giovedì 31 maggio 2012

ALCUNI CASI DELL' "EFFICACIA" DELLA SPERIMENTAZIONE ANIIMALE

Avete mai assaggiato della stricnina? Beh, se non l'avete fatto, fatelo ora, tanto è stato "accuratamente sperimentato" che a polli, cavie e scimmie questo potentissimo veleno non fa assolutamente nulla.. quindi andate tranquilli.
La penicillina, al contrario, non vi servirà assolutamente a nulla nel caso di un'infezione batterica, perchè le cavie ne muoiono..
E' scientificamente dimostrato che al coniglio l'amanita phalloides non fa alcun male, quindi se andate in campagna raccoglietene quanti ne volete, e soprattutto mangiateli!
Vi sentite stanchi e assonnati? Beh, prendete un po' di morfina: è stato provato che al gatto fa lo stesso effetto del caffè.
L'insulina, indispensabile per i diabetici, provoca malformazioni in galline, topi, conigli; il porcospino può ingoiare in un sol colpo tanto oppio quanto un drogato riuscirebbe a fumarne in un mese.
Pensate a cosa succede nel caso in cui un farmaco miracoloso, sperimentato su un animale, dà risultati negativi.. non si mette in commercio, semplice!
La prova? La digitale, farmaco indispensabile per la cura di numerosi disturbi cardiaci, venne utilizzata con almeno 10 anni di ritardo, perchè dannosa per il cane!




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LA CANZONE DEL PADRE - F. DE ANDRE'


«Quando è uscito "Storia di un impiegato" avrei voluto bruciarlo. Era la prima volta che mi dichiaravo politicamente e so di aver usato un linguaggio troppo oscuro, difficile. L'idea del disco era affascinante. Dare del Sessantotto una lettura poetica, e invece è venuto fuori un disco politico. E ho fatto l'unica cosa che non avrei mai voluto fare: spiegare alla gente come comportarsi.»
Fabrizio De Andrè

ODIA LO STATO E DOVREBBE SALVARLO!




Mario Monti, il "criminale" che sta smembrando il futuro delle prossime due generazioni di bambini italiani e tutta la nostra ricchezza residua, è un fanatico discepolo del Libero Mercato. Il Libero Mercato è possibile solo e unicamente a condizione che lo Stato cessi di esistere, poiché lo Stato moderno è nato con la funzione primaria di proteggere la gente dalla furia predatoria del Libero Mercato.
Il fanatismo integralista del Libero Mercato anti-Stato ha un padre-profeta, che risponde al nome di Friedrich August von Hayek, economista austriaco vissuto dal 1899 al 1992. Di seguito alcuni suoi principi:

Sullo Stato Sociale, Hayek così si pronunciò: “Fornire agli indigenti e agli affamati qualche forma di aiuto, ma solo nell’interesse di coloro che devono essere protetti da eventuali atti di disperazione da parte dei bisognosi”.
Sulla democrazia dello Stato, si dichiarò a favore di uno Stato minimo, ma anche di uno Stato dittatoriale che imponesse le leggi dell’ordine supremo al popolo ignorante.
Sulla funzione pubblica della spesa statale, Hayek pensò che distruggendo ogni accesso dello Stato alla moneta si sarebbe finalmente abolita ogni forma di spesa pubblica. Propose l’abolizione completa del monopolio statale sull’emissione della moneta, per permettere solo alle banche private di creare denaro in libera competizione fra loro. Di fatto, sarebbe l’abolizione del Tesoro nazionale e del bilancio dello Stato. L’abolizione dello Stato in sé.
** Si noti che quanto sopra è precisamente il disegno dell’Eurozona, cioè la sottrazione radicale agli Stati sovrani della loro moneta. Otmar Issing, uno dei padri dell’Euro e membro della BCE, ha dichiarato: “Quello che è successo con l’introduzione dell’Euro ha davvero ottenuto ciò che invocava Hayek”. E ancora: “E’ oggi chiaro che idee come le sue hanno ispirato i Trattati dell’Unione Europea… Non dovrebbe Hayek essere oggi felice di ciò che abbiamo fatto? Così tanta parte delle sue idee degli anni ’60 sono oggi legge europea”. Questo ammette il maggior insider della BCE nel 1999, parlando liberamente presso una delle più accanite fondazioni di destra neoliberista del mondo, l’Institute of Economic Affairs di Londra. Ammette che davvero, come da me scritto molte volte, questa Unione fu modellata sul volere dei profeti delle elites sociopatiche e anti-Stato, in palese sfregio del mandato di amministratori dei cittadini comuni d’Europa. **
Se posto di fronte alla scelta se favorire l’occupazione o la lotta all’inflazione, Hayek non ha dubbi: la lotta all’inflazione deve essere Regina, e tutto il resto dell’economia viene dopo, incluse le masse disperate delle persone condannate a una vita ignobile nella disoccupazione e sottoccupazione, che non lo toccano minimamente.
Hayek era un propagandista di un Darwinismo sociale senza pietà. Per lui ogni singolo aspetto del vivere comune, inclusa la morale, doveva essere frutto di una lotta spontanea, e mai di una pianificazione democratica dello Stato. Niente tutele per le minoranze, per i deboli, assolutamente no spesa dello Stato per il bene pubblico, trionfa solo il meritevole, il forte, in assenza completa di una qualsivoglia funzione pubblica. Hayek rappresenta il massimo profeta anti-Stato forse mai esistito.
Va inoltre compreso che figure come Hayek, come Walras, come l’italiano Evola, come Perroux, come Schuman, come Attali, come Issing e Weigel, come Draghi, come Amato, come Prodi, come Bini Smaghi, e come Monti, insomma, come tutti questi tecnocrati Neoclassici e Neoliberisti che hanno o hanno avuto in pugno questo continente, erano e sono cultori del diritto insindacabile delle elites di governare “le masse ignoranti” (Hayek – Schuman). La democrazia è per loro solo un grave ingombro alla giusta guida di ‘ste masse di “outsider rompicoglioni” (la definizione di cittadini di Walter Lippmann), e dunque va grandemente ridotta. I trattati europei sovranazionali che hanno esautorato i parlamenti, e l’Eurozona che ha tolto la moneta ai governi, furono pensati proprio per questo fine.
Abbiamo già visto sopra come le idee di Friedrich August von Hayek abbiano inzuppato la creazione sia dell’Unione Europea che dell’Eurozona. Già qui chiunque sia sano di mente dovrebbe saltare sulla sedia e gridare allo scandalo. Come può il pensiero di chi odia lo Stato a morte comporre la spina dorsale di una Unione di Stati? Come può un uomo che scrive, lo ripeto, “… fornire agli indigenti e agli affamati qualche forma di aiuto, ma solo nell’interesse di coloro che devono essere protetti da eventuali atti di disperazione da parte dei bisognosi” aver ispirato le regole votate dai Premier il cui mandato costituzionale dovrebbe essere la tutela dei cittadini? E nel caso italiano parlo di Mario Monti, ma anche di Prodi e D’Alema, Ciampi, Amato.
Monti, come una lunga serie dei padri creatori dell’Euro, è contiguo, è inzuppato, è intriso di Friedrich August von Hayek, di libero mercato integralista, di darwinismo sociale. E’ intriso cioè del credo di chi odia lo Stato. Una dimostrazione:
Monti – che non è solo un fedele di Goldman Sachs, del Bilderberg, della Trilaterale, ma è anche stato Presidente del Consiglio d’Amministrazione del Bruegel, finanziato da Microsoft e dal mostro affamatore del mondo Syngenta (sarà forse per questo che Monti Commissario europeo multò Microsoft di una cifra equivalente a multare Montezemolo di 1euro e 20 centesimi per eccesso di velocità) – Monti dicevo ha ricevuto nel 2005 il premio della Friedrich August von Hayek Foundation, che già aveva premiato proprio Otmar Issing (e Margaret Thatcher, sic). Monti siede fiero e compiaciuto in un consesso la cui ideologia ispiratrice, come già detto, è l’antitesi più feroce allo Stato mai concepita se si esclude la palese tirannide, e sentite come viene apostrofato:
Onoriamo oggi un uomo (Monti) che è stato fedele nelle parole e nei fatti ai principi di Friedrich August von Hayek”.
La sua vita, il suo lavoro, e la sua personalità (di Monti) non potrebbero essere meglio caratterizzati e onorati se non da un premio che porta il nome del grande economista Friedrich August von Hayek”.
Applausi. Non risulta che Mario Monti si sia alzato e abbia rifiutato gli onori proclamando, inorridito, “… ma io sono un uomo di Stato!”.
Monti riceve nel 2004 la Medaglia Schuman, e questo non vi dice nulla? Se non vi dice nulla leggete ciò che ci ha rivelato il Prof. Alain Parguez dell’università francese di Besancon ed ex consigliere di Mitterrand, a Milano il 12 maggio: “Schuman era amico di Salazar, di Mussolini e di Pio XII. In un discorso del 1935 all’assemblea cattolica francese Schuman disse che bisognava abolire leggi infami repubblicane, ristabilire la libertà religiosa e negare sia la scuola laica che lo stato laico. Egli avrebbe dedicato i suoi sforzi a costruire una Unione Europea così”.
E dunque un tecnocrate, Monti, con queste affiliazioni, con questa contiguità ideologica coi peggiori nemici dichiarati della funzione pubblica, come può essere compatibile con un incarico di pubblico amministratore del pubblico bene? Cioè della mia e della tua vita, di quella dei tuoi genitori ammalati, o di tuo figlio a scuola. Lo capite ora com’è possibile che lui e i suoi sciagurati sicari siamo oggi intenti alla demolizione della democrazia e della sovranità economica dello Stato italiano? Mario Monti odia lo Stato, disprezza noi e crede ciecamente nelle elites. Dall’alto dei cieli lo benedice benevolo Friedrich August von Hayek.
Ma Mario Monti è stato chiamato dall’indegno Presidente Giorgio Napolitano a ‘salvare’ il nostro Stato.
Tutto ciò è, nella forma, una grottesca oscenità. Nella sostanza è invece molto peggio, è la devastazione delle vite di milioni di nostri connazionali e della democrazia stessa, una devastazione pensata e voluta da questa potente scuola ideologica senza una briciola di rimorso. Un crimine. Mario Monti è un criminale.
Paolo Barnard

