mercoledì 8 maggio 2013

PER UN’APRILIA DIVERSAMENTE MODERNA



“Un’Aprilia migliore non è un sogno, si può fare!”



Qualcuno conoscendomi, forse si stupirà (e qualcuno l’ha già fatto), di questa scelta di impegnarmi in prima persona in una campagna elettorale amministrativa del mio comune. Dopo tanti anni di resistenza a lusinghe di impegni diretti e legati a specifiche forze politiche e sociali, stavolta ho deciso che fosse giusto scendere in campo  rinunciando al privilegio prezioso, ma sterile, di avere le mani libere di criticare tutto e tutti, e, correndo il rischio, di essere anche  io il bersaglio di critiche e censure. Chi segue più o meno distrattamente questo blog, sa benissimo che la mia visione del mondo, pur se arricchita di argomenti e tematiche nuove, è sempre stata un’ottica di sinistra. La sinistra che guarda alla libertà e alla giustizia, che combatte i privilegi, che predica e pratica l’eguaglianza nei diritti e nei bisogni e la diversità nei sogni e nelle attitudini. Una sinistra moderna, ma che non rinuncia alle sue radici storiche e motivazionali, che sappia coniugare la gestione del presente con la costruzione, anche utopica, della società futura. Una sinistra che metta da parte personalismi e abiure e rimetta al centro del proprio fare l’essere umano e in particolare, ovviamente, quello più indifeso ed esposto agli  tsunami di questa società cieca e sorda.
Carmen Porcelli di questa visione, in questo momento e in questa città, ne rappresenta gran parte e mi è parso giusto condividerne il percorso. Aiutato, in ciò, dalla stima e dalla conoscenza di altri compagni, di cui sto apprezzando, oltre il sincero impegno politico, la carica umana e caratteriale e le indubbie capacità e onestà di fondo.
“Un’Aprilia migliore non è un sogno!” E certo! Anche perché fare peggio di quanto non si sia fatto nel passato è indubbiamente difficile. Aprilia città di frontiera, come viene spesso definita, ad indicare un territorio in cui criticità e problematiche assumono caratteristiche diverse dovute all’abbandono e alla scarsa attenzione al bene comune. Non abbastanza e non ancora città, non abbastanza e non più borgo rurale, non più e non abbastanza zona industriale, non più provinciale e non abbastanza periferia della grande città.
L’augurio e l’impegno mio personale sarà di cercare di trasformare la frontiera, che indica limiti e divisioni, in una cerniera che connetta criticità ed emarginazioni, siano esse territoriali, sociali, culturali. Che valorizzi caratteristiche e  sensibilità diverse siano esse
etniche, generazionali, sessuali o di disabilità. Che trasformi un coacervo di risposte individuali a problemi collettivi in risposte collettive a bisogni individuali.
In quest’ottica, il non avventurarsi in promesse di facile presa in campagna elettorale, cosa in cui sono maestri i maneggioni e i professionisti della politica, è per me e per noi il minimo sindacale. Alcune cose vanno comunque dette ed evidenziate: in una città e in un territorio martoriato da abusivismo e speculazione edilizia, favorito dalle colpevoli e complici amministrazioni precedenti, proponiamo un piano regolatore a cubatura zero che stoppi l’attività speculativa dei grossi gruppi immobiliari che oltre il cemento, il consumo di territorio e l’assenza di servizi, non ha neanche grosse ricadute occupazionali sul tessuto sociale, usando maestranze proprie, sottopagate e, spesso, in nero.
Rilancio dell’edilizia con un piano di risanamento immobiliare e architettonico pubblico e privato ad opera delle piccole imprese locali spazzate via dalla crisi economica, con accesso a crediti e finanziamenti per il rilancio dell’occupazione. Stop ad ulteriori mega centri commerciali che hanno distrutto la piccola e media impresa commerciale, incentivi a forme di spesa solidale e a Km zero.
Attenzione alla difesa dell’ambiente e del territorio, favorendone attività agricole sostenibili  oltre che per motivi di salute pubblica, per il valore culturale e ambientale che ciò rappresenta. Confronto con associazioni e cittadini per il rispristino del decoro e della gestione dei parchi e delle aree verdi pubbliche.
Creare una rete dell’ associazionismo e del volontariato che è presente numeroso e attivo nella nostra città, favorendo scambi e momenti di collegialità, con particolare attenzione alla cultura e al mondo giovanile.
Aprilia è una città molto giovane, in controtendenza con il resto del paese ma, oltre che fornire loro iphone e qualche birreria non offre molto altro e, quel poco presente è limitato a circuiti elitari. In questo, la presenza di una candidata giovane e innovativa come la nostra Carmen è indubbiamente un valore aggiunto da non trascurare per la vicinanza, non solo anagrafica a certe sensibilità. I giovani sono un valore di per sé, per ciò che sono e per ciò che rappresenteranno. Essere attenti a loro e alle loro esigenze senza paternalismi, oltre che giusto è estremamente necessario.
Mi fermo qui per non venir meno all’impegno di non fare promesse tanto per farle, tanto i problemi e le criticità della nostra città li conosciamo benissimo tutti e se volessi farne un elenco non aggiungerei molto a ciò che ho già detto. L’unica promessa che mi sento di fare e che, sicuramente sarò e saremo in grado di mantenere, è quello di un impegno totale e scevro da interessi personali, per cambiare il modo di amministrare della nostra città con scelte innovative e attente all’interesse collettivo.

UN’ APRILIA MIGLIORE? SI PUO’ FARE!
MA DIPENDE ANCHE DA TE



MIZIO

1 commento:

  1. Grazie Maurizio, hai la capacità di semplificare con la scrittura i motivi seri e profondi di una candidatura. Condivido in pieno.
    Andrea Andreocci

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