Sicuramente ognuno di noi ha avuto modo di vedere uno di
quei film catastrofici americani in cui si realizzano tutte le peggiori
combinazioni climatiche, naturali in occasione di eccezionali eventi
distruttivi. Quindi un tornado della massima potenza si associa ad un terremoto senza precedenti
contemporaneamente ad un’eruzione spaventosa
e a un’alluvione di eccezionale forza distruttiva dando luogo alla
“Tempesta Perfetta”, cioè qualcosa di mai visto prima.
I personaggi sempre presenti in tali film sono i poteri costituiti
rappresentati, in genere, da politici
tesi esclusivamente a tenere all’oscuro la popolazione e a minimizzare gli
eventi per paura di perdite elettorali, e dall’onnipresente esercito (d’altra
parte siamo in America) con le sue efficientissime attrezzature e i suoi
stupidi generali preoccupati soprattutto di tenere fuori dal potere decisionale
chiunque non sia militare. Altra figura sempre presente è lo studioso fuori dal
coro, considerato il menagramo di turno che aveva già previsto tutto e avrebbe
la soluzione, ma viene osteggiato e perseguitato dalle autorità, fino a che di
fronte al disastro incombente non viene richiamato e con un colpo di fortuna e
di abilità riesce a limitare i danni della sciagura e a riportare speranza tra
i sopravvissuti.
Se ci guardiamo intorno i segni di eventi catastrofici per
l’Italia, l’Europa, l’umanità intera ci sono tutti e ci sono anche i personaggi
presenti in quei film: I poteri costituiti tutti mobilitati a tranquillizzare il
popolo e a proporre ricette che sono peggiori della malattia per continuare a
perseguire i propri loschi interessi, i militari e le forze di polizia
mobilitate invece che per la sicurezza dei cittadini per la difesa ottusa e
suicida dei poteri forti, e ci sono anche gli “studiosi” non ufficiali che si
sgolano per mettere in guardia tutti ma che, novelle Cassandre, vengono
ignorati o addirittura messi all’indice.
Siamo dalla mattina alla sera bombardati da informazioni
riguardanti l’economia con spread che salgono e scendono a seconda degli umori
dei mercati e degli interessi dei mercanti. Dotti economisti ci spiegano
costantemente e con abbondanza di cifre e percentuali che bisogna fare
sacrifici, vendere pezzi di libertà per placare la fame insaziabile dei mercati
e per garantirci qualche mese o, al massimo, qualche anno di tranquillità. Già
perché questo è ormai il tran tran di questo sistema che sta implodendo su se
stesso e tenta disperatamente di salvarsi, non si sa come, con i propri
sacerdoti officianti.
Intanto la disoccupazione cresce, la qualità della vita
grazie alle nuove tasse e ai bassi stipendi peggiora sempre più, i giovani
saranno costretti a rimanere tali per decenni perché così almeno se ne
continuerà a parlare, perché della disoccupazione “matura” non se ne parla, non
fa notizia! Si svendono i servizi: sanità, istruzione, trasporti, acqua, i beni
comuni naturali, architettonici, artistici (poi ci spiegheranno come
affronteremo la prossima crisi non avendo più nulla da svendere). Si continua
con la favola delle Grandi Opere in maniera ostinata e provocatoria come
necessarie per lo sviluppo e la crescita; quelle poche fatte finora hanno
favorito i grandi speculatori, la malavita organizzata e ne beneficia il 10%
dei cittadini dal momento che la maggioranza non se ne può permettere l’uso
(vedi Alta Velocità).
Allargando l’orizzonte e andando oltre l’aspetto
squisitamente economico, prendiamo in esame altri segnali che fanno pensare, e
non solo noi, che stiamo correndo
rapidamente verso il baratro: l’enorme sfruttamento delle risorse naturali
immolate sull’altare di un consumismo sfrenato e demenziale, la distruzione
sempre più rapida e purtroppo irreversibile di ambienti naturali: la
deforestazione delle foreste tropicali e delle grandi foreste del Nord),
l’avvelenamento continuo di corsi d’acqua, terre, laghi, mari, l’estinzione,
nel disinteresse generale, di migliaia di specie animali e vegetali, l’inquinamento
con conseguente effetto serra e cambiamenti climatici, lo scioglimento dei
ghiacci polari e l’elenco potrebbe continuare a lungo.
Altro immane problema: la bomba demografica e lo squilibrio
nella distribuzione della ricchezza a livello globale. Miliardi di persone sono
tenute ai margini del benessere e usate solo come mano d’opera a basso costo
per alimentare il folle consumismo di cui sopra, espropriate della propria
identità culturale al servizio dei signori del profitto e delle guerre (che,
poi , sono gli stessi), in balia a fame, miseria e malattie che nessuna
industria farmaceutica ha interesse a debellare.
Una riflessione va indirizzata anche alle religioni
organizzate e al loro ruolo all’interno delle varie problematiche. Fermo
restando il profondo rispetto per chi crede e manifesta con coscienza e
coerenza la propria fede, non altrettanto se ne può dare agli apparati religiosi, tanto simili
agli stessi apparati di potere politici ed economici con i quali, spesso,
collaborano per mantenere sotto controllo le coscienze sfruttando paura e
ignoranza e, ogni tanto, per assecondare una qualche guerra santa (già perché
le guerre sono spesso sante o di pace, ultimamente).
Tutto questo concorre a formare un cocktail la cui miscela è milioni di volte più devastante e pericolosa di quello formato dalla nitrazione
della glicerina e dall’acido nitrico e solforico (nitroglicerina), sostanza
che, notoriamente, è altamente instabile e dal forte potere detonante.
Ognuno di noi ne ha coscienza e conoscenza ma difficilmente
ci si ferma su a riflettere, il motivo è semplice: farlo vorrebbe dire mettere
in discussione tutto il nostro stile di vita .Tantomeno possiamo aspettarci che
lo facciano coloro che potrebbero operare scelte rivoluzionarie, troppo legati
a meschini interessi economici e di potere per poter pensare di rinunciarne a
una parte. Tanto è vero che le ricette che riescono a proporre per il
superamento dei problemi, non sono altro che una riproposizione peggiorata
delle stesse dinamiche e delle stesse scelte che ci hanno portato a questo
punto.
E allora, ecco perché è altamente probabile che si scateni
la “Tempesta Perfetta”, il momento in cui, cioè tutti questi problemi insieme,
raggiungeranno il punto critico di non ritorno, con un solo unico possibile
esito: la fine della società e della vita sulla Terra così come oggi la
conosciamo. I superstiti dovranno ripartire da zero o poco più, sperando che mantengano memoria degli errori commessi per non ripeterli mai più!
Forse i Maya non sbagliavano poi di molto!
"Non so con che armi verrà combattuta la terza guerra mondiale, ma di certo la quarta sarà combattuta con pietre e bastoni" A, Einstein
MIZIO
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