sabato 26 maggio 2012

6 GIUGNO 2012: VARCO PER L' ETERNITA'?




"Un'unica forza, l'amore, unisce infiniti mondi e li rende vivi" G. Bruno 


20 maggio 2012: eclisse anulare di sole e terremoto nel Nord Italia, in una zona che molti credevano sicura dal punto di vista sismico. 19 maggio 2012: terrorismo nel Sud e indagini su Monsignor Vergari, ex Rettore della basilica di Sant’Apollinare, a Roma, dove è stato sepolto il boss della banda della Magliana; in varie città un terremoto potente della politica. E’ la fine? Si, di una mentalità.
 A Washington, l’incontro dei G8, con mogli e senza cravatta, ha fatto accordi sulla “crescita”: di cosa, del PIL?
Noi vogliamo la felicità, il benessere di tutti e di tutto, esprimere i nostri talenti e non vogliamo pagare i debiti prodotti dalle grandi banche. Gli eventi di questi giorni segnano la crisi definitiva del sistema politico-spiritual-finanziario. Basato su spread, PIL e speculazioni, il sistema fa ricadere sui popoli le proprie incapacità ad amministrare e a governare con saggezza e giustizia.
Nei Vangeli, si parla di Luce vera. Nessuna chiesa cristiana la cita più. 
Giordano Bruno ha indicato le sue note e annunciato la sua scoperta avvenuta nel secolo scorso e premiata con vari Nobel. E’ una FORZA che unisce due campi già prima conosciuti: nucleare debole ed elettromagnetico. Chiamata con un nome difficile – elettrodebole – nessuno ha considerato che fosse quella che “dà vita a infiniti mondi” come sosteneva appunto Bruno. Eppure è l’unica che opera su vari generi di materia e di anti materia, dimostra la fisica; è anche l’unica, che comprende una LUCE nucleare con tutte le note della Luce vera che è “in questo mondo, ma non di questo mondo”. Così tutti o quasi ignorano la Sua OPERA fulminea e “dimenticano” di chiedersi che cosa è la realtà.
Intanto il lato luminoso sta crescendo con effetti imponenti. E’ la Luce vera, la VITA che preme per l’evoluzione, ci offre l’energia vitale necessaria per usare tutto il cervello e non solo la misera porzione, vincolata alla vista e al lato oscuro. Questa è la mente minore afflitta dal bipolarismo tipico del campo elettromagnetico: crede reale solo ciò che vede, cioè una percentuale infinitesima di tutta la massa/energia calcolata. Non solo. Questa mente è “educata” a credere nella divisione tra bene e male e, quindi, al nemico di turno; ha bisogno di aderire a filosofie, ideologie o “spiritualità” e non si interroga sul vero mistero: la materia nucleare.
Non appena avvenuto il terremoto in Emilia si è scatenata la rete, cioè la mente minore che cerca colpevoli e, tra questi, il solito progetto H.A.A.R.P. l’insieme di antenne installate dagli USA al Polo Nord. Chi lo fa ignora che il campo elettromagnetico ha energia molto bassa e non certo sufficiente a provocare terremoti. H.A.A.R.P. ha una funzione nefasta, ma non quella che si vuole credere: crea un campo magnetico artificiale e così sostituisce quello naturale che si sta allontanando dai poli e così potrebbe svelare le astronavi e cioè un futuro sempre esistito. Con le antenne si evita la rivelazione che siamo immersi in una gigantesca illusione ottica. Non invito a credermi ma a verificare che cosa effettivamente osserva la scienza: quasi niente. La realtà non è quella che vediamo, ma quella che sentiamo con la nostra MENTE SUPERIORE. E’ la porzione più cospicua del cervello, composta di cellule che non usano l’elettricità e quindi non sono afflitte dal bipolarismo. La MENTE SUPERIORE è, ormai a giudizio unanime, la sede della coscienza; sensibile a eros ed emozioni, nutre e supporta la mente minore e potrebbe dirigere l’armonia dell’interno sistema nervoso, se l’uomo non fosse stato “educato” a controllare le emozioni e a dividerle dall’eros. Se MENTE SUPERIORE usa la LUCE vera, come propongo, è in comunione naturale con gli infiniti universi paralleli, sempre sognati e ora persino calcolati, cioè di percepire le infinite realtà nascoste dal velo dell’illusione, il campo elettromagnetico o lato oscuro.
“I morti risorgeranno” scrive Giovanni nell’Apocalisse. Non sono certo i cadaveri, ormai ridotti in polvere, che riprendono vita. E’ l’uso cosciente della propria MENTE SUPERIORE che ci consente di percepirli e di riconoscere che sono vivi e senzienti; i loro corpi sono fatti di materia oscura che non riflette la luce elettromagnetica. Molti hanno sogni e sensazioni, contatti, che svelano le abilità della propria MENTE SUPERIORE, ma l’attenzione della mente comune è rivolta al lato oscuro, alla presunta divisione tra i “cattivi” che ci fanno del male e i “buoni” che ci proteggono.

Secondo me, sta per cominciare la grande avventura che ci porterà a scoprire chi siamo e che gli eventi ci aiutano a intravedere. Il terremoto in Emilia è avvenuto in coincidenza con l’eclisse, cioè con l’allineamento tra sole, luna e terra. Pochi sanno che, durante le eclissi, la gravità e la rotazione della terra cambiano. Il fenomeno è noto come “effetto Allais”, osservato per la prima volta nel 1954 dall’economista francese, Maurice Allais, che poi ha vinto il premio Nobel per l’economia nel 1988. Un mero caso? Per me è un indizio che la “crisi” è il preludio alla rivelazione annunciata da millenni: la realtà apparente è una matrix, una scuola virtuale dominata dal lato oscuro – il campo elettromagnetico – dove possiamo imparare a usare il lato luminoso e così  scoprire che siamo immortali.
Le due discipline – economia e gravità – sembrano slegate e, invece, sono legate da un’idea falsa: la presunta “realtà della moneta.
 Il “valore” della moneta è il grande bluff al quale diamo credito e che così rendiamo reale. Per l’economia è una convenzione, decretata dal Fondo Monetario Internazionale e, per la scienza anche: è la massa definita come rapporto rispetto a una massa campione. Il fatto è che tutte le masse, incluse quelle dei nuclei atomici che compongono qualsiasi corpo, stanno cambiando, perché si sta innescando unanuova relazione tra la materia nucleare e quella FORZA fulminea e straordinaria che è la LUCE vera. E’ in atto l’alchimia organica, nota anche come resurrezione del corpo, che ci consente di liberarci da tutti i vincoli, non ultima la gravità.
Cito una testimonianza: Il boato e il movimento della terra sono stati micidiali, tutti siamo corsi fuori spaventati. La sensazione fisica è stata di “distacco” e senza la gravità…”
Urge la coscienza che questo pianeta è afflitto da una colossale ignoranza: il significato della Vita. Nei Vangeli Gesù Cristo definisce se stesso come “la via, la verità, la vita” e per il Vaticano, Suo presunto rappresentante, la vita è un “mistero”.
Se è la LUCE nucleare Z, come sostengo, la VITA è eterna e infinita e si manifesta attraverso gli organismi, in particolari quelli umani che possono esprimerla come etica naturale, libertà individuale, benessere, prosperità e armonia collettiva. Questa LUCE è un fiume impetuoso di
particelle messaggere (bosoni Z) che ci attraversano e con cui possiamo essere in comunione, senza alcun bisogno di presunti rappresentati di Dio o di maestri spirituali. I leader politici sono utili se sono capaci, onesti, lavorano per il bene comune e non per gli interessi di poche, grandi banche; se pontificano, che vadano a casa, ne abbiamo avuto abbastanza.
Il 6 giugno 2012 c’è l’allineamento tra Venere, Terra e Sole, evento che può segnare l’inizio della grande avventura predisposta dalla VITA: IL BALZO NEL FUTURO. E’ la rivelazione del colossale inganno: il potere temporale e cioè l’esistenza di un tempo unico, immutabile e alieno da cui dipendono le attività sociali, i salari, i debiti, i mutui ecc. Nessuno sa che cosa è il tempo. E’ relativo ed elastico, ha dimostrato Einstein; non è unico, dicono le teorie post relativistiche. Ci sono tanti tempi, ognuno con un ritmo che dipende dalla velocità dirotazione, a sua volta, effetto della relazione con l’unica FORZA, la LUCE nucleare che può cambiarla in nano secondi.
Che cosa rappresenta l’allineamento Venere, Terra e Sole? Per me è un varco per l’eternità. La superficie della Terra gira in senso anti orario e, per noi qui inchiodati, tutto procede in verso opposto cioè orario, dal passato al futuro. La superficie di Venere, invece, gira in senso orario e per i “suoi” osservatori, tutto va dal futuro al passato. L’allineamento può rivelare l’eterno presente…
Venere è, per il mito, la genitrice di Roma, la dea della bellezza e dell’amore, della sessualità condizionata per millenni dalla paura del giudizio di un Dio che, prima, l’avrebbe creata e, poi, l’ha proibita. Possiamo capire che la chiave del “potere” sta nel controllare eros ed emozioni, cioè nell’evitare l’uso cosciente della MENTE SUPERIORE che non è afflitta dal bipolarismo e non perde tempo a lottare contro i mulini a vento. E’ l’opportunità per acquisire una percezione nuova, non più limitata al solo campo elettromagnetico – il lato oscuro – ma capace di usare anche la LUCE nucleare che ci lega a infiniti universi vivi e intelligenti e ci dona lacoscienza dell’immortalità.
Gli eventi di maggio indicano un bivio tra chi crede ancora alla lotta, funzionale al potere e chi, invece, si rende conto che è una commedia, giunta ormai alle ultime battute. La Vita non fa elezioni, fa selezione, in fondo un’auto-selezione, una scelta tra due modi diversi di percepire. Quello vecchio usa un cervello paralizzato dalla paura, si agita tra informazioni false del passato e l’ansia per il futuro, crede ai “salvatori” e non usa il proprio cervello emozionale. Il modo nuovo invece usa tutte le proprie abilità cognitive, sente e vive l’unione tra eros e psiche, fa attenzione alle proprie sensazioni e ai tanti segni che dimostrano la trasformazione ultra celere della matrix.
La scelta tra i due modi è individuale e libera, dipendente solo dalla propria volontà.
di Giuliana Conforto

