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Ancora oggi è uno dei posti più isolati della Terra e
anche una delle nazioni più povere.
Ma nonostante tutto, il Bhutan, minuscolo Paese asiatico
sull'Himalaya, possiede lati davvero attraenti. Ad esempio figura fra le dieci
nazioni mondiali "più felici", secondo uno studio dell'Università di
Leicester, nel Regno Unito.
Da queste parti infatti, nonostante le scarsissime
risorse, non esiste malnutrizione, non c'è analfabetismo, violenza e
criminalità hanno numeri insignificanti, la corruzione pubblica è sconosciuta.
In Bhutan il benessere si misura in felicità interna
lorda !
L'obiettivo è cercare un equilibrio tra esigenze
culturali, spirituali ed economiche dei cittadini del Bhutan – dice Phuntsho
Rapten -. Il concetto del pil è alquanto fallace perchè non riesce ad includere
concetti come ad esempio la felicità, che deve essere considerata un bene
pubblico. In Bhutan abbiamo elaborato quattro pilastri: lo sviluppo economico
eco sostenibile, la conservazione e promozione della cultura, la conservazione
dell'ambiente, un buon governo del paese”.
All'articolo 9 è previsto che lo stato deve impegnarsi a
garantire il benessere del paese, sotto tutti i punti di vista, e abbiamo una
commissione specifica che lavora per il conseguimento della felicità.
Siamo una monarchia costituzionale e tutti i partiti si
impegnano a rispettare questi obiettivi. In Bhutan qualsiasi ministro,
politico, economista si impegna a rispettare questi principi della felicità
interna lorda. Se gli strumenti non corrispondono ai criteri previsti
all'interno dell'indicatore, vengono rimandati in parlamento per un'analisi più
approfondita”.
E noi occidentali, quanti secoli impiegheremo ancora per
capire che la felicità non si misura in beni materiali?
Speriamo la crisi ci serva di lezione a tutti, per
ridisegnare un Mondo nuovo, non più di case piene e persone vuote ma di persone
felici e case spoglie.