sabato 14 gennaio 2012

ANCORA BRACCONAGGIO NEL PARCO MONTI SIBILLINI



Aquila reale ferita con arma da fuoco. Ennesimo grave atto di bracconaggio nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Nel pomeriggio di ieri, sull’altopiano di Macereto, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, è stato ritrovato uno splendido individuo adulto di Aquila reale, gravemente ferito da arma da fuoco e, in particolare, da un fucile da caccia. L’animale, subito soccorso per le prime cure dai veterinari del Parco, è stato oggi trasferito dal Corpo Forestale dello Stato di Visso al Centro di recupero rapaci di Pescara, gestito sempre dal C.F.S. Dai primi esami si sono potute constatare alcune fratture ad un’ala e la perdita di un occhio: ferite che, come ha affermato il veterinario Luca Brugnola del C.F.S., escludono purtroppo la possibilità di un completo recupero dell’Aquila e, quindi, di restituirla al suo ambienta naturale.
L’Aquila reale è uno degli uccelli rapaci più maestosi dei nostri cieli, avendo un’apertura alare che può superare i 2 metri di lunghezza, ed è una specie rara e protetta anche a livello comunitario. All’interno del Parco dei Sibillini se ne contano 4 o 5 coppie nidificanti, mentre una quindicina sono le coppie che nidificano nell’intero Appennino umbro-marchigiano.
Questa specie,  oltre a svolgere un importante ruolo ecologico e a risultare praticamente innocua nei confronti delle attività umane, rappresenta anche un importante elemento di valorizzazione dei territori montani, per le indimenticabili emozioni che riesce a regalare quando la si osserva in volo.
Si tratta quindi dell’ennesimo grave atto di bracconaggio che va ad aggiungersi ad altri nei confronti di specie particolarmente protette avvenuti negli ultimi anni nell’area protetta. Ricordiamo, infatti, che nel solo 2011 erano stati ritrovati ben tre Lupi uccisi, di cui due al laccio, e altri tre Lupi erano stati ritrovati morti per avvelenamento da stricnina nel 2009. Relativamente all’Aquila reale, specie di interesse comunitario, un altro individuo ferito da arma da fuoco era stato ritrovato nel 2001 nei pressi di Bolognola: ora questo animale, dopo essere stato curato presso il Centro di recupero del WWF di Fabriano, è ospitato dallo scorso anno nel Centro Faunistico di Castelsantangelo sul Nera.

“Il fenomeno del bracconaggio nel Parco sta raggiungendo livelli preoccupanti” dichiara Franco Perco, Direttore del Parco Nazionale, “e richiede urgenti misure straordinarie di prevenzione e repressione non solo all’interno del Parco ma anche nelle aree circostanti”. “Tolleranza zero” dunque nei confronti di questi odiosi e ingiustificabili  crimini contro la natura e, quindi, contro il più prezioso dei beni comuni. A tal fine il Parco, congiuntamente con il Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del C.F.S. di Visso, sta avviando un piano straordinario “anti-bracconaggio”. Ma il Parco si è appellato anche al Ministero dell’Ambiente, affinché si attivi per consentire il completamento dell’organico, fortemente carente rispetto a quanto previsto dalla legge, del  C.F.S. in servizio nel Parco.
Fonte:www.notiziedaiparchi.it

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