giovedì 14 giugno 2012

"ALIENI" IN CITTA'

Negli ultimi decenni si sono moltiplicati gli avvistamenti di alieni veri o presunti che, a seconda delle nostre convinzioni, possono rappresentare una minaccia o un'opportunità. Ma accanto a questi avvistamenti veri o immaginari, frutto spesso di fantasie galoppanti o di smania di protagonismo, un'invasione vera e certificata si è verificata e non accenna a diminuire nelle nostre città, E' quella di animali selvatici che eravamo abituati a vedere solo di sfuggita nelle nostre passeggiate in montagna o al mare e che, invece oggi, sfrecciano sulle nostre teste, albergano nelle nostre case, invadono i parchi e le  zone verdi cittadine. E non solo quelli delle campagne attratti da un clima più mite, dall'assenza di nemici tra cui i cacciatori,  e dalla facilità di reperire cibo, che nella nostra civiltà dei consumi e dello spreco, abbonda nelle discariche legali o no, ma anche di vere e proprie rarità zoologiche sfuggite a proprietari distratti o desiderosi di disfarsene.
Vediamo una carrellata di tali ospiti in una città tipo (in questo caso Roma) che, da questo punto di vista rappresenta quanto di più affascinante e attrattivo ai loro occhi, grazie alla presenza di parchi e verde fin nel cuore della città, alla presenza di ruderi che con la loro tranquillità millenaria e la ricchezza di incavi e ripari non sono poi molto diversi da una scogliera naturale e alla naturale via di penetrazione urbana rappresentata dal Tevere. Ovviamente si riportano solo quelli più significativi tralasciando quelli che già storicamente hanno vissuto in simbiosi e a contatto con l'uomo come passeri, rondoni, civette, piccioni, topi. lucertole, gechi ecc.


Cornacchia Grigia (corvus corone cornix)
diffusissima ovunque grazie alle sue abitudini alimentari, si ciba di tutto compresi uova e piccoli nidiacei di altre specie


Taccola (corvus monedula)
Più piccola e meno numerosa della cornacchia è presente nelle vecchie chiese e nei ruderi dove trova riparo nei numerosi buchi ove nidifica.
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Gabbiano reale (larus cacchinas)
Diffusissimi  ormai dappertutto cominciarono la loro invasione negli anni '70 scoprendo che potevano sfruttare il pesce destinato alle foche e ai pinguini ospiti dello Zoo di Roma. Sono diventati sedentari e nidificanti cibandosi di tutto. Numerosissimi nei pressi della discarica di Malagrotta. Unico vantaggio limitano
la diffusione della cornacchia predandone uova e piccoli.


Gabbiano comune (larus ridibundus)
Più piccolo ,meno invadente e molto più legato all'acqua del cugino reale è presente soprattutto in inverno.


Storno (sturnus vukgaris)
Visitatore invernale migratore,  i suoi stormi che si muovono all'unisono formando fantasmagoriche figure al mattino e la tramonto rappresentano uno spettacolo mozzafiato.Poco o niente amati dai cittadini per la loro abitudine di radunarsi in migliaia di esemplari sugli alberi dei viali e bombardando con le loro deiezioni chiunque abbia la sventura  di trovarvisi  sotto. Usano la città per trascorrervi la notte preferendo di giorno sparpaglarsi per le campagne intorno alla ricerca di cibo.


Gheppio (falco tinnunculus)
Piccolo falco nidifica in buchi e aperture nei vecchi muri e nei monumenti. Nidifica pure al Colosseo. Si ciba di insetti, lucertole, piccoli rettili.
 
Falco Pellegrino (falco peregrinus)
Molto raro in natura, frequenta con diverse coppie anche i cieli di Roma catturando in volo alcuni dei numerosi piccioni presenti in città. Per chi ha la pazienza e la voglia potrà vederlo in azione in inverno quando  gli storni ritornano ai posatoi notturni..Si  vedrà, a volte, un proiettile scuro tuffarsi nel mezzo dello stormo e ripartire presumibilmente con una preda tra gli  artigli.


Nibbio Bruno (milvus migrans)
Rapace di medie dimensioni è frequente lungo il Tevere e zone limitrofe. Arriva in estate per nidificare nei boschi della Riserva Presidenziale di Castel Porziano e del litorale romano.


Allocco (strix aluco)
Rapace notturno frequente nei parchi cittadini di Villa Borghese e Villa Pamphili,dà la caccia a roditori e piccoli rettili..


Barbagianni (tyto alba)
Altro rapace notturno nidifica in vecchie case e casolari, alimentazione come per l'allocco. Presente nel parco della Caffarella , dell'Appia Antica. di Decima Malafede, di Castel di Guido ecc..


Assiolo (otus scops)
Piccolo rapace notturno poco comune e poco visibile. Più facile sentirne il caratteristico verso molto dolce  nelle notti d'estate nei parchi e nelle ville. Alimentazione insetti e piccoli mammiferi.


