venerdì 20 gennaio 2012

LA SICILIA LOTTA E LA SINISTRA?



Quinto giorno di proteste e blocchi in Sicilia del Movimento dei forconi che sta avendo un'adesione superiore di molto alle aspettative (oggi si sono aggiunti  alla protesta anche gli studenti siciliani), e che sta estendendo il suo contagio anche ad altre regioni (ieri ci sono stati blocchi anche a Cosenza).Dopo quattro giorni di imbarazzato e imbarazzante silenzio da parte dei media oggi se ne comincia a parlare, mettendo, però in rilievo sopratutto gli aspetti più ambigui e che si prestano a facili denunce.
Che la mafia in Sicilia sia  presente in movimenti popolari e di massa non mi pare che si possa definire come una grossa e sconvolgente novità, fa parte del suo ruolo di più o meno discreto controllore del territorio. Che anche la destra estrema abbia aderito a questo movimento, mi pare rientri nella normale illogica di questi anni, in cui la suddetta destra, anche nelle sue espressioni estreme, ha appoggiato incondizionatamente le malefatte dei vari governi Berlusconi che hanno dominato gli ultimi 20 anni di malgoverno in Italia, a parte le brevi parentesi dei governi Prodi, ed è, quindi, corresponsabile dell'attuale difficile situazione;eppure appena cambia il direttore d'orchestra cavalca tutte le forme di protesta estreme. Mah! Misteri dell'incoerenza politica.
Detto questo, che è sicuramente vero, è altrettanto vero che la protesta ha attratto un numero sempre crescente di categorie e cittadini esasperati, che, in una terra difficile e problematica come la Sicilia avvertono in misura maggiore e prima di altri tutto il peso di scelte che definire pesanti e penalizzanti è poco.
In questo quadro che fà la sinistra? All'inizio sta a guardare e adesso sta, neanche troppo velatamente,  insinuando i dubbi che si evidenziavano prima sul pericolo d'infiltrazioni mafiose nella gestione delle proteste, forse per giustificare la propria latitanza non tanto, e non solo, nella protesta, ma nell'affrontare con coraggio e prima della stessa  i motivi scatenanti , senza appiattirsi, in nome di un ipotetico, fumoso futuro migliore per tutti.
E' ormai troppi anni che la sinistra (almeno nelle sue rappresentanze più significative) non è più capace d'interpretare il paese reale, tutta compresa, ormai, nel suo ruolo di responsabile e serio guardiano della sacralità della politica e delle istituzioni, anche se ormai finalizzate solo alla propria sopravvivenza e alla propria rappresentatività delegando, di fatto, tutto il resto nelle interessate mani della grande finanza e dei suoi rappresentanti. Questi ultimi rimasti, nelle analisi e soluzioni di politica economica, più o meno ostinatamente fermi ad Adam Smith, primo teorico del liberismo economico nel XVIII sec.,cancellando e ignorando tutto o quasi, quello che c'è stato negli ultimi 200 anni in materia economica. Nè, miglior figura, fanno i sindacati confederali (più  UGL) che ad ogni proposta del governo Monti, e,per la verità anche dei precedenti, si dichiarano disponibili a trattare,(ovviamente per senso di responsabilità! Ma verso chi?) non sentendo il bisogno d' interrogare prima i lavoratori per vedere su cosa si dovrà e si potrà discutere. Il potere delegato e di rappresentanza, vissuto, ormai, come un'investitura di pieni e assoluti poteri, la cui capacità di gestione, in genere, assicura successivamente una brillante carriere politica.
Quindi, onore ai lavoratori siciliani che stanno indicando a tutti gli italiani la strada da seguire e ai rappresentanti della sinistra (?) l'augurio di ritornare a leggere e interpretare la società con occhi e punti di vista diversi da quelli attuali. Anche perchè, senno, alla prossima probabile sconfitta elettorale non potranno far altro che accusare se stessi e la loro miopia politica.

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