lunedì 21 giugno 2021

COSI' E' SE VI PARE

Ogni tanto qualcuno mi considera e giudica come "estremista". Epiteto, che non ritengo certo offensivo ma che, troppo spesso, viene associato nell'immaginario comune, all'aggettivo "pericoloso". Dandone, quindi, un' accezione prevalentemente negativa. Perciò, personalmente, ho sempre ritenuto di dovermi qualificare, laddove se ne sentisse il bisogno di farlo, non come estremista, ma come radicale. Ovviamente non nell'appartenenza al movimento liberal dei radicali di Pannella e Bonino. Ma, svincolandola dall'interpretazione politica e partitica, nel considerare immutabili e non contrattabili alcune scelte ideali di fondo. Scelte e ideali per cui l'estremista, di cui sopra, è disposto magari, a ricorrere anche alla violenza e ad uccidere per affermarli. Il mio essere radicale, invece, al contrario, sarebbe idealmente disponibile a farsi uccidere,  piuttosto che rinnegarli. Per questo motivo il "radicale" può trovare accoglienza e potenzialità d'azione all'interno di situazioni, movimenti o associazioni anche apparentemente diverse fra loro. Ma, con altrettanta faclità può prenderne le distanze, nel momento in cui il confine tra capacità di mediazione, risultanze pratiche, patti con la coscienza, non venga superato in modo irreversibile trasformandosi in colpevole complicità. Qualcuno potrebbe pensare che sia parac.lismo o opportunismo e, dal suo punto di vista, ne avrebbe anche le ragioni. Laddove si accetti la logica e si consideri normale la superiorità della "ragion di stato" rispetto la giustizia, può senz'altro apparire così. Ma chi giudica senza paraocchi e con l'animo sgombro da retropensieri e dietrologie inesistenti, troverà nel radicale il più sincero, leale e affidabile compagno di viaggio. E lo sarà anche nel doloroso momento dell'eventuale abbandono del comune percorso per i motivi illustrati prima. Il radicale, per sue caratteristiche è, purtroppo, destinato ad errare continuamente alla ricerca di un Sacro Graal, probabilmente inesistente, che ne giustifichi l'esistenza e l'ansia per il prossimo e, finanche per l'intero universo. E qui mi tocca citare per l'ennesima volta il buon Silone. "Un cristiano senza chiesa, un comunista senza partito" MIZIO

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