Orbene, due tra i maggiori esponenti della sinistra (!)
italiana autocandidatisi alla guida della coalizione di centrosinistra alle
prossime elezioni politiche, al termine di uno dei tanti e soporiferi dibattiti,
faccia a faccia, guancia a guancia, core a core, pieni di nulla o poco
più, alla domanda a quale figura si ispirassero, hanno pensato bene di
rispondere rispettivamente: Papa Giovanni (Bersani) e Card Martini (Vendola).
Abituato ormai da anni ad essere spiazzato continuamente
dalle riposizioni degli esponenti che si ostinano a definirsi di sinistra,
confesso che stavolta ho trasecolato più del normale. Colpa mia evidentemente
che non sono in grado di capire le sottigliezze della politica in chiaroscuro
di questi ultimi venti anni (ma penso di non essere il solo visti i disastri
provocati) e che, probabilmente, mi sfuggono le reali motivazioni di tali
scelte, che non siano quelle, semplicistiche, di acchiappare qualche voto
cattolico titubante.
Intendiamoci nulla contro le due personalità citate,
entrambe ammirevoli e portatori di novità nella stagnante palude della Chiesa
Cattolica. Ed io ne potrei citare altri da Don Milani a Don Gallo passando per
Il Card. Romero e mille altri ancora, tutte personalità degne e meritevoli di
ammirazione.
Ma siamo sicuri che l’elettorato storico della sinistra si aspettasse questi e non altri dai propri candidati? Eppure, credo che non
manchino anche dalle parti di “Peppone” esempi di illustri personaggi!
Non voglio arrivare a dire Marx, Lenin, Rosa Luxemburg, Che Guevara o Fidel Castro, mi rendo conto che
sarebbe troppo. Ma magari citando un Berlinguer,
un Salvator Allende, un Gramsci, un Matteotti non ci si sarebbe compromessi troppo e si sarebbe manifestata, comunque un
senso di appartenenza più aderente alla storia personale e allo schieramento
che si ritiene di rappresentare.
Tutti i sondaggi prevedono per le prossime elezioni un’ astensionismo
senza precedenti, una delle cause non sarà proprio quest’appiattimento che è
ormai una costante nella politica italiana a effettuare scelte che, per
rappresentare tutti, non rappresentano più nessuno e che, soprattutto a sinistra,
rende incapaci di proposte coraggiose, autonome e autorevoli, fuori dalla
palude del pensiero unico dominante.
Rivoglio Peppone e Don Camillo!
MIZIO
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