Martin Pescatore (alcedo attis)
Visibile lungo le sponde del Tevere, dell' Aniene e degli altri piccoli corsi d'acqua che in questi si tuffano. In genere ci si deve accontentare di vedere un lampo blu che sfreccia rapidissimo.I pesciolini sono la sua preda preferita.

 
Airone Cenerino (ardea cinerea)
Frequenta gli stessi ambienti del martin pescatore, oltre i laghetti  dei parchi e spesso i laghetti di pesca sportiva. Si nutre di pesci, anfibi, rettili,insetti ecc.


Cormorano (phalacrocorax carbo)
In inverno numeroso sul Tevere, sull'Aniene e al laghetto dell' EUR.
Insaziabile divoratore di pesci è una delle specie che più è aumentata di numero negli ultimi anni.


Germano Reale (anas platyrynchos)
Presente ovunque ci sia acqua e vegetazione acquatica è la classica anatra, il maschio si distingue per il colore verde brillante della testa e del collo. La femmina è di colore bruno, più mimetico utile durante la nidificazione.


Picchio Verde (picus viridis)
Presente nei parchi cittadini nidifica nei buchi che scava negli alberi più vecchi.In diminuzione per la concorrenza di specie esotiche.


Tortora dal collare orientale (streptopelia decaocto)
Una delle specie di maggior successo considerando che fino agli anni '60 era confinata solo nel Nord Est proveniente dall'Est europeo, in pochi decenni ha conquistato l'intera penisola.







Parrocchetto monaco (myopsitta Monachus)
Alcuni pappagalli del genere monaco fuggiti ai loro proprietari si sono adattati e moltiplicati in pochi anni arrivando a colonizzare oltre i parchi anche intere strade alberate cittadine all'Appio, alla Garbatella. sulla Cristoforo Colombo.Per la loro aggressività e per l'abitudine di sfruttare i nidi dei picchi e degli scoiattoli negli alberi, stanno soppiantando queste ultime specie, abbondanti fino a pochi anni fa nei parchi . 

 
Nutria (myocastor coypus)
Risalgono agli anni '70 le prime notizie sparate sui giornali di enormi ratti catturati nel Tevere. Non erano altro che nutrie fuggite da allevamenti che ne vendevano la pelliccia commercializzata come "castorino".Da allora hanno colonizzato qualunque fosso e corso d'acqua. Famose e numerose erano quelle di Villa Pamphili . Erbivoro ha la deprecabile abitudine di scavare gallerie nelle rive dei fiumi indebolendole e  rendendole franose in caso di piene.

 
Volpe (vulpes vulpes)
Il più adattabile carnivoro italiano vive tranquillamente fin nel centro della città. Visibile spesso di notte o all'alba nei pressi dei parchi, delle discariche e dei mercati rionali periferici dove trova abbondante cibo.


Cinghiale (sus scrofa)
Ebbene si anche il selvatico suino fa la sua apparizione sia pur limitata a strade e zone periferiche come le SS Pontina, Aurelia, Cassia e il Grande Raccordo Anulare vicino a campi e boschetti dove trova rifugio e cibo a due passi dai condomini periferici.


Istrice (istrix cristata)
Grosso roditore fornito di aculei vive nei parchi periferici come Malafede Castel di Decima , La Caffarella, il Parco degli Acquedotti, ma qualche esemplare vive pure a Villa Panphili, praticamente al centro di Roma.



Tartaruga d'acqua dolce (Trachemys scripta)
D'origine nord americana venduta nei negozi d'animali e nelle fiere,viene spesso abbandonata dai proprietari.
Numerose colonie si trovano in tutti i laghetti delle ville romane (in particolare a Villa Pamphili) e nel Tevere.


Testuggine di terra (testudo hermanni)
Super protetta  dalla legge è in forte diminuzione per incendi, collezionismo, randagismo.
Qualche raro esemplare è ancora presente nei parchi cittadini


Biacco (hierophis viridiflavus)
A volte sui giornali appare  la notizia di vipere enormi rinvenute in città. Ebbene 9 volte su 10 si tratta del biacco ben più comune e più grande della timida e piccola vipera. Presente in tutti i parchi e prati della città, frequenta spesso anche i giardini privati. I roditori il suo cibo preferito, quindi utilissimo e per questo da rispettare anzichè bastonarlo come si fa di solito per evitare  fantasiose aggressioni. Mordace ma non velenoso.

Occasionalmente sono presenti anche molti altri animali sia della nostra fauna che di quella esotica. In inverno spesso cigni, cicogne, gru, e altri uccelli migratori possono riposare nei numerosi spazi verdi della città.
Specie esotiche invece, scappate o abbandonate dai proprietari, a volte danno vita a safari cittadini, come è successo due anni fa per la cattura di esemplari di serpenti a sonagli nella riserva di Castel Fusano a Ostia.
Insomma a volte per ammirare spettacoli inusuali e "alieni" non serve sobbarcarsi viaggi o faticose escursioni,è sufficiente alzare lo sguardo verso il cielo e fare attenzione a ciò che ci circonda nelle nostre passeggiate.

MIZIO

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