lunedì 25 giugno 2012

POLITICA E "SOCIETA' CIVILE"




Mentre la Seconda Repubblica è miseramente tramontata con l'addio (?) del Cavalier danzante con la sua corte dei miracoli, praticamente nello stesso modo in cui affondò la Prima tra scandali , "nani e ballerine" di craxiana memoria, ritorna forte  l'appello alla "società civile".
La cosiddetta "società civile" si presentò dopo la disfatta dei partiti storici, con il sorriso a 32 denti e le mirabolanti promesse dell'imprenditore di Arcore e, con la faccia più truce e padana, della Lega, allora ancora solo lombarda.
L'uno rappresentava il grande imprenditore di successo del tipico sogno americano del "self made man", gli altri gli interessi di una piccola e media imprenditoria diventata "locomotiva d'Italia" grazie all'impegno, ma spesso anche a pratiche al limite della legalità in materia di rispetto dei diritti dei lavoratori e della fiscalità.
C'era poi un'altra parte autopresentatasi anch'essa come "società civile", ed era rappresentata dai boiardi di stato, personalità non propriamente politiche ma che si erano avvalse della politica per la scalata a posizioni di prestigio e assai remunerative in Istituti Pubblici, Banche, grandi gruppi finanziari ecc. i cosiddetti "tecnici".
Tecnici che oggi si presentano ancora in pompa magna a rappresentare l'alternativa alla "politica", corrotta e incapace, ormai per definizione, nell'ultima (per il momento) versione rappresentante il grande potere finanziario  globale che tenta di dare il colpo finale a quel poco di diritti e libertà che la Politica (quella sana) aveva conquistato in anni di lotte.
A parte la statura e lo spessore discutibile di molte delle personalità che, nei diversi schieramenti, sono stati presentati come rappresentanti della società civile e che hanno fatto rimpiangere anche i peggiori tra i politici, quello che non torna proprio è che da questa società civile siano sistematicamente esclusi rappresentanti delle grandi masse di lavoratori e, in genere, dei ceti più deboli. Sono forse meno "civili"? Sono forse meno preparati? Ovviamente in gran parte ciò è vero, pochi hanno la fortuna di permettersi frequentazioni bocconiane e master all'estero finanziati da fondazioni bancarie, ma l'esclusione aprioristica è perlomeno dubbia e sospetta. Che si voglia evitare di confrontarsi con ragionamenti apparentemente più semplici ma capaci, magari, di mettere in crisi argomentazioni forbite e piene di citazioni statistiche, in genere fornite da istituti o associazioni, legate a doppio filo con gli stessi interessi economico-finanziari e che utilizzano perciò gli stessi parametri per il giudizio e le analisi dei fatti.?
Magari potrebbe emergere che il debito pubblico è un problema che riguarda il sistema bancario e la scellerata scelta di togliere autonomia  e sovranità agli stati per consegnarle allo stesso sistema speculativo, lontano anni luce dai problemi reali delle persone. Magari potrebbero provare che invece di distruggere latte, cereali, frutta, verdura per favorire la speculazione importando, poi, gli stessi prodotti da paesi lontani, sarebbe più conveniente e logico utilizzarle in loco favorendo il contadino che le produce e il consumatore. Oppure, che, spendere miliardi per l'acquisto di aerei o navi da guerra che verranno utilizzate per guerre di "pace" dall'altra parte del mondo è aberrante. Come lo è continuare a produrre in Cina o dovunque sia prodotti a basso costo destinati solo al consumo compulsivo e interessato con spreco di risorse naturali e energetiche, provocando inquinamento e rottura di equilibri ecologici millenari
Scoprire, forse, che si può produrre di meno e meglio vicino ai posti dove si utilizzeranno le cose, migliorando qualità della vita e risparmio di risorse. Scoprirebbero forse, ancora tante cose che negli esami della Bocconi sicuramente non trovano posto ma che sono quelle con cui le persone si confrontano tutti i giorni, e che a complicare le questioni  sono gli "Azzeccagarbugli" prezzolati dal sistema. Scoprire che, alla fine, le soluzioni potrebbero essere molto più semplici, basta guardare  con altri occhi!
Occhi che potrebbero e dovrebbero appartenere alla Politica, quella alta, nobile svincolata da interessi di bottega, spinta da forti motivazioni ideali, quella in cui il Si è Si e il No è il No. Quella che si confronta con le persone con i loro bisogni e non con i freddi numeri delle statistiche,spesso falsi o interessati, Quella che portava e, dovrebbe ancora portare, a perdere sonno, tempo, risorse e, a volte anche la vita, per il raggiungimento di obiettivi di interesse comune e non per la sicurezza e i privilegi di uno scranno nelle istituzioni.
Loro non lo faranno, dobbiamo essere noi a tornare ad  interessarci di politica a riempirla di valori, di significati, in modo che sia rappresentanza di sogni e bisogni.
Lo schifoso spettacolo offerto negli  ultimi decenni dai nostri politici non deve rappresentarne la fine, pena l'affidare la costruzione (distruzione) del mondo alle menti fredde, calcolatrici, senz'anima dei tecnici e dei rappresentanti della "società civile". La politica è come la religione, non è una cosa sporca a prescindere, dipende da chi e come la si fa. C'è il prete pedofilo e gli interessi ambigui, ma per fortuna ci può essere anche S.Francesco.

MIZIO

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