martedì 22 maggio 2012

FISCHI; FIASCHI E...GRILLI



Ha fatto molto rumore e scandalo domenica sera nella finale di Coppa Italia a Roma la bordata di fischi che ha accolto l'esecuzione dell'Inno nazionale da parte dell'incolpevole e spaurita Alisa. C'è subito stata  un'alzata di scudi contro l'offesa apportata all'unità del paese e alle istituzioni da parte di una "minoranza" di tifosi. A parte che,anche, se fosse stata una minoranza, era comunque "corposa", ma quello che mi premeva sottolineare era il fatto che come al solito si prendono fischi e s'intendono fiaschi.
Credo di poter dire abbastanza  tranquillamente che quei fischi non erano certo indirizzati all'inno e tanto meno alla povera Alisa, e che, chi ha orecchie per intendere avrebbe dovuto capirlo, erano indirizzati  a questo modo di rappresentare lo Stato che mai, come in questi ultimi anni, sta mostrando il suo volto più arcigno, arrogante e insensibile nei confronti della parte più debole e meno rappresentata del paese (perchè nelle curve ci vanno in gran parte giovani, sottoproletari, precari o studenti che poco hanno avuto e avranno da questo stato). E non si venga a parlare di mancanza di rispetto per le vittime dell'attentato di Brindisi e del terremoto in Emilia (a proposito di rispetto, non poteva proprio essere rimandata questa partita?), perchè, poi, nel minuto di silenzio, lo stadio era completamente muto.
Viene da ridere, se non fosse grottesco che il primo a mostrarsi sdegnato di quei fischi era il presidente del Senato On. Schifani,. Personaggio che, al pari di tutti i suoi colleghi di partito e di maggioranza, ha tollerato la presenza nel governo, di rappresentanti di una forza politica, (la Lega) che aveva fatto della secessione e della divisione dell'Italia il suo obiettivo politico e, nonostante le cariche istituzionali ricoperte, ha sempre apertamente sbeffeggiato l'Inno di Mameli, preferendo il più padano "Và pensiero" (che tra l'altro con la Padania non ha nulla a che vedere). In questi casi non mi pare di aver mai sentito accuse di vilipendio e di parti offese pur essendo il contesto decisamente più rappresentativo.



Apparentemente slegata ma, secondo me , non così tanto dopo i fischi, andiamo all'analisi dei fiaschi, quelli elettorali, per intenderci. Il PdL crolla mantenendo qualche rappresentanza significativa solo in alcune realtà del Centro Sud, la Lega viene drasticamente ridimensionata e riportata ai risibili numeri dell'inizio della sua avventura politica, i centristi di Casini sono ritornati nell'anonimato del voto di sussistenza e rappresentano quasi solo se stessi,  il PD, infine, canta vittoria per aver, nel crollo generale, perso meno degli avversari. Si perchè anche il PD perde in termini assoluti e in termini percentuali rispetto alle ultime tornate elettorali e non conta il fatto che abbia conquistato più comuni rispetto al centrodestra. Le sue affermazioni più eclatanti a Genova e, prima a Milano e Napoli, sono state ottenute con candidati non certo del PD. A Palermo sono stati sconfitti dal candidato dell' IDV Orlando e puniti per una certa ambiguità avuta finora, con personaggi della politica regionale a dir poco, compromessi.
Quello che risalta maggiormente da questi risultati è l'affermazione delle liste5 stelle di Grillo e il forte astensionismo (ai ballottaggi ha votato meno del 60%), entrambi fenomeni ampiamente sottovalutati prima del voto e che ci ricollegano all'argomento iniziale sul significato di quei fischi.
Quei fischi e questo voto sono i segnali di uno scollamento ormai consolidatao tra una parte consistente del popolo e i suoi rappresentanti che, d'altra parte, non hanno fatto nulla, anzi, per non giustificarlo.
Dubito che questa classe politica, e parlo sopratutto di quella di sinistra,abbia la capacità e il coraggio di scelte conseguenti ad un'attenta analisi del voto. Penso, anzi, che assisteremo, all'ennesimo balletto di lotte fratricide e interne (della sinistra cosiddetta radicale) e al continuo inseguimento da parte di quel PD al mitico voto moderato, che, ha già dimostrato ampiamente e in più occasioni di non poter intercettare.
Sarebbe l'ora di scelte, come dicevo prima, coraggiose che rompano con la sterile liturgia istituzionale e di politica autoreferenziata.
Si stacchi la spina al Governo Monti che sta portando l'Italia e la parte più vulnerabile della sua società sull'orlo della disperazione (ma i suicidi sono comunque, meno della Grecia, vero Prof. Monti?), si ridiscuta l'accordo di stabilità europea, ci si riappropri della propria autonomia monetaria, ci si stacchi da questa impostazione post liberista ed esclusivamente economico-finanziaria, si rivedano le scellerate privatizzazioni e liberalizzazioni nei servizi pubblici che, senza portare benefici ai cittadini, hanno aumentato lo sfruttamento e la precarietà dei lavoratori, si parli di energia, salvaguardia ambientale, tutela del patrimonio architettonico e artistico del paese, invece di inseguire Grandi Opere distruttive e costose.
Se non si fa questo e, non ho volutamente parlato degli scandali e dei privilegi della Casta, sarete sempre più scollegati dal paese reale, quello che si alza tutte le mattine con la stessa angosciante riflessione: "Non ce la faccio più".
Sarete voi i responsabili dei fischi, dei fiaschi e dei Grilli che appariranno e , anche di eventuali gesti provocatori e criminali, per i quali chiamerete, poi, il paese a difesa della democrazia.
I cittadini, il popolo la democrazia la difende tutti i giorni con il proprio impegno!
Siete voi che siete colpevolmente e, forse, anche inconsapevolmente assenti.

MIZIO

domenica 20 maggio 2012

TERREMOTI, MAYA, ALLINEAMENTO PLANETARIO


Magari sarà l’ennesima coincidenza, ma risulta quantomeno curioso che questa notte, 20 maggio 2012 alle 4.05 si sia verificata una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.9 in emilia romagna, avvertita in tutto il centro Italia. Si perchè il 20 maggio 2012 non è un giorno qualsiasi, vi è un raro evento astronomico che vede l’allinearsi delle Pleiadi con il sole e la nostra terra. Viene subito da pensare se Raffaele Bendandi, il sismologo “eretico”, non abbia centrato in pieno – con le sue teorie – quello che gli studiosi da anni non riescono a fare: poter prevedere sia in termini temporali che spaziali un evento sismico.

20 Maggio 2012: l’allineamento planetario

Una data che appare chiara, nello scorrere del tempo ciclico del calendario maya, è il 20 maggio 2012, il giorno in cui si allineeranno le Pleiadi, il Sole e la Terra. In contemporanea, ci sarà un’eclissi di Sole: la stessa avrà luogo sullo zenith della piramide di Chichén Itzá, eretta di onore di Kukulkan, venerato dai Maya e del quale gli stessi attendevano il ritorno.

