Il problema dei militari all’estero e l’uranio impoverito.
Oltre 2000 casi di tumore tra i militari. Vediamo di capire il perché. I nostri
soldati, peraltro in missione di pace, se la facevano sotto dalla paura e per
questo si sono ammalati. Questa è la spiegazione ufficiale del governo. Il
nesso causale è chiaro (!!!) e il Ministero indennizza.
Ovviamente, per ricevere i soldi, devi accettare la
motivazione con cui viene concesso l’indennizzo: “Il decesso può riconoscersi
dipendente da fatti di servizio che risultano sussistere nello svolgimento
degli incarichi assegnati, nelle condizioni estreme quali elevata tensione
emotiva, continua e prolungata ipervigilanza in costante pericolo di vita
nell’ambito di missioni svolte in teatro bellico, di assoluta eccezionalità e
con altro rischio personale e collettivo”… “Considerato che il cumulo di tali
circostanze è idoneo a compromettere le difese immunitarie, il cui deficit può
favorire la crescita di una neoplasia allo stadio pre-clinico, è plausibile
ritenere che il servizio abbia potuto svolgere un ruolo concausale efficiente e
determinante nell’insorgenza e/o slatentizzazione del processo neoplastico”.
Insomma il militare si sarebbe ammalato, in linguaggio
casermistico, da “strizza per servizio”
Con buona pace per la reputazione delle nostre Forze Armate.
E si perché se i nostri militari (oggi solo di carriera) super addestrati, che
devono superare tests psico-attitudinali e visite periodiche, si ammalano in
una missione di pace (e non sono pochi, ad oggi si parla di più di 2.000 casi
sospetti ma si sa che le patologie tumorali non si manifestano proprio il
giorno dopo), non oso immaginare cosa potrebbe capitare in guerra. Una vera
strage. Il nemico, poi, avrebbe buone possibilità di vincere senza neanche dover
sparare un colpo.
Certo qualche domanda resta:
E i civili che si sono ammalati in condizione analoghe ai
nostri soldati? Anche loro stressati dal servizio?
E per i militari e civili che si sono ammalati nei poligoni
di tiro siti nella nostra penisola lontanissimi da qualsiasi missione di pace?
Forse per stress da rumore?
La cosa più sorprendente di tutto ciò è che la valutazione
circa la causa delle malattie è stata espressa non dal Ministero della Salute,
ma da quello dell’Economia.
Ma osserviamo la cosa sotto l’aspetto giuridico.
Il problema
Per il Ministero dell’Economia (scusate se lo riscrivo ma mi
diverte troppo) la concausa efficiente e determinante per l’insorgenza del
tumore, nonché motivo per erogare l’indennizzo, può essere rinvenuta nella
“strizza da servizio”, non nell’Uranio impoverito. Infatti il Ministero della
difesa[1] continua a sostenere che non vi siano prove che l’Uranio impoverito
sia causa delle patologie riscontrate nei soldati ritornati dalle famose missioni
di pace, mentre la causa da strizza da servizio è sposata dal Ministero
dell’Economia. Ma allora perché si sosteneva da più parti che la causa fosse da
addebitarsi all’Uranio impoverito?
L’Uranio impoverito (UI o DU) è una scoria nucleare, ovvero:
uno scarto delle centrali nucleari che viene utilizzato per rafforzare gli
armamenti.
Trattandosi di scoria nucleare è pericoloso? Vediamo cosa
dicono gli studi scientifici e… fate attenzione alle date.
I. Documento dell’aeronautica americana, ossia il rapporto
sulle sperimentazioni nel poligono di Eglin in Florida, fatte tra l’ottobre
1977 e l’ottobre 1978, che mette in guardia sui pericoli dell’uranio
impoverito.
II. La Royal Society (una delle più prestigiose istituzioni
scientifiche inglesi) si è espressa numerose volte sulla pericolosità
dell’uranio e ha stabilito tre diversi livelli di rischio:
1) esposizione alta per militari presenti all’interno di
veicoli colpiti da proiettili al DU
2) esposizione mediana: militari che hanno operato
all’interno o in prossimità di veicoli già colpiti
3) esposizione bassa: militari che hanno operato sottovento
rispetto all’impiego di proiettili DU oppure che possono aver soggiornato in
siti contaminati a livello di suolo o risospensione in aria
III. Resoconto dello Science Applications International
Corporation (SAIC), inserito come appendice (D) in Kinetic Energy Penetrator
Long Term Strategy Study, pubblicato a cura dell’AMMCOM nel luglio 1990: “Gli
ossidi insolubili che sono stati inalati possono essere trattenuti a lungo nei
polmoni rischiando di generare alterazioni tumorali dovute alle radiazioni. La
polvere di uranio impoverito ingerita rappresenta un rischio radioattivo e
tossicologico”.
