Come
al solito nelle analisi del voto risultano tutti vincitori e, laddove, si
riconosca la sconfitta, si adducono spiegazioni e motivi spesso patetici e
ridicoli.
Quasi
nessuno si sofferma a far emergere il vero e indiscusso vincitore: l’indifferenza,
la caduta di credibilità del momento più alto di una democrazia che voglia
definirsi tale, la più o meno cosciente scelta di considerare indifferente chi
governala nazione.
Si
è rinunciati, ormai, persino alla rabbia. E’ un popolo piegato e rassegnato,
quello che riconosce come vincitore, nelle percentuali, Renzi e il suo PD,
ultima versione della tanto amata scelta italica di un “uomo solo al comando”.
E’
un popolo che delega sperando, ma sapendo che poi dovrà trovare il modo di
arrangiarsi in prima persona per risolvere i propri problemi, chè i governi
hanno altri cui rendere conto: le banche, l’Europa a trazione Merkeliana, i
propri referenti e padrini economici e finanziari.
Alle
ultime votazioni europee il Pd, si diceva, ha sbancato con oltre il 40% delle
preferenze, il maggior antagonista il M5S si attesta intorno al 21%, il Partito
azienda del condannato di Arcore si deve accontentare di un misero (per lui)
17%.
Fuochi
d’artificio, titoloni sui giornali, l’Italia ha premiato Renzi e il PD, s’aprono
nuovi scenari e via cantando e contando.
Vediamo
invece la realtà scevra dai trionfalismi più o meno interessati e da letture accondiscendenti e
fuorvianti.
Gli
iscritti al voto erano circa 49milioni 500mila, di questi hanno effettivamente
esercitato il diritto il 57% pari a circa 28milioni, se ne deduce che lo
stratosferico successo tra gli italiani si ridimensiona non di poco difatti i
voti presi dal PD (il riferimento è soprattutto a questo Partito perché è
quello più eclatante) non sono più il 40% degli italiani ma un effettivo e meno
esaltante 20,2%del totale, ovviamente lo stesso ridimensionamento va effettuato
in proporzione per tutte le altre liste presenti.
Considerando
anche le schede nulle o bianche, risulta trionfatore con oltre il 50% il
partito della non scelta. Per ulteriore precisione, i votanti per i ballottaggi
nei comuni in cui si votava sono stati meno della metà rafforzando ancor di più
questo ragionamento.
Ancora più impietoso il dato che si riferisce al numero di elettori che hanno incoronato nuovo re Renzi anche solo partendo dal dato Veltroniano. ( il PD partiva da un corpo elettorale di oltre 14 milioni di elettori ora si ritrovano uno da 11 milioni). Il PD del 2006 ottenne 19 milioni ma era in coalizione. Quindi, in assoluto il trionfatore tecnicamente, non solo non ha vinto, ma ha addirittura perso rispetto i voti presi dai suoi predecessori.
Ancora più impietoso il dato che si riferisce al numero di elettori che hanno incoronato nuovo re Renzi anche solo partendo dal dato Veltroniano. ( il PD partiva da un corpo elettorale di oltre 14 milioni di elettori ora si ritrovano uno da 11 milioni). Il PD del 2006 ottenne 19 milioni ma era in coalizione. Quindi, in assoluto il trionfatore tecnicamente, non solo non ha vinto, ma ha addirittura perso rispetto i voti presi dai suoi predecessori.
Ora,
qualsiasi classe politica degna di questo nome, si sarebbe posto come primo
problema l’analisi di questo deficit di democrazia e rappresentanza e il primo cruccio
sarebbe stato quello di riconoscere che la maggioranza del popolo che si
vorrebbe rappresentare e governare non si riconosce in noi!.
Invece
queste belle testine che lezione traggono da tutto ciò?
“Ora
acceleriamo le riforme” e la prima e la più urgente quale sarà? Quella elettorale!
Bene! Si sono finalmente resi conto che quella vigente non è rappresentativa ed
è incostituzionale.
Macchè,
si sta lavorando, e adesso con maggiori possibilità di successo, ad una riforma
che ponendo paletti e limiti alla rappresentanza democratica va a premiare e
rafforzare ancor di più quelle forze che, con il 20% effettivo o meno, come
dicevamo prima, avranno un potere smisurato!
Questa
legge assieme all’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti sarà la
pietra tombale di ogni speranza di cambiamento, potrà fare politica e avere
visibilità solo chi avrà potentati economici alle spalle o una forte
esposizione mediatica (es.Grillo).
Io
credo nella democrazia, è un valore irrinunciabile.
Ma
la democrazia è tale solo quando favorisce la partecipazione e la
rappresentanza, quando diventa alibi e scusa per manipolazioni pseudolegali e incostituzionali
che di democratico hanno ben poco diventa uno strumento oppressivo e limitante
di libertà e diritti.
Rialzeremo
mai la testa? Saremo più in grado di
liberarci dal basto e dal giogo posti sulle nostre spalle e sulle nostre teste?
Francamente non lo so, ma continuerò a lavorare e impegnarmi affinchè ciò possa,
prima o poi, avvenire e vorrei continuare a farlo anche potendo votare chi mi
rappresenta e non solo il più “forte”.
Ad
maiora.
MIZIO
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