sabato 2 luglio 2022

BECCAMOSCHINI E LANTERNE CINESI

Una sera d'estate un giardino con tanti ragazzi. A mezzanotte insieme al “tanti auguri a te”, alla torta e allo spumante vengono, troppo spesso, lanciate e affidate ai capricci del vento le fascinose, belle,leggere lanterne cinesi. Così eteree, così evocative al pari di messaggere degli dei cui affidare sogni e speranze da portare, non solo in senso figurato, sempre più in alto, sempre più lontano. Auguri, gridolini di gioia, applausi accompagnano la partenza delle piccole mongolfiere che, in effetti, saliranno sempre più in alto, sempre più lontano. Almeno fino a che la fiamma che le porta su rimane vivace. Mentre, invece, pian piano si va spegnendo, altrettanto lentamente, ma decisamente scende sempre più fino a che, quasi spenta ritorna a terra. Ovviamente in un punto lontano, diverso, non prevedibile al momento del suo rilascio. Quindi può capitare, spesso, che scenda in un prato. Prato che, in questa stagione è particolarmente arido e secco e che, di conseguenza, può facilmente e rapidamente prendere fuoco, innescando un incendio che, in brevissimo tempo lo trasforma in una landa bruciata, nera e deserta. Si deserta! Perchè in quel prato, ancora miracolosamente scampato alla follia speculativa di amministrazioni e costruttori senza scrupoli nel folto delle erbe, anche secche, a terra si nascondeva il nido di una coppia di beccamoschino (Cisticola juncidis per i più curiosi). Lo stesso posto dove nelle tiepide sere di primavera ancora era possibile ascoltare il gracidare della raganella (Hyla arborea). Dove, passeggiando al mattino presto, capitava di intravedere un biacco (Hierophis viridiflavus) che, disturbato si dava alla rapida fuga o una coppia di gheppi, nidificante da quelle parti, in cerca di lucertole, piccoli roditori o grossi insetti che popolavano quel ristretto ma vitale habitat. Non sappiamo quanto di tutto questo piccolo mondo sia scampato alla furia distruttrice e improvvisa del fuoco. Sicuramente non la cova della coppia di beccamoschino, di cui non ho avuto modo, in questi giorni, di osservarne il caratteristico volo o di sentirne l'altrettanto tipico verso. Il nido è sicuramente perso, con l'unica speranza possibile, che fosse ormai vuoto con i piccoli già involati. Stessa speranza riguardante tutti gli altri piccoli componenti della microfauna del logo. Credo che un festa, per quanto importante, significativa possa essere per il protagonista, non valga il rischio di farne pagare il costo così alto a creature innocenti, ignare e estranee ai nostri discutibili, incoscienti modi di vivere e festeggiare. Il divertimento come tutta la vita stessa non può che essere responsabile, equilibrato e rispettoso di tutti e tutto.

Nessun commento:

Posta un commento