Eclissi anulare di Sole
Potrebbe trattarsi di pura coincidenza, se questa teoria non fosse supportata da una serie di pittogrammi formatisi a partire dal 2000 ed evocanti dei raffinati simbolismi maya di netto riferimento al 2012. Pittogrammi simili, che avevano fatto la loro comparsa già in anni precedenti, avevano fornito informazioni inerenti il codice Dresda, e prima ancora notizie sulla geometria sacra. Il bellissimo pittogramma comparso il 9 agosto 2005, invece, fornisce informazioni dettagliate in merito al giorno 0, identificabile con il 20 maggio 2012, e all’ultimo ciclo di Venere, in passaggio davanti al Sole per l’ultima volta durantela Quinta Era, nel giugno 2012. Il 2 agosto del 2004, un altro glifo aveva mostrato il calendario maya del lungo computo, il Sole nel quale ci troviamo, e la ciclicità del tempo, con la sua dualità di vita e morte. Molti anni fa i Maya, dalla civiltà cosmopolita che erano diventati, in seguito a sanguinose battaglie e repressioni, furono letteralmente estirpati dalla loro terra, e quelli che vi sopravvivono ancora oggi sono i pochi rappresentanti di un popolo evoluto. Gli stessi indigeni, secondo antiche leggende, rimasero sulla Terra, in attesa di una “resurrezione” che si sarebbe verificata al tramonto del quinto Sole, il 21 dicembre 2012. In quel giorno, il loro Dio, Kukulkan, si sarebbe manifestato nuovamente sulla Terra, introducendoci alla nuova era, la sesta, la cui data d’inizio è il sabato 22 dicembre 2012, in contemporanea ad un cambiamento nelle coscienze collettive. Il nostro Sole avrebbe “parlato”, secondo i Maya, manifestando la sua massima potenza con un’attività talmente intensa da influenzare la civiltà umana e l’intero pianeta.


sabato 19 maggio 2012

NO,NO,NO!

No, no, no,…ancora una volta non si può!
Non c’è perché, nessun però.
Adesso solo silenzio
che fare rumore…no, no, no…
adesso non si può!

MIZIO



LA NUOVA POVERTA' E I FURTI DI BENZINA


...A Treviso un invalido con 600 euro di pensione si è beccato 4 mesi di reclusione per furto di benzina (la giustizia in Italia non guarda in faccia nessuno eh). A Roma cittadini cinquantenni si sono dati al "succhio" per poter andare al lavoro il giorno dopo col serbatoio pieno, e qualcuno sfascia i finestrini anche solo per rubare un cartone di latte dimenticato sul sedile. In Molise i ladri lasciano anche biglietti di ringraziamento.....
....Tutto ciò continua a sembrarmi un po' un sogno. Ricordo quando, diversi anni fa, si discuteva di picco e di crisi e si prospettavano i furti di carburanti per le strade (a seguito un bel racconto che ne parla). Sotto sotto, ci illudevamo che fosse solo esagerata fantascienza.
ladribenzina

