo, solidarismo, volemose bene, alla fine è il risultato che conterà.
Ovviamente, e questo vale soprattutto per i giovani che hanno sfilato e manifestato nei paesi più ricchi e privilegiati, come il nostro c'è da saper che per salvare il pianeta sarà non solo utile, ma indispensabile anche un cambio delle nostre abitudini di vita. Spostare risorse per una mobilità collettiva più sostenibile, forse dovremo dire addio all'aria condizionata dappertutto. Magari bisognerà rinunciare a cambiare smartphone o abbigliamento tutti gli anni. Riscoprire il concetto di uso delle cose sostituendolo a quello di consumo. Non partecipare e non incentivare la corsa all'arricchimento individuale, spendersi per il prossimo, lottare per lavorare meno per lavorare tutti.
Se si sarà disposti e convinti a fare tutto ciò(e io me lo auguro) forse quella di ieri potrebbe essere solo la prima parte di un'avventura straordinaria verso una magnifica utopia.
D'altra parte la belleza e la forza dell'essere giovani è proprio la capacità di sognare e credere nelle utopie.

MIZIO