Continua
la deriva autodistruttiva della sinistra,
c’è solo da capire se sia frutto di scelte consapevoli o di incapacità di
leggere la realtà e le dinamiche italiane. E’ in questo quadro che va inserito
l’accordo pre-post elettorale tra Bersani e Vendola che, al di là delle precisazioni
del governatore della Puglia, dopo che le agenzie parlavano di un’apertura di
SEL all’UdC, rappresenta indubbiamente un accordo “ad excludendum” dell’IDV di
Di Pietro e di tutto i movimenti a sinistra che si sono opposti in questi anni alle
politiche neo-liberiste di Berlusconi prima e di Monti poi.
Che
accordo può esserci a sinistra con chi ha avvallato una riforma pensionistica
devastante per nuove e vecchie generazioni, che ha permesso l’eliminazione dell’art.18
dello statuto dei lavoratori, che ha eliminato i contratti nazionali
penalizzando ulteriormente i lavoratori, che ha approvato lo spending review (leggi manovra) con ulteriori tagli alla
sanità, all’istruzione, ai trasporti e ai servizi in genere, che ha sposato in
todo le politiche monetarie della BCE e dell’Unione Europea.
Per
non parlare dei diritti civili, tema a cui Vendola è particolarmente sensibile,
che accordi possono essere fatti con un partito al cui interno la componente
ex-democristiana è preponderante e senza tener conto, poi, del caso di un’eventuale e non smentita apertura
all’UDC.
Voi
sperate e, mi riferisco in particolare a Vendola, di rappresentare così il
mondo del lavoro, dei precari, dei giovani senza futuro, degli anziani senza
presente?
Se
così fosse credo di avervi sopravvalutato nel recente passato, quando ho sperato
e immaginato un percorso finalmente diverso a sinistra, legato ai valori, ai
principi e non solo al raggiungimento del potere a tutti i costi, frutto di
continui compromessi al ribasso
L’elettore
di sinistra (il lavoratore) in Italia è disamorato, sconcertato, deluso da chi
dovrebbe rappresentarlo e difenderlo, e che, invece, vede costantemente alla
ricerca del mitico “voto moderato” (che tra l’altro mai conquisterà).
Se
poi, come credo, tutto questo sarà condito da una riforma elettorale che
premierà la governabilità a scapito della rappresentanza in un’ ottica anti
Grillo e anti Di Pietro, beh a quel punto il quadro sarebbe completo.
E
a vincere sarà ancora una volta quella che voi amate chiamare l’antipolitica,
ma a quel punto l’antipolitica vera sarete anche voi, incapaci di cogliere i
segnali d’insofferenza verso questo andazzo (avete dimenticato che alle ultime
elezioni ha votato poco più del 60% degli elettori?). E la colpa non sarà di
chi non sceglie ma vostra che scegliete di non rappresentare più una grossa
fetta della società, quella che, tra l’altro, vi mantiene da decenni.
Caro
Vendola, sei ancora in tempo, guarda a sinistra, ai movimenti, a Di Pietro e
anche a Grillo e solo dopo, eventualmente, da una posizione rafforzata si potrà parlare
anche, e sottolineo anche, con il PD.
MIZIO
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