Sessanta giorni, il prossimo anno

14 Giugno E' cominciato tutto (per me) con un trafiletto su una pagina Internet, "Problemi nel Regno". Ho pensato che riguardasse Disney World, il Regno Magico, così ci ho cliccato su. E' venuto fuori che parlava delle "ripercussioni del taglio dei servizi sociali in Arabia Saudita" (inserire qui uno sbadiglio). Così, i loro bambini non hanno asili nido? Sai che dramma. Ho dato una scorsa alla ricerca di Topolino, ma non se ne parlava. Così, sono andato avanti con la mia vita.
15 Giugno I trafiletti di ieri sono le notizie di oggi. Quei tizi nel deserto sono veramente incavolati per qualcosa, era su tutti i giornali. Pare che il governo saudita se la stia vedendo brutta, la loro capitale (Riyadh?) è una casino con la gente per le strade. Niente più case popolari? Orsù, rassegnatevi. Trovatevi un lavoro.
16 Giugno Ho visto le notizie di oggi... santo cielo! Tre città saudite sono in fiamme, la gente gira con la pistola, e chiuque riesca a trovare un aereo lascia il Paese il più presto possibile. Sembra di vedere Saigon (non che io ricordi nulla di Saigon, peraltro). I nostri giornalisti parlano di cosa ciò significa per noi, e per il nostro petrolio. Forse farei bene a fare il pieno prima che ci pensino tutti: odio stare in fila.
17 Giugno Quasi mi scordavo di fare benzina. Me lo sarei dimenticato del tutto se non avessi sentito parlarne alla radio mentre tornavo dal lavoro. Il distributore era affollato, ma niente di tragico, e naturalmente avevano già aumentato i prezzi. Quegli strozzini. Certa gente cercherebbe di tirar fuori soldi da qualunque cosa. Il tizio alla radio parlava di inviare i Marines... certo. Perché no? Quanti Paesi possiamo invadere contemporaneamente?
18 Giugno Oggi è sabato, così me ne sono andato in giro e a fare la spesa. Sono stato un genio a fare benzina ieri: il distributore era affollatissimo oggi e mi è sembrato che i prezzi fossero saliti ancora. Anche il negozio di alimentari sembrava pieno di gente... Ma che gli succede a questi pazzi? Sta arrivando un uragano o cosa? Ho comprato quel che mi serviva e me ne sono andato a casa.
19 Giugno Ok, adesso l'ho capita. Gli arabi hanno il petrolio, e noi lo compriamo. Loro prendono i soldi, noi usiamo il petrolio. Il cerchio della vita, ah ah. C'era un articolone sul giornale di oggi, e ho preferito starmene a casa a leggerlo che uscire in mezzo al casino. Sono fortunato ad avere fatto il pieno, così tutto questo guaio farà in tempo a finire prima che debba rimettermi in fila al distributore.
20 Giugno Tornato al lavoro. Cose strane alla radio, cosa diavolo succede? Ci sono i marines intorno alla nostra ambasciata in Arabia, e tutti scappano dal Paese come topi dalla nave che affonda. Comprese le più grosse compagnie petrolifere, che chiudono e se ne vanno. Mi chiedo cosa succederà al prezzo della benzina. Niente di buono, scommetto: sono contento di avere una macchina piccola. Anche sul TG della sera non si parla di altro... ma forse sono io che guardo troppa TV.
21 Giugno OK, ne ho abbastanza. Non mi basta evitare le notizie alla TV e sui giornali: anche i miei colleghi non parlano d'altro. Possibile che non ci siano altri argomenti? Sicuro, è roba grossa, ma sta dall'altra parte del mondo in fin dei conti. Qual'è il problema? Non abbiamo forse la nostra benzina? Perché dannarsi tanto? Andiamo, finitela, cercate di vivere normalmente. (E smettetela di rompermi, non me ne frega niente.)
22 Giugno C'è da divertirsi: l'Arabia va praticamente a fuoco. Ieri sono stati sabotati porti e oleodotti, e così le petroliere sono partite di corsa, alcune coi serbatoi pieni soltanto a metà. La nostra ambasciata ha chiuso definitivamente, ed è stato fastidioso vedere gli arabi che ballavano per le strade quando ce ne siamo andati. (E credetemi: non sanno neanche ballare). E tra l'altro, dove vanno a finire tutti quei proiettili che sparano per aria? Non è una roba pericolosa?
23 Giugno Il TG mi ha fatto morire dalle risate: stanno seguendo "le ultime petroliere partite dall'Arabia Saudita", dove sono ora, quanto petrolio portano, e dove stanno andando. Non tutte sono dirette qui da noi, ma le nostre hanno la strada più lunga da percorrere: quarantacinque giorni o giù di lì. Non si parlava molto dei sauditi, e sono contento perché cominciavo a stufarmi. Il prezzo della benzina continua a salire, ovviamente, ma ho ancora mezzo serbatoio quindi sono tranquillissimo. Va male per chi ha i macchinoni... ma alla fine, peggio per loro! Ha ha!
24 Giugno Strano viaggio verso il lavoro oggi. Ho visto le macchine della Polizia ai distributori di benzina... e come mai hanno aperto così presto stamane? Le file sono ancora più lunghe, e inutile dire che il prezzo è salito ancora. Forse qualcuno si è arrabbiato con i gestori e ha chiamato la Polizia. Cercherò di evitare i distributori più a lungo che posso, ho ancora un sacco di benzina e devo solo usarla per andare a lavorare. Vorrà dire che nei giorni festivi non prenderò la macchina... è ora di tirar fuori le scarpe da ginnastica! Menomale che siamo a Giugno e non a Dicembre.
25 Giugno Mi sono fatto una passeggiata fino al negozio di alimentari. Il ritorno è stato uno schifo: quelle buste di plastica non sono fatte per essere portate a mano! La prossima volta ci vado in macchina. Non vedo l'ora di scordarmi quest'esperienza. Ho scoperto cosa fa la polizia al distributore: qualcuno voleva fare il furbo in fila e l'hanno picchiato. Che orrore!
26 Giugno Razionamento della benzina? Che diavolo è? Ora si fa benzina a targhe alterne: nei giorni pari le pari, nei dispari le dispari. Che cretinata! Un altro fastidio. Pensano davvero che sia un problema? Per fortuna, ho un'altra settimana prima che mi tocchi quello stupido giochetto al distributore.
27 Giugno AAARRRGGHHH!! Qualcuno mi ha fregato la benzina! Sono uscito per prendere la macchina, e qualcuno mi aveva tolto il tappo per arrivare al serbatoio. Adesso ne ho meno di un quarto. Sono andato al lavoro, ma che noia, c'è una puzza tremenda di benzina. Questa comincia ad essere una faccenda seria, anche perché mi tocca comprare un altro tappo prima di poter fare il pieno.
28 Giugno Mi sono fermato ad un negozio e ho comprato il tappo, l'ultimo che avevano di quelli con la chiave. Poi ho passato mezz'ora in fila al distributore, ma almeno dovrei essere a posto finché questa storia non finisce. Ho parcheggiato col tappo rivolto verso la finestra di casa, così posso tenerlo d'occhio. Spero che il ladro abbia un colpo.
29 giugno Da non crederci: ho visto un'autocisterna andare in giro con una fila di macchine che la seguiva! Adesso che ci penso, mi pare che i distributori più piccoli siano tutti chiusi. Forse mettersi a seguire le autocisterne per trovare un distributore non è proprio una cattiva idea. Chissà dove andava.
30 Giugno Niente notizie nuove? Meno male. I Sauditi hanno cacciato tutta la stampa. Così ora è difficile sapere cosa stia succedendo. In compenso ci sono un sacco di notizie qui: razionamenti, file, e il prezzo della benzina raddoppiato rispetto ad un mese fa. Sarà una lunga estate calda! Almeno, mi godrò la festa del 4 Luglio.
1 Luglio Giornata quasi normale, se non conti il dover guidare intorno a tutte quelle macchine in fila sulla strada per andare a lavorare. E adesso i distributori hanno le guardie armate. Beh, almeno la faccenda è più sicura. Dovrei riuscire a finire la settimana prima di rifare il pieno. La prossima settimana mi toccherà, e non è che proprio non veda l'ora.
2 Luglio Finalmente mi sono arreso e ho tirato fuori la vecchia bici dal garage. Le ruote erano totalmente sgonfie, ma ho trovato la pompa e mi sono quasi slogato il gomito per infilarci dentro un po' d'aria. Poi ho pedalato fino al negozio di alimentari. E' stato meglio che andarci a piedi, ma quegli accidenti di buste vanno eliminate. Ho comprato delle buste di stoffa, posso riusarle e funzionano meglio.
3 Luglio Ho passato la mattina a leggere il giornale, e il pomeriggio in bicicletta. Mi ci sto abituando. Potrebbe essere il sistema per evitare quelle file... non riesco nemmeno a pensarci di riaffrontare quell'assurdità. Tempo e denaro risparmiati! Devo procurarmi uno stradario, devono esserci delle scorciatoie qui intorno. Andare in bici sulla statale è una pazzia.
4 Luglio Giorno dell'Indipendenza! Mi sono divertito. Ho preso la macchina per andare a vedere i fuochi d'artificio: grave errore. Nel mezzo di tutti gli "ooohhh" e "aahhhh" qualcuno mi ha fregato la targa. Sono tornato a casa senza, sperando che la polizia non mi beccasse, e ce l'ho fatta. Li ho chiamati da casa, e mi hanno detto che succede di continuo: la gente ruba le targhe per poter fare benzina tutti i giorni, pari o dispari. Terribile!
