Hanno
trasformato il nostro tempo in un non-tempo. I luoghi che amavi ritrovare in
non luoghi. Le persone con cui stare in immagini ferme al passato quando il
pensiero diventava parola e vita, dagherrotipi da ricordare e da salutare.
“Ciao ci vediamo” sapendo di mentire e che così
non sarà.
Luoghi
e città non vissuti, paesaggi, persone cancellati come file.
Questo
è il lavoro che cerchiamo? Quello che serve? Questo è il lavoro da salvare?
Si
precarizza il tempo e i rapporti, si costruiscono tante identità quando ne vogliono una sola,
quella più insignificante.
Difendere
l’art. 18 vuol dire poter sperare, non solo di continuare a mangiare, ma anche di poter sognare.
MIZIO
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