Bersani, D’Alema, Veltroni &c. parlerò di voi e solo di voi!
Non credo che potrò mai perdonarvi. Troppa supponenza,
troppa incapacità, troppe umiliazioni, troppo stretto il margine nel quale
avete costretto il sogno di cambiamento. Avete voluto convincerci che solo un
appiattimento su posizioni euroliberiste potesse dare la patente di sinistra
moderna. Avete giocato con le parole da molti anni passando da Partito comunista
a Partito della Sinistra a Democratici di sinistra, fino all’ultima versione in
cui scompare addirittura la parola “sinistra” per un generico, solitario e più
tranquillizzante “democratico” .
Quell’area d’estrazione cattolica e similpopolare con cui
a suo tempo avete ritenuto fosse possibile un accordo talmente stretto e
duraturo da formare un partito unico (sic!), tutto sommato, è enormemente meno
colpevole di voi. Siete stati voi quelli che avete voluto questo esperimento di
ingegneria politica, giustificata dall’unica cosa che vi potesse accomunare: “l’antiberlusconismo.”
Convinti come eravate che solo insieme si potesse sconfiggere l’Anticristo. Non
capendo che non c’era da sconfiggere solo o principalmente Berlusconi, ma bisognava
sconfiggere prima di tutto il terreno di cultura in cui il Cavaliere ha trovato
terreno fertile su cui prosperare. Terreno che anche voi avete provveduto a
rendere sterile, povero con un rapido e progressivo abbandono di qualsiasi idea
di cambiamento progressista. La parola “riformismo” simbolo da sempre di conquiste
civili e di libertà, anche voi l’avete mutuata in un riformismo reazionario d’estrazione
Tatcheriana che toglie diritti e dignità al lavoro e ai lavoratori.
Con le vostre scellerate scelte nel corso degli anni
avete lasciato spazio a movimenti protestatari e confusionari, a partire dalla
lega per finire al Movimento 5 stelle, avete perso il contatto con il vostro
popolo, vi siete rinchiusi in una torre d’avorio mutuando dal vostro passato
solo gli elementi distintivi peggiori, passando dal centralismo democratico
allo stalinismo in salsa democrat, condannando ed emarginando persone e idee
che non fossero allineate col vostro pensiero.
Anche quando l’elettorato vi ha premiato mettendovi alla
guida del paese, avete interpretato il ruolo nella maniera più gattopardesca, non rispettando neanche il minimo comune denominatore quell’antiberlusconismo
di cui sopra, scambiando la bicamerale con la rinuncia alla legge sul conflitto
d’interessi.
Ma queste cose voi le sapete già, soltanto che avete
sottovalutato l’esasperazione e l’avversione del popolo italiano per questi
giochini d’ingegneria politica che hanno portato il paese al collasso. Non
avete capito, o non potete capire, che l’orologio della storia ha accelerato il
suo moto, che ciò che prima era, tutto sommato tollerato, ora di fronte a una
crisi sistemica senza precedenti non si è più disposti a subirlo passivamente.
Il popolo del Movimento 5 Stelle che ha assediato il
Parlamento di Montecitorio, idealmente rappresentava anche tutti quelli che,
ancora una volta, avevano avuto fiducia in voi. Ed è preoccupante che strateghi
e fini analisti della politica abbiano lasciato ad un comico la comprensione e
l’interpretazione del sentimento popolare.
Avete fallito, perché avete tradito, avete preferito il
rapporto (interessato?) con le lobby e il mondo finanziario, vi siete arroccati
nella difesa di privilegi non più giustificabili (se mai l’avessero potuto
essere), avete sposato una posizione europeista non dei popoli, ma imposta dalla
Germania e dalla grande lobby finanziaria globale, sottoscrivendo accordi
suicidi per il paese che dovreste rappresentare.
Avete appoggiato la peggiore riforma del lavoro della
storia, per non parlare di quella delle pensioni e del precariato giovanile.
Non vi siete accorti che, ormai, solo il vostro acerrimo nemico, vi riconosceva
un’appartenenza politica che, ridicola nei fatti, vi collocava nell’estremismo di sinistra.
La sceneggiata, non so se più farsa o tragedia, cui ci avete
fatto assistere in questi giorni, non è che l’ultimo e, forse, inevitabile atto
che ha sorpreso solo i più ciechi e sordi tra i vostri elettori.
Bene! Se ne prenda
atto e si facciano scelte conseguenti! I più sensibili e quelli che, sinceramente
sentivano di appartenere al popolo di sinistra (che pur sono ancora presenti
nel PD), abbandonino il carrozzone, fatto di inciuci, tradimenti, sotterfugi,
correnti e correntine e, senza riproporre atteggiamenti e modelli da primi
della classe, si mettano al servizio di chi dovrebbero rappresentare e
contribuiscano a coprire quel vuoto, non solo politico, ma d’anima e d’orgoglio
che le scelte degli ultimi anni hanno contribuito a scavare.
Riscendete tra la gente, non a predicare il verbo, ma ad
ascoltare.
Lo stesso appello, anche se con diversa valenza, va fatto
a quell’ universo polverizzato della sinistra cosiddetta critica che, se non ha
avuto riscontri negli ultimi anni, non può addebitare colpe a nessun altro che
a se stessa, rimanendo ognuno preso a rivendicare una propria presunta verginità
e superiorità politica.
L’incontro di due solitudini, quasi mai diventa una buona
compagnia se non c’è l’accettazione dell’altro!
MIZIO
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