5 Luglio Adesso so esattamente cosa sia "l'ultima goccia": è quella che gocciola da sotto la tua macchina. La mia, anzi. Durante la notte qualcuno (lo stesso del furto precedente?), deluso forse dal tappo con la chiave, si è infilato sotto la macchina e ha tagliato il tubo della benzina. Stavolta mi ha ripulito completamente il serbatoio. E adesso non ho né targa né benzina! Come diavolo farò ad andare a lavorare?
6 Luglio Oggi è stato il MIO giorno dell'indipendenza. Ho preso un giorno di malattia, e ho pedalato fino al negozio di bici in città. Ho comprato un cestino, le luci nuove, e un bel lucchettone. La macchina può starsene ad arrugginire per quel che mi riguarda, ne ho abbastanza. Forse ce la posso fare, e al diavolo la palestra!
7 Luglio HA FUNZIONATO!!! Sono andato al lavoro in bici oggi! Ci è voluta meno di un'ora. I miei colleghi pensano che io sia completamente pazzo, ma chi se ne importa. Mi sono fatto grasse risate vedendo tutti gli sciocchi in fila al distributore. Ciao, coglioni! Non sono sicuro di cosa farò quando piove, mi bagnerò, credo. Ma comunque sono contento.
8 Luglio Mi ha inseguito un cane mentre tornavo a casa. Devo procurarmi quegli spray antiscippo al peperoncino. E anche dei guanti. Comunque è sempre meglio che stare in fila, e sto risparmiando un sacco di soldi. Secondo il TG, le petroliere che arrivano dall'Arabia non sono ancora neppure a metà strada, ma chi se ne importa? Non si hanno molte notizie da laggiù, se non che le rivolte si stanno estendendo a tutto il medio oriente. Chi se ne frega? Chi ha bisogno di loro?
9 Luglio Chiuque si sia rubato la mia targa è stato servito: il razionamento adesso è una volta a settimana invece che un giorno si e uno no. Gli autobus pubblici diradano le corse per via del prezzo del carburante, e anche lo scuolabus ha chiuso i battenti. (Qualcuno vuole comprare un bell'autobus giallo a due soldi? Ha ha!) I camionisti sono in rivolta, e le linee aeree alla disperazione. Quanto ci vorrà prima che chiudano? Meno male che non devo andare da nessuna parte.
10 Luglio Oggi ho comprato quei bei guanti da ciclista senza le dita. Che meraviglia. Ho dato anche un'occhiata alle nuove bici, già che c'ero, ma aspetterò: questa vecchia va benissimo per il momento. C'erano poi molti meno prodotti al supermercato stamattina, cosa strana. Ma comunque, ho finito con la dieta: con tutto questo camminare e pedalare, ho una fame da lupi!
11 Luglio Tutto questo casino è cominciato quando l'Arabia Saudita ha tagliato i servizi sociali, per riuscire a pagare i debiti con la Banca Mondiale... e questo perché il petrolio ha cominciato a scarseggiare. La buona notizia, almeno, è che noi possiamo ancora produrre un terzo del petrolio che ci serve, mentre la cattiva notizia è che gli altri due terzi sono andati per sempre. Pare che non sia un problema a breve termine, alla fine! Forse mi toccherà comprare la bici nuova, dopotutto. Ma pare che a lungo termine il vero problema sarà l'agricoltura, certi sostengono che le forniture alimentari scenderanno di molto. Mi fa venir fame il solo pensarci! Cosa c'è per cena?
12 Luglio Mi sono svegliato stamattina al dolce suono della pioggia. Pioggia??? Come accidenti avrei fatto ad andare a lavorare in bici sotto la pioggia? Ho preso un taxi. Dopo il lavoro, sono passato al negozio di bici e ho comprato uno di quei poncho antipioggia per ciclisti. Sono tornato a casa a piedi, e poi ho attaccato un cartello "Vendesi" sul parabrezza della macchina. Risparmierò un sacco di soldi di assicurazione e su quelle maledette rate. Spero che smetta di piovere.
13 Luglio Piove ancora, ma me ne sono andato a lavorare lo stesso. Il poncho ha funzionato, e meno male che ci sono i fari. La gente comincia a prendersela di brutto per questa storia del petrolio. E' già un mese, e continua: a questo punto sembra che la faccenda durerà un bel pezzo. Io sono tra i fortunati: almeno posso andare al lavoro in bici. Anche le auto collettive cominciano a non farcela ad andare avanti con questi prezzi, e così gli autobus. Sta diventando praticamente una questione di arrangiarsi da soli, e non è che mi piaccia troppo.
14 Luglio Ho comprato dei vestiti di ricambio per la pioggia, da portare al lavoro. E anche un asciugacapelli. "Stai pronto" è diventato il mio motto, ed ha sostituito "Qualcosa succederà" che era il mio motto precedente! "Qualcosa succederà" è finito fuori dalla finestra insieme alla benzina. Adesso invece pianifico tutto. Stanno per arrivare le vacanze, ma dove posso andare? E, ancora più importante, come faccio a ritornare? "Perché non me ne resto a casa?" E' un altro nuovo motto. La vita è molto più semplice standosene a casa. Sto diventando un casalingo.
15 Luglio Continuo a guardare la mia vecchia macchina chiedendomi cosa farne. Sto pagando rate e assicurazione per un ferrovecchio. nessuno ha chiamato per comprarla... la cosa non mi sorprende. Guardo il TG, e la faccenda continua a peggiorare. L'industria nazionale (o quel che ne restava) sta chiudendo del tutto per mancanza di energia. Le persone che perdono il lavoro perdono anche la casa perché non ce la fanno a pagare i mutui. Si vocifera che ci siano posti di lavoro in campagna, ma chi ha voglia di mettersi a fare il contadino? E' qual è, poi, lo stipendio di un raccoglitore di cotone?
16 Luglio Giornata nera: licenziano la gente dove lavoro. Io l'ho passata liscia, ma certi miei colleghi sono stati sbattuti fuori. Che faranno? Andranno a lavorare in campagna? HA! Non sanno neppure da che lato si munge un cavallo. Niente acquirenti per la macchina, ma qualcuno ha cercato di "comprarsi" la mia bici al ritorno dal lavoro: hanno cercato di fermarmi per fregarmela. Fastidioso. Tengo a portata di mano lo spray al peperoncino.
17 Luglio Bella giornata! Un mio amico mi ha aggiustato il tubo della benzina (un invito a cena fa miracoli). Ho comprato un po' di benzina della falciatrice dei vicini, e ho portato l'auto dal concessionario per rivendergliela. Coi soldi che mi ha dato (pochi in verità) ci copro almeno le rate rimanenti, e forse compro anche la bici nuova. Sono stato fortunato: si cominciano a vedere auto abbandonate ad ogni angolo. Il Comune non può mica recuperarle tutte, e poi dove le smaltirebbe? Sono insomma ufficialmente senza macchina, per la prima volta da quando ho compiuto sedici anni. Suona strano, ma mi sento bene. Almeno fino adesso.
18 Luglio Ieri è stata una giornata piena, così ho fatto la spesa oggi. E ho visto dove si nascondono le opportunità di lavoro: nella sicurezza armata. Hanno i vigilantes al negozio di alimentari! (Pare che siano successi fatti poco piacevoli). Hanno ancora del cibo, ma devo confessare che c'erano parecchi scaffali vuoti. Poca roba, e quasi niente latte. Dove metterò i cereali la mattina? Mi toccherà mangiare toast. Che sacrifici tocca fare. La buona notizia: con tutto questo camminare e pedalare, sono in perfetta forma! (Vigilantes all'alimentari????)
19 Luglio E' oltre un mese di questo casino, e comincio a vederne i benefici. Molta meno gente in giro all'ora di punta. Io sono fortunato, a lavorare ancora. Il mio boss mi ha chiesto della bicicletta: sono diventato l'esperto ufficiale! (E pensare che l'avevo quasi venduta per fare posto in garage! Whew! Che sollievo!) Si vedono anche molte bici in giro, ho lanciato una moda!
20 Luglio Non me ne frega più niente di dove sono ora quelle stupide petroliere. Possono anche affondare, per quel che mi concerne. Non vedremo mai quel petrolio, e non ne ho bisogno. Il prezzo della benzina continua a crescere, e nessuno più più permettersi un pieno. Ma comunque ci sono ancora file ai distributori, e i benzinai sono armati (!!!). Io ho il mio spray, ma per fortuna non l'ho mai usato. Mi hanno chiamato i miei dalla Florida: si stanno facendo un sacco di risate. La gente laggiù va ovunque usando le macchinine elettriche del golf. Perché non ci ho pensato prima? Forse perché non ho una macchina da golf? Ha, molto divertente, mamma.
21 Luglio I concessionari vanno avanti vendendo le macchine più piccole ed economiche. Chi fa i soldi adesso sono gli agenti immobiliari, mettendo la gente in case più vicino al lavoro. Tutti cercano di avvicinarsi al centro. Io sto bene dove sto, ce la faccio in mezz'ora con la bici. Non male, per un principiante, se solo riuscissi a pensare a come andare al cinema.
22 Luglio Finalmente il presidente si è fatto vedere in TV ieri sera, per dire al popolo quello che già sa: che la crisi petrolifera non finirà (il petrolio sì, la crisi no). Ha cercato di essere rassicurante, ma non ha offerto questi gran consigli (tipo: "Hey! Prendetevi una bicicletta!"). Sarebbe stato un brutto colpo per l'industria automobilistica... non che se la passino gran che comunque. Forse si sarebbe sforzato di più se fosse stato un anno elettorale...
