domenica 27 novembre 2022

PASSI DI PAURA

Tempo fa, in una delle passeggiate giornaliere che mi concedo, un po' per dovere e un po' per piacere, mentre proveniente da un stradello sterrato mi immettevo in una strada, asfaltata ma sempre poco frequentata da auto (quelle che preferisco) mi ritrovo a pochi passi da una giovane ragazza, forse poco più che adolescente, di colore. Ovviamente non do a quell'incontro nessun significato o importanza di alcun tipo. Uno delle migliaia di sfioramenti o incontri assolutamente casuali, che viviamo tutti i giorni senza che abbiano o lascino significative tracce del loro verificarsi. Quindi per me, più che naturalmente, nulla muta e rimango concentrato sul ritmo dei passi, nell'ascolto della musica che mi fa compagnia e da colonna sonora in queste occasioni. Già un pochino stanco e con un accenno di fiatone, ma cercando ostinatamente di non coglierne i segnali, per dimostrare, ingannando prima di tutto me stesso, di non essere ancora così male in arnese, provo anzi, ad accelerare ulteriormente il passo. Questo pare, oltre che rendere più faticosi i miei sforzi, provocare un'impercettibile, ma significativo cambio nella ragazza che mi precede di pochi metri. Anche se, distrattamente, mi pare di percepirne, in questo cambio, quasi fisicamente l'ansia e il battito accelerato del suo cuore. Gli sguardi fugaci, falsamente distratti dalla mia parte, non trasmettono semplice curiosità o indifferenza, ma sembrano seguire con preoccupazione il mio passo e la distanza fra noi che si riduce. Improvvisamente la folgorazione. Ha paura, di me! Di una persona matura che quasi non la notava e cui non aveva riservato alcun tipo di attenzione. Di una persona che mai ha fatto o tantomeno pensato di fare del male a chicchessia, figuriamoci a una ragazzina. A una persona che aveva sempre guardato e rapportato col mondo femminile con un misto di curiosità condita da ammirazione e rispetto. Ho rallentato il passo, ho fatto in modo che la distanza fra noi, aumentasse progressivamente sperando, con questa scelta di contribuire a tranquillizzarla. Inviando un messaggio, non troppo complicato da decodificare. Tranquilla, non devi aver paura, almeno non di me! Ma siccome tu non mi conosci, faccio in modo di limitare la tua ansia. Quindi essere donna (e nello specifico giovane e di colore) è anche questo? E' anche convivere con ansie e paure che noi maschi non conosciamo, almeno non in questi termini? Sono queste le paure e i timori che anche mia figlia potrebbe aver provato o potrebbe provare quando è da sola? Quindi non siamo solo io e sua madre ad essere stati in ansia quando era in giro? Forse i suoi silenzi, come i silenzi di tante, donne nascondono molto più del detto! Forse a volte siamo violenti anche noi, senza rendercene conto, con il nostro essere distratti o poco attenti. Scritto precedentemente al 25 novembre, ma pubblicato oggi per toglierlo dalla rituale e retorica celebrazione limitata ad un solo giorno. MIZIO

