giovedì 22 agosto 2013

STRANIERO?


“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano anche perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno e alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi o petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti fra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare fra coloro che entrano nel nostro Paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali……
Stiamo parlando di Rom, di Arabi, di extracomunitari?
No è il “Rapporto sugli immigrati italiani” del 1912 del Congresso degli Stati Uniti







STRANIERO

Straniero! Ma non per il mondo,
non per le lacrime di mia madre,
per mogli sulla riva del mare
per figli cresciuti senza padre.

Straniero! Ma non per i fratelli
bruciati dal sole con gli occhi al cielo,
nei deserti d’Africa o nel mare,
non per le notti d’inverno e il gelo.

Straniero! Ma non per chi ha comprato
I miei orizzonti e la mia pelle scura
le mie braccia, la schiena piegata
il mio sudore alla terra e la paura.

Straniero! Ma non per la vita che rimane
e il suo desiderio che è ancor più vero
affidato al cielo e alle nuvole italiane,
che anche il mio sangue non sia più straniero!

MIZIO

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