23 Luglio Mi sono concesso una seratina fuori. Ho cenato, e sono andato al cinema. I fari della bici hanno funzionato benissimo, ma quei tizi nel cinema hanno controllato nel mio zainetto che non portassi cibarie. Figuriamoci! Il ritorno a tarda sera è stato molto piacevole, la Luna ha aiutato, e anche il fatto che non ci fossero tante auto in giro. Con tutti i soldi che risparmio, magari andrò al cinema più spesso.
24 Luglio Festivo. Ho fatto la spesa e poi sono andato a farmi un giro. Senza ragione, senza destinazione! Sono finito in periferia, e non è stato piacevole: pare che alcune zone stiano patendo più di altre (o forse quella zona è sempre stata così disastrata?) Ho visto negozi bruciati di cui il TG non ha mai parlato. Meglio un'altra meta la prossima volta. Stasera me ne sto a casa, a guardare tutto tranne che il TG.
25 Luglio Cattive notizie, buone notizie: la cattiva è che ho bucato. la buona, che oggi è domenica, così posso ripararla. Mi sono dannato con il kit di riparazione, ho disastrato la cucina ma alla fine ce l'ho fatta a riparare la ruota. Devo comprare una pompa migliore, sono stufo di slogarmi il gomito.
26 Luglio Che diavolo succede all'elettricità? L'ultima vittima di questo casino è l'energia elettrica. Tra tutti gli impianti a produzione termica, e il petrolio che manca per estrarre il carbone, ci hanno detto di aspettarci blackouts improvvisi. Mi stavo giusto chiedendo cosa significasse, quando è arrivato il blackout e ha bruciato il mio computer. Che ne dite di avvisare prima, amici? Se continua così, dovrò lavorare con orario flessibile, a seconda di quando ci sarà corrente nel quartiere dove lavoro. E non sarà neanche sicuro che avrò l'elettricità al ritorno a casa... che bellezza.
27 Luglio Ecco un bel consiglio in caso vi serva: quando va via l'elettricità, anche i semafori si spengono!!! Cavoli, meno male che posso andare in bici sul marciapiede, il mio tragitto verso il lavoro è stata una danza nel disastro: pedala fino all'incrocio, aspetta che un incidente blocchi il traffico, gira intorno all'incidente, e pedala fino al prossimo incrocio/incidente. Tutta così. Spero che ci siano i semafori quando torno a casa.
28 Luglio Attento a ciò che desideri! Ho avuto i semafori, ma niente energia a casa! Come si cucina senza elettricità? Barbecue! Ha funzionato, anche se ci ho messo ore. Dovrò comprare della carbonella, per quando serve. O forse cominciare a raccogliere legna? perché no? Comincio a progettare tutto. Chi lo sa che succederà dopo, e come potrò cavarmela.
29 Luglio Cosa ho appena detto? Niente semafori stamattina, e ha anche cominciato a piovere. Ha! E io riesco ancora ad arrivare al lavoro prima degli altri. Uno dei miei colleghi ha avuto un incidente ad un incrocio, così il boss l'ha portato all'ospedale. Si cominciano a vedere un sacco di barboni e mendicanti in giro, una specie di "nuovi poveri" come risultato della crisi petrolifera e della disoccupazione. Sono stato fortunato finora, ma ce n'è di gente strana per strada.
30 Luglio Questa faccenda dell'elettricità sta diventando seria. Dovremmo tagliare i consumi A META'!! E come cavolo facciamo? Ho cominciato a spegnere tutte le luci, ho staccato il computer quando non lo uso. Andrà bene? Abbiamo delle lampadine fievoli all'ufficio adesso. Carino, ma pericoloso: aumenterà il tasso di divorzi! ha ha! Strano come l'elettricità e il petrolio siano così collegati... non ci avevo mai pensato.
31 Luglio Ho comprato un po' di lampadine a basso voltaggio per la casa, per quella storia di abbassare i consumi. Servirà? Solo se lo fanno tutti, credo. Difficile verificarlo quando la corrente manca, ha ha! Ho fatto una passeggiata oggi, e al ritorno la luce era tornata. Evviva.
1 Agosto Grandi avventure! Ho telefonato ad un amico che abita dall'altra parte della città, e abbiamo deciso di incontrarci a metà strada. C'è voluta un'ora e mezza, e lui ci ha messo anche di più. E' stato bello incontrarsi, ma strano che una serata che sarebbe stata tanto facile due mesi fa ora sia così complicata. Abbiamo parlato della nostra vita, e anche lui se la cava più o meno come me.
2 Agosto Pessimo il tragitto al lavoro oggi. Un tizio mi si è buttato addosso urlando. Era ubriaco? Drogato? Non lo so. Gli ho spruzzato lo spray e sono scappato via di corsa. Ero sfinito al lavoro, ma almeno c'era l'elettricità. Forse dovrei organizzarmi con altri ciclisti, e comprare altro spray al peperoncino. In fretta.
3 Agosto La prima delle famose "ultime petroliere" è arrivata in Nordamerica. Siccome saranno proprio le ultime non ci saranno grandi celebrazioni. Alcune sono piene solo a metà. Ci dobbiamo arrangiare adesso, così come tutti gli altri Paesi. Ho smesso di guardare i prezzi della benzina, non importa più. Almeno la corrente va via meno spesso, e sto vedendo un sacco di altri ciclisti per strada. Stento ancora a credere che sono uno di loro.
4 Agosto Ho fatto la spesa in mezzo alla settimana, passandoci mentre tornavo dal lavoro. Carne e latticini mancano ancora, ma mi ci sto abituando. Mi tocca anche comprare roba non cotta e cibi basilari, così devo imparare a cucinare! Ma con tutta la fame che ho, mangerei qualsiasi cosa. Chi ha più bisogno di diete?
5 Agosto Me ne sono stato a guardare la TV. Una grande inchiesta su come gli Amish sono riusciti a vivere fino ad oggi senza petrolio né elettricità. C'era qualche buon consiglio, ma non mi convinceranno a vestirmi di nero! ha ha! E meno male che non devo avere a che fare coi cavalli, le bici sono molto più pulite. Poi mi sono fatto una passeggiata. Era tutto tranquillo, e anche piuttosto buio.
6 agosto Diversi colleghi al lavoro stanno parlando di andarsene al sud. Non hanno nessuno voglia di affrontare l'inverno qui. Non ci avevo mai pensato: potrei guidare la bici a Dicembre? Sarebbe dura. Devo prendere qualche decisione. Spostarmi vicino al lavoro? Trovare un lavoro vicino? Andare a sud? Mamma dice che potrei raggiungerli in Florida, ma che farei laggù? Se tutti vanno a sud, ce la caveremmo meglio qui. Oppure sarebbe un disastro? Boh.
7 Agosto Brutto sabato. Mi sono fatto un giro e ho visto quanti negozi sono chiusi. poche auto, poca gente, e molti meno soldi che circolano. Anche i ristoranti chiudono, per mancanza di clienti e anche di cibo. Stiamo su una brutta china, e chissà se torneremo mai indietro. Finora ho il lavoro, e voglio tenermelo, ma se le cose dovessero peggiorare potrei sempre pedalare fino in Florida. Ha! Chissà quanto ci metterei?
8 Agosto Pubblicamente, un sacco di gente mette su una faccia ottimista. I politici dicono che si tratta di "una grande opportunità". Si, eccome! Tu ci vai a lavorare in bici, amico? Non credo proprio. Il Presidente abita proprio sopra l'Ufficio Ovale! Quanta gente è disoccupata? Troppa, dico io. Che faranno? Mica può pensare a tutti l'assistenza sociale. In campagna c'è lavoro, ma che faranno gli immigrati che lavorano là? Ed ora fa ancora caldo, ma l'inverno sarà lungo e freddo. Mi chiedo se i miei hanno posto per me. Devo comprarmi una bici migliore.
9 Agosto Pare che un sacco di gente sia partita durante il weekend. Chissà dove sono andati? Io per ora me la cavo, ma devo approntare un Piano B per l'emergenza. Che farei in Florida? Per ora, tenermi il lavoro è la priorità assoluta. tenermi informato è la seconda, fare il Piano B la terza. Non si sa mai.
10 Agosto Il Venezuela se ne è andato a ramengo questo fine settimana. Una rivolta ha fermato ciò che restava della loro industria petrolifera. E tutto il nostro petrolio rimanente veniva da là. Con la caduta dell'Arabia Saudita, non c'erano altre fonti. Adesso siamo proprio nella merda. Le industrie cercano disperatamente di vendere qualcosa che la gente voglia comprare, mentre la gente è già contenta se trova un litro di latte al negozio sotto casa. Ho comprato delle carte stradali: chissà se è possibile andare in Florida senza passare le montagne?
11 Agosto Ok, il lavoro adesso sarà fino alla fine. Cercherò di tirarci fuori tutto il denaro possibile, e non spenderò più nulla. Forse una migliore bici, e poi basta. Lavorerò tutto l'inverno, sempre che riesca a farcela, e poi in primavera me ne vado in Florida. Sto comprando roba pesante per il campeggio invernale, in caso l'elettricità se ne vada per non tornare più. Quanta gente morirà per la mancanza di petrolio? Sarà durissima. Me ne vado fuori a prendermi un po' di sole, finchè dura l'estate.
12 Agosto Sono passati due mesi da quando ho letto quel trafiletto sull'Arabia Saudita. La mia vita è cambiata totalmente negli ultimi 60 giorni, e non certo per il meglio (ma sono in splendida forma, ha ha). Malgrado io abbia ancora un lavoro mentre tanti altri no, progetto di conservare i soldi per andarmene a sud la primavera prossima. In fondo, il petrolio rimanente non sta scomparendo, e questo è il nostro futuro: poco petrolio, poco gas, poco cibo, poca elettricità: l'Era della Penombra. Benvenuti nel mio mondo. Chip Hayes.