IV. Documento dell’Army Environmental Policy Institute
(AEPI), Health and Environmental Consequences of Depleted Uranium Use in the
U.S. Army, pubblicato nel1995: “Gli effetti a breve termine dell’assorbimento
di dosi elevate possono condurre al decesso, mentre dosi meno massicce, a lungo
termine, possono produrre alterazioni neoplastiche (tumori n.d.a.)”.
Proprio a causa di tali relazioni scientifiche, negli anni,
sono state emanate, a livello nazionale ed internazionale, precise norme di
protezione per chi operava nelle zone a rischio:
“Le Norme NATO nel 1984
Le Norme USA per la “Restore Hope” in Somalia nel 1993
Le misure NATO per basse radiazioni nel 1996
Le disposizioni della KFOR del 22 novembre 1999
Le disposizioni dello Stato Maggiore della Difesa del 6
dicembre 1999
Le disposizioni della Folgore dell’8 maggio 2000
Come si può notare l’Italia emana precise disposizioni di
sicurezza solo a partire dalla fine del 1999. Nello specifico:
V. Disposizioni di sicurezza per le forze della KFOR
operanti nei Balcani in data 22 novembre 1999:
-…Evitate ogni mezzo che sospettate essere colpito da
munizionamento UI o missili da crociera Tomahawk;
- Non raccogliere o collezionare munizionamento UI trovato
sul terreno, informate immediatamente il vostro comando circa le aree che voi
ritenete contaminate da munizionamento UI….;
- La contaminazione con la polvere UI inquina cibo ed acqua.
Non mangiate assolutamente cibo non controllato;
- Particelle che fossero state inalate possono causare danni
ai tessuti interni nel lungo termine;
- Se pensate di essere esposti alla polvere UI fate
immediatamente un test delle urine nelle successive 24 h per analizzare la
presenza U 238, U 235, U 234 e creatina;
- Il personale risultato positivo al test dovrebbe assumere
agenti specifici per rimuovere il più possibile le particelle contaminate
presenti nel corpo…..;
- I veicoli ed i materiali dell’Esercito Serbo in Kosovo
possono costituire una minaccia alla salute dei militari e dei civili che
dovessero venire a contatto con gli stessi;
- I veicoli e gli equipaggiamenti trovati distrutti, danneggiati
o abbandonanti devono essere ispezionati e maneggiati solamente da personale
qualificato;
- I pericoli per la salute possono derivare dall’Uranio
impoverito in conseguenza dei danni dovuti alla campagna di bombardamento NATO
relativamente a mezzi colpiti direttamente o indirettamente….;
- L’UI emette radiazioni Alfa a bassi livelli di radiazioni
Beta e Gamma. Le normali uniformi da combattimento sono sufficienti per
prevenire l’assorbimento attraverso la cute. Tuttavia la reale minaccia è rappresentata
dalla possibile inalazione di UI……;
- L’UI provoca un avvelenamento da metallo pesante ed il
personale deve assolutamente evitare i mezzi sospettati di essere stati colpiti
da UI;
- La minima distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai
50 mt. Se ci si deve avvicinare ulteriormente è necessario indossare maschera e
guanti per evitare di assorbire la polvere radioattiva….;
- L’UI è un metallo pesante chimicamente tossico e
radioattivo con un peso specifico quasi doppio rispetto al piombo….
- L’UI emette radiazioni Alfa, Beta e Gamma con un tempo di
dimezzamento di 4,5 miliardi di anni. La sua pericolosità radioattiva è dovuta
alle radiazioni alfa……”
- Inalazioni di polvere insolubile UI sono associate nel
tempo con effetti negativi sulla salute quali il tumore e disfunzioni nei
neonati. Questi potrebbero non verificarsi fino a qualche anno dopo
l’esposizione
VI. Disposizioni emanate l’8 maggio 2000 alla Brigata
Folgore Nembo Col. Moschin:
“La pericolosità dell’uranio si esplica sia per via chimica,
che rappresenta la forma più alta di rischio nel breve termine, sia per via
radiologica che può causare seri problemi nel lungo periodo. La maggiore
pericolosità per il tipo di radiazione emessa si sviluppa nei casi di
irraggiamento interno (contaminazione interna)”.
VII. Nelle precauzioni per l’impiego delle armi all’uranio
impoverito, impartite dal Ministero dell’Ambiente in data 26.05.2000, si legge:
- verificare, attraverso misure e controlli, l’effettivo uso
di proiettili al DU;
- stabilire l’estensione dell’area contaminata e se
necessario delimitarla;
- raccogliere i pezzi di proiettile e confezionarli per il
trasporto secondo le modalità in annesso 1 (imballaggio, trasporto e custodia
di proiettili al DU);
- raccogliere campioni di matrici ambientali per i controlli
di laboratorio.