lunedì 22 agosto 2022

NON SENTO PIU' LE CICALE

Avete notato anche voi, quanto sia assente, negli anni adulti, il frinire delle cicale? Quella monotona, ripetitiva colonna sonora dei caldi, lunghi pomeriggi estivi di tanti anni fa. Dove sono finite le cicale? Anche loro si stanno estinguendo rapidamente come gran parte del loro mondo? Sicuramente c'è anche questo elemento a spiegare in parte la questione. Però, poi capita qualche momento, qualche giornata diversa, più libera, anche più sola e magicamente, le risenti. Ti sorprendi accorgendoti che le cicale ci sono ancora. Sono ancora là tra i rami e le foglie di alberi sempre più rari e sofferenti, ma resistono. Continuano ad offrire il loro canto a chi sappia e voglia ascoltarle. Perchè la questione non è che le cicale non ci siano e non cantino più. Molto più facile che non le si sappia più ascoltare. Il sistema, con il nostro silenzio complice, ha ucciso le cicale che erano in noi, non quelle fuori. Quelle serene, apparentemente oziose ma attente osservatrici e ascoltatrici. Ed è proprio dalla capacità di osservare e ascoltare che nascono le domande e si possono trovano, a volte, le risposte. Abbiamo lasciato, inconsapevolmente che ci trasformassero sempre più in formiche operaie. Testa bassa, schiena curva e giù a pedalare, diventando rapidamente sordi e ciechi alla vita, che nonostante tutto, continua a girarci intorno. Produrre, un poco per sè e tanto, decisamente troppo, per le formiche regina. Le stesse che ci hanno convinto che le cicale siano inutili pigre nullafacenti. Le stesse che ci creano continui illusori bisogni o continue crisi procurate ad hoc (se valutate oggettivamente) per mantenerci sempre più legati a quell' illusione di vita cieca e sorda rappresentata h24 sugli schermi del profitto globalizzato. Fermarsi a cercare e ad ascoltare le cicale riscoprendo il bambino che eravamo, sdraiati sul mondo, silenziando il suo ossessivo rumore possiamo senza dubbio considerarlo un atto rivoluzionario. Guardare per vedere. Ascoltare per sentire e poi rialzarsi per provare a vivere! MIZIO

sabato 2 luglio 2022

BECCAMOSCHINI E LANTERNE CINESI

Una sera d'estate un giardino con tanti ragazzi. A mezzanotte insieme al “tanti auguri a te”, alla torta e allo spumante vengono, troppo spesso, lanciate e affidate ai capricci del vento le fascinose, belle,leggere lanterne cinesi. Così eteree, così evocative al pari di messaggere degli dei cui affidare sogni e speranze da portare, non solo in senso figurato, sempre più in alto, sempre più lontano. Auguri, gridolini di gioia, applausi accompagnano la partenza delle piccole mongolfiere che, in effetti, saliranno sempre più in alto, sempre più lontano. Almeno fino a che la fiamma che le porta su rimane vivace. Mentre, invece, pian piano si va spegnendo, altrettanto lentamente, ma decisamente scende sempre più fino a che, quasi spenta ritorna a terra. Ovviamente in un punto lontano, diverso, non prevedibile al momento del suo rilascio. Quindi può capitare, spesso, che scenda in un prato. Prato che, in questa stagione è particolarmente arido e secco e che, di conseguenza, può facilmente e rapidamente prendere fuoco, innescando un incendio che, in brevissimo tempo lo trasforma in una landa bruciata, nera e deserta. Si deserta! Perchè in quel prato, ancora miracolosamente scampato alla follia speculativa di amministrazioni e costruttori senza scrupoli nel folto delle erbe, anche secche, a terra si nascondeva il nido di una coppia di beccamoschino (Cisticola juncidis per i più curiosi). Lo stesso posto dove nelle tiepide sere di primavera ancora era possibile ascoltare il gracidare della raganella (Hyla arborea). Dove, passeggiando al mattino presto, capitava di intravedere un biacco (Hierophis viridiflavus) che, disturbato si dava alla rapida fuga o una coppia di gheppi, nidificante da quelle parti, in cerca di lucertole, piccoli roditori o grossi insetti che popolavano quel ristretto ma vitale habitat. Non sappiamo quanto di tutto questo piccolo mondo sia scampato alla furia distruttrice e improvvisa del fuoco. Sicuramente non la cova della coppia di beccamoschino, di cui non ho avuto modo, in questi giorni, di osservarne il caratteristico volo o di sentirne l'altrettanto tipico verso. Il nido è sicuramente perso, con l'unica speranza possibile, che fosse ormai vuoto con i piccoli già involati. Stessa speranza riguardante tutti gli altri piccoli componenti della microfauna del logo. Credo che un festa, per quanto importante, significativa possa essere per il protagonista, non valga il rischio di farne pagare il costo così alto a creature innocenti, ignare e estranee ai nostri discutibili, incoscienti modi di vivere e festeggiare. Il divertimento come tutta la vita stessa non può che essere responsabile, equilibrato e rispettoso di tutti e tutto.

martedì 21 giugno 2022

INSETTI? BLEAH, CHE SCHIFO!