UNA REPUBBLICA AFFONDATA SUL LAVORO



Cos’è l’economia politica? A. Smith duecentotrentasei anni fa pensava fosse un ramo della scienza politica che si occupava di due cose: come mettere la popolazione in grado di procurarsi reddito per la sussistenza (lavoro), come mettere in grado lo stato di procurarsi un reddito per finanziare il servizio pubblico (tasse).
Conclude l’acuto scozzese: “Essa si propone di arricchire sia il popolo che lo stato”. Ai tempi, Smith stava teorizzando, oggi dopo più di due secoli questa è la regola che fa da perno alla nostra convenzione sociale com’è dichiarato ad incipit della nostra scrittura costituzionale, nel fatidico Art. 1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Visto che sul lavoro fondiamo la nostra res publica, ci domandiamo: come sta il lavoro? La domanda impone una risposta articolata. Il lavoro, in Occidente, è oggetto di una serie di lente ma costanti trasformazioni le cui linee principali sono:
  1. A partire dagli anni ’70, si è vieppiù convertito lavoro industriale in lavoro nei servizi. Oggi le principali economie occidentali hanno un ripartizione media di un 2% di Pil in attività agricole, il 28% circa in attività industriali e il 70% circa in attività di servizi.
  2. Sempre a partire da dopo i fatidici ’70, la ricchezza delle nazioni (delle nazioni occidentali) è stata implementata più da attività finanziarie che non da economia tradizionale.
  3. A partire dallo stesso periodo, inizia quel processo di inclusione planetaria in una rete di libero scambio tra mercati – nazioni che chiamiamo globalizzazione. Solo negli ultimi 20 anni, affluisce la Cina con il suo miliardo e quattrocento milioni di individui, l’intero ex blocco dell’Est europeo, ed in ordine sparso, l’intero Sud America sempre più scevro del controllo coatto che esercitavano le potenze europee e nord americane e il sud est asiatico, enorme miniera di produzione a basso costo con regolamenti assenti o leggeri. Qui, come in Cina, India e Sud Corea, l’iniziale posizionamento sul solo costo del lavoro ha lasciato il campo ad un perdurante vantaggio costo ma con apporti tecnologici sempre più competitivi.
  4. Uno degli aspetti della formazione del grande mercato unico senza limiti è la nota propensione a dislocare le produzioni laddove il costo del lavoro è più conveniente o anche solo dove il costo di produzione (fornitura di materie prime, energia, legislazione compiacente, bassa o nulla tassazione, logistica) è foriero di profitto congruo e stabile.
  5. Da dopo la fine della Seconda guerra mondiale, lo sviluppo e commercializzazione delle nuove tecnologie dell’informazione e controllo e dei correlati saperi (informatica, cibernetica, logistica e statistica) hanno sostenuto un costante aumento della produttività, tanto maggiore quanto più si trasferiva lavoro e produzione dalla manifattura ai servizi. Tale corso è ancora in impetuosa crescita e si annunciano ulteriori prossime novità anche dall’Artificial Intelligence, la robotica, le biotecnologie. Transazioni e processi prima uomo – uomo, poi uomo – macchina stanno vieppiù diventando macchina – macchina.
  6. Il punto 3) (globalizzazione) ha prodotto una forte pressione sulle risorse naturali, dal momento che il sistema produzione – consumo prima condensato nel primo mondo, si è esteso a tutti gli altri, per altro in meno di cinquanta anni. Tali pressioni provocano: a) innalzamento del costo delle materie e delle energie per lo sbilancio tra domanda – offerta; b) rarefazione delle scorte sino a scorgerne i limiti per l’imponente lievitazione della domanda; c) tensioni geo-politiche alimentate dai divergenti interessi dei fornitori, dei produttori, dei sistemi nazionali basati sul consumo.
  7. In Occidente, da tempo ormai l’equilibrio reddito da lavoro – consumo adeguato al ritmo di una produzione sempre più produttiva, è passato dal limite e ben oltre il limite. Sintomi ne sono: a) l’effetto “ruota del criceto” per la quale si consuma ben più che nel recente passato, cose sostanzialmente inutili, impermanenti, insoddisfacenti; b) mancanza di un vero reddito adeguato alla pur dissennata spinta consumistica. Questa mancanza strutturale è stata compensata dalla generosa distribuzione di credito al consumo anticipando ormai di un decennio ipotetici futuri valori che sono tutti da confermare, generosa distribuzione di mutui, apertura del circo finanziario ai piccoli e medi risparmi che hanno vissuto una breve stagione di euforia, salvo poi subire ripetuti saccheggi da parte di quella accumulazione per espropriazione che D. Harvey ha ben descritto nei suoi recenti lavori .
  8. Una non registrata dinamica delle aspettative in rapporto alle concrete possibilità sta portando all’occupazione in lavori di bassa qualificazione per gli immigrati, mentre l’aristocrazia etnica dei paesi occidentali rimane in attesa della propria occasione, occasione conforme alla loro inutile preparazione di studio o anche solo tarata su aspettative da società del primo mondo. La pubblicizzazione della nuova frontiera della “economia della conoscenza” scambia opportunità qualitative con problemi quantitativi, creando la più falsa delle aspettative.
  9. Inoltre, l’allungamento della vita media delle popolazioni occidentali, nella sola Europa è balzato dai 68 anni del 1950, a gli 80 attuali (82 in Italia). Questo comporta la supposta necessità di allungare l’età da lavoro per non far saltare in aria i già molto precari conti delle varie previdenze pubbliche. Questo allungamento dell’età di lavoro, ostruisce l’entrata nel mercato da parte delle giovani generazioni.
  10. Infine, il secolo scorso, ogni fase di espansione è stata visibilmente anticipata e sostenuta daspesa pubblica in deficit. Lo stato dei rapporti tra debito pubblico e disponibilità al finanziamento da parte dei mercati oggi ci priva del tutto di questa componente essenziale. La crisi generalizzata preme sulle aziende quotate a mantenere promesse di profitto che nel breve possono esser sostenute solo con tagli costanti al costo del lavoro.
Ciò che discende da queste schematiche considerazioni di scenario è la progressiva contrazione e trasformazione delle economie occidentali che porta con sé non tanto una trasformazione del lavoro, bensì la sua contrazione netta. Oggi dobbiamo nutrire i più profondi dubbi sull’ipotesi che sia possibile una “nuova crescita”, ma quando nel recente passato essa pur si manifestò (circa un decennio fa), lo fece con le inedite sembianze di “crescita senza occupazione”. Infatti, il vantaggio ricardiano della diade USA-Gb a capo del sistema occidentale, essendo posizionato sulla banco – finanza da una parte e le performance della high information and communication technology dall’altra, produce volume di Pil senza alcun vero progresso occupazionale.
Tali fatti sono ben noti a tutti, non da oggi e nel generico outline di una analisi che prendeva in esame solo i rendimenti crescenti da una parte e l’inesorabile aumento della produttività dall’altro, portarono già ottanta anni fa J.M.Keynes , a profetare per più o meno i “nostri tempi”, una giornata di lavoronon superiore alle 3 ore. I punti riportati nella nostra breve disamina di cui ovviamente Keynes era ignaro, lo avrebbero forse mosso ad una profezia ancora più ristretta. In reazione al collasso del ’29, gli americani giunsero nel ’33 ad un passo dall’approvazione della Legge Black per una settimana lavorativa a 30 ore. Poi ripiegarono sul deficit spending del New Deal che però non risolse il problema, che infine risolse la guerra.
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Tra questa curva della vaporizzazione del lavoro e lo stabile immobilismo delle nostre consuetudini di organizzazione dello stesso, consuetudini che si riferiscono ancora agli accordi delle 8 ore quotidiane sancito nel 1919 e solo parzialmente alleggerito del sabato a partire dagli anni ’70, c’è la condizione attuale. Questa condizione prevede: a) una base occupata sulla quale l’offensiva ideologica del neo liberismo sta operando in senso de-regolatorio; b) una prima corona di mezzi occupati, sotto occupati, occupati saltuari, a chiamata, a fattura, in nero, per tappare i buchi che si formano tra nelle oscillazioni di produzione di un mercato sempre meno prevedibile e la cui condizione di incertezza è ormai ontologica ; c) una seconda corona di disoccupati speranzosi che ancora lasciano il segno nelle statistiche; d) una terza corona di disoccupati stabili che non coltivano più alcuna speranza, invisibili alle statistiche.
Dal momento che a) non si può credibilmente nutrire alcuna speranza di nuova crescita; b) qualora emergesse qualche curva ascensionale, la struttura delle nostre economie “avanzate” ci dice che tale curva apparterrebbe al genere “crescita senza occupazione”; c) tutti i 10 punti citati premessi sono in trend costante, cioè continueranno ad esprimersi come fenomeni duraturi e non reversibili (allo stato attuale delle nostre conoscenze) se ne deduce che l’evaporazione del lavoro non è un fenomeno contingente ma una condizione progressivamente continua, se non incrementale.
La miope pretesa neo liberale per la quale, i disoccupati sarebbero un fenomeno transitorio poiché la loro fame di lavoro permetterebbe un loro reimpiego a minor costo, è del tutto infondata. Primo perché molti di loro vengono espulsi da settori in progressiva smobilitazione o perché l’automazione è generalizzata ed irreversibile, secondo perché la concorrenza internazionale crea disoccupati qui e nuovi occupati a qualche decina di migliaia di chilometri (dove è già pronta una affamata domanda locale), terzo perché i profitti dei produttori vengono ormai reinvestiti nel circo finanziario che remunera di più, prima e se si è abili, anche a minor rischio e comunque con minore tassazione (quando non del tutto esenti poiché in circuiti off shore), quarto perché la contrazione netta del lavoro in Occidente è ormai in un trend più che venti-trentennale e l’attuale situazione economica e finanziaria a tutti ben nota, non lascia speranze per una improbabile ripresa che non si vede su cosa dovrebbe esser basata.
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Che fare? Le linee di un possibile intervento sono solo tre.
  1. La prima è la linea che inventa un nuovo sbocco evolutivo. Secondo la Teoria standard della crescita (ad esempio in Solow) il motore primo dello sviluppo economico è l’innovazione. Oggi questa innovazione è a portata di mano per necessità e possibilità. Si tratta dell’urgente riconversione dell’intero apparato produttivo al rispetto di standard dettati da considerazioni eco – logiche e della finitezza dei limiti planetari in termini di fornitura di materie prime ed energie. Internalizzazione di tutti i costi reali e tasse ambientali mirate, traslazione d’imposta tra settori secondo strategie pubbliche e concordate, possono ben finanziare questariconversione.
  2. La seconda è la rimodulazione delle produzioni. Qui si va dalle proposte Gallino con lo Stato fornitore di ultima istanza di lavoro per lo sviluppo di nuove politiche del territorio, alle nuove economie di decrescita o post-crescita. In mezzo, un affollato menù di interventi da calibrare in concerto, frazionando il lavoro, il reddito o l’ottenimento diretto di nuovi servizi o beni non monetari in nuove molteplici attività: reddito di cittadinanza, time banking, lavoro socialmente utile, assistenza alla popolazione, terzo settore, valute locali o virtuali, microcredito, formazione all’individuo, mercati di baratto. Qui possono fare molto nuove leggi e l’organizzazione, entrambe derivate da una nuova, lucida, volontà politica. Quanto ai soldi, la rimodulazioni delle produzioni si dovrà accompagnare ad una rimodulazione fiscale che abbia in target privilegiato le rendite e la compravendita finanziaria.
  3. I punti A + B dovranno recuperare parte del tempo perduto a far finta che il mondo non è e non stia, radicalmente cambiando. Ma anche portate da subito a regime e supposta una quanto mai improbabile adesione collettiva priva di resistenze da parte delle élite a quella che comunque è una profonda rivoluzione di paradigma, esse si riveleranno insufficienti se non riconsiderassimo nel profondo il ruolo del lavoro come perno principale su cui far ruotare, in equilibrio ondeggiante, la nostra trottola sociale. Questa profonda, necessaria, ineludibile ed urgente revisione ha per titolo la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro. Ci aspetta una revisione profonda con interventi certo progressivi ma continui, poiché il dislivello tra le attuali 8 ore e quanto realisticamente è possibile produrre dato lo scenario a cui andiamo incontro, non si quantifica in una o due ore. Inoltre occorrerà un meccanismo stabile che riconverta incrementi di produttività (che continueranno inarrestabili) in work time saving, sia con una legislazione centrale ma anche con una gestione periferica di accordi sulla flessibilità utile alle aziende e se normata decentemente, altrettanto utile ai lavoratori. Infine, andrà equiparata in qualche modo la condizione dei lavoratori a contratto , con quella di chi lavora da sé. Questa questione va posta con forza ai massimi livelli del dibattito politico, sociale, sindacale, economico poiché comporta una revisione con redistribuzione che sa di rivoluzione e che trascina con sé diverse modifiche dei quadri generali e strutturali, non solo qualche tassa in più.
Ma quest’ultima considerazione ci porta anche un inaspettata possibilità. Questo tempo sottratto all’imperativo de “il tempo è denaro”, è un capitale. Questo capitale va certo investito nella sfera privata dell’individuo assediato dai doveri ed a corto di piaceri affettivi, relazionali, sociali ma una parte, va investita anche nella sfera pubblica, cioè politica. Senza partecipazione politica, senza alimentazione democratica di pensiero, dibattito, deliberazione congiunta, tutto ciò semplicemente non avverrà, nessuna transizione adattiva sarà possibile.
Se la nostra Repubblica si fonda sul lavoro o diamo alla base di occupazione una nuova consistenza adeguata ai complessi tempi che ci tocca vivere o i piloni che reggono la nostra costruzione sociale e politica, affonderanno lentamente tra tensioni sociali, divaricazioni di classe, fughe politiche nella semplificazione, ripresa dell’aggressività tra nazioni e quindi una o più guerre. In fondo per tutto il “Secolo breve” altro non si è fatto che onorare il principio per cui” la guerra è l’economia condotta con altri mezzi”. di Pier Luigi Fagan