VIII. Nella stessa 3ª relazione della Commissione Mandelli
si afferma a pag. 21 che “esiste un eccesso, statisticamente significativo, di
casi di Linfoma di Hodgkin. L’eccesso di LH nel gruppo di militari impegnati in
Bosnia e/o Kosovo emerge anche dal confronto con i Carabinieri mai impegnati in
missioni all’estero”.
Alcune domande.
Per la giurisprudenza, ai fini della sussistenza del
rapporto di causalità, è sufficiente che l’effetto (patologia) consegua dalla
causa in termini di “probabilità”. Ora, dopo le relazioni scientifiche e le
norme di protezione appena viste, è più probabile che i nostri militari si
siano ammalati per “strizza da servizio” o perché contaminati da UI? Se fossi
un giudice non avrei dubbi su cosa ritenere più probabile. Ma allora perché il
Ministero ha deciso di iniziare a concedere gli indennizzi trovando più
verosimile la causa da “strizza da servizio” rispetto a quella da Uranio Impoverito?
Non sarà forse, dico forse, perché la Nato ci aveva
comunicato la pericolosità dell’Uranio impoverito già nel lontano 1984 (Norme
NATO del 1984 con cui l’Italia era stata informata delle norme da adottare,
anche per il semplice maneggio dell’UI), ma noi ci siamo attivati solo nel
dicembre del 1999 (le disposizioni dello Stato Maggiore della Difesa del 6
dicembre 1999)?
E’ un leggerissimo sospetto per carità, però c’è.
Problemi giuridici.
Si perché se venisse accettato il nesso di casualità tra
l’uranio impoverito e le patologie dei nostri soldati vi sarebbero
responsabilità penali e civili gravissime per le nostre istituzioni.
Infatti: la legge 626/94 di sicurezza sul lavoro, e l’art. 1
della 277/91 stabiliscono le responsabilità della antinfortunistica anche in
ambito militare. Le Forze Armate sono del resto destinatarie anche degli
obblighi stabiliti dall’art. 2087 c.c., come previsto dall’art. 1 della Legge
25 del 18/2/1997.
In applicazione alla normativa antinfortunistica, le forze
armate hanno l’obbligo di garantire la salute e la sicurezza di tutti i
militari italiani anche a mezzo dell’acquisizione di tutte le informazioni
necessarie per fornire ai militari dipendenti le dovute precauzioni.
Quando tali norme vengono violate e il personale muore si è
colpevoli di omicidio colposo (in questo caso plurimo) o, nel caso in cui non
si arrivi al decesso, di lesioni personali colpose.
Un’altra domanda sorge spontanea: Perché mandare i nostri
militari ad operare privi di protezione in aree che si sanno contaminate? Quale
interesse lecito può essere più importante dell’incolumità di migliaia di
soldati. Il problema poi non sono solo i tumori. L’uranio impoverito è
possibile causa di numerose altre patologie tra cui anche della nascita di
bambini malformati.
Ma ancora non basta.
Si legge, infatti, nelle norme di protezione che:
- la contaminazione con la polvere UI inquina cibo ed acqua;
- L’UI emette radiazioni Alfa, Beta e Gamma con un tempo di
dimezzamento di 4,5 miliardi di anni.
Questo significa una cosa sola: che intere nazioni sono
state contaminate per secoli. Tutta la loro acqua e tutto il loro cibo.
Pensiamo alla carne, alla frutta, la verdura, il latte, ecc..
Problemi per loro e per noi. Si perché anche ai più
indifferenti ed egoisti non potrà sfuggire il fatto che dalla ex Jugoslavia noi
importiamo moltissimi prodotti, alimentari che consumiamo senza neanche sapere
che provengono da zone contaminate da UI.
Perché tutto questo?
Ripeto la domanda: quale interesse superiore lecito ci può
essere a tutto ciò?
Concludo con una affermazione tratta dal libro: “Uranio
impoverito la verità” Giulia di Pietro intervista all’Ammiraglio Falco Accame
(Presidente e ricercatore operativo dell’ANAVAFAF Associazione Nazionale
Assistenza Vittime Arruolate nelle Forze Armate e Famiglie dei Caduti, è stato
presidente e vicepresidente della Commissione Difesa) scaricabile gratuitamente
da questo sito: http://www.anavafaf.com/ , di cui sono state riportate delle
parti in questo articolo e che consiglio a tutti di leggere e …vergogniamoci
per loro:
“La legge 241/90 sulla trasparenza amministrativa che era
stata concepita come una legge per rendere accessibile ai cittadini il massimo
numero di informazioni si è trasformata nel suo opposto, perché attraverso i
decreti applicativi è diventata una legge delle “eccezioni alla trasparenza” e
quindi una legge che mira alla massima intrasparenza possibile.
Tanto da poter dire che l’Italia può essere considerata una
Repubblica fondata sul segreto (per lo più abusivo!)”. di Solange Manfredi