Anche questo è politica! Ricordate quei viaggi, soprattutto estivi, magari su strade secondarie verso il mare o in montagna, che si concludevano sotto casa, con il parabrezza, i fari e il cofano anteriore tempestati di insetti morti investiti e spiaccicati sulla nostra preziosa carrozzeria? E, se li ricordate, vuol dire sicuramente che avete, come me, qualche primavera. E se così è, avrete sicuramente notato che quel fenomeno da parecchi anni è ormai quasi sconosciuto. Saranno gli insetti diventati abili nell'attraversare le strade e nello schivare le auto? O sarà stata qualche innovazione o diavoleria applicata alle nostre moderne auto che funge da repellente rispetto gli insetti stessi? Dite che entrambe le ipotesi siano poco credibili e improbabili? Ebbene, avete ragione. Gli insetti volanti, che sono poi quelli che si schiantavano sui nostri parabrezza, stanno lentamente estinguendosi. Negli ultimi trent'anni la loro presenza in alcune aree dell'America e dell'Europa Occidentale si è ridotta del 75%. Essendo quelle aree le più intensamente coltivate, sembra molto facile far corrispondere la loro diminuzione con l'aumentato e, troppo spesso in modo indiscriminato ed eccessivo uso di anticrittogamici, antiparassitari, diserbanti tra cui anche il famigerato glisofato. Ovviamente anche altri fattori potrebbero incidere su tale diminuzione come l'aumento dell' inquinamento atmosferico o la diminuzione di aree naturali sacrificate al progresso e all'asfalto-cemento corrispondente. Queste ultime sembrano, però, meno influenti visto che, in ambienti palustri e lacuali recuperati alla loro funzione originaria, questa diminuzione non è presente, anzi, al contrario, si nota un aumento della biomassa rappresentata dagli insetti (volanti e no). Vabbè, ma alla fin fine, a noi che ce ne importa se diminuiscono gli insetti e, in particolare quelli volanti? Avete sentito negli ultimi anni gli allarmi relativi alla diminuzione delle api? Al loro importante ruolo non solo per gli apicoltori e per il miele prodotto, ma per l'insostituibile funzione di impollinatori. Operazione necessaria per la nascita, sviluppo e crescita di quasi tutte le specie arboree e botaniche, comprese quelle di cui ci nutriamo, indispensabili alla nostra vita? Ecco le api sono solo una percentuale, per quanto fondamentale di mille e più altre specie di insetti volanti, che adempiono alla stessa funzione, in silenzio e senza clamore, perchè non direttamente collegate ad attività economiche umane. Senza dimenticare l'altro fondamentale ruolo nella catena alimentare naturale. Credo che tutti (almeno quelli più attenti e sensibili, abbiano notato una decisa diminuzione, quando non la vera e propria scomparsa, di molte specie di uccelli fino a pochi anni fa, molto comuni. Uccelli che dovevano agli insetti volanti la loro possibilità di vivere e avere il loro posto nell'equilibrio naturale generale. Mancando quegli uccelli è l'intera catena e filiera naturale, non solo alimentare, ad essere a forte rischio. E, questo degli insetti è solo uno dei mille segnali che quest'equilibrio lo stiamo brutalizzando in modo forse irreversibile. Ma fino a che saranno più importanti gli interessi e le speculazioni delle multinazionali produttrici e monopoliste di questi prodotti, come delle armi o delle fonti energetiche, che non rispettano neanche la vita umana, figurarsi quale possa essere l'interesse e l'attenzione alla sorte di minuscoli, insignificanti, fastidiosi insetti che, oltre lo schifo che possano fare, sporcano pure la nostra preziosissima macchina.