lunedì 22 aprile 2013

DUE SOLITUDINI NON SI FANNO COMPAGNIA Bersani, D’Alema, Veltroni &c. parlerò di voi e solo di voi!



Bersani, D’Alema, Veltroni &c. parlerò di voi e solo di voi!




Non credo che potrò mai perdonarvi. Troppa supponenza, troppa incapacità, troppe umiliazioni, troppo stretto il margine nel quale avete costretto il sogno di cambiamento. Avete voluto convincerci che solo un appiattimento su posizioni euroliberiste potesse dare la patente di sinistra moderna. Avete giocato con le parole da molti anni passando da Partito comunista a Partito della Sinistra a Democratici di sinistra, fino all’ultima versione in cui scompare addirittura la parola “sinistra” per un generico, solitario e più tranquillizzante “democratico” .
Quell’area d’estrazione cattolica e similpopolare con cui a suo tempo avete ritenuto fosse possibile un accordo talmente stretto e duraturo da formare un partito unico (sic!), tutto sommato, è enormemente meno colpevole di voi. Siete stati voi quelli che avete voluto questo esperimento di ingegneria politica, giustificata dall’unica cosa che vi potesse accomunare: “l’antiberlusconismo.” Convinti come eravate che solo insieme si potesse sconfiggere l’Anticristo. Non capendo che non c’era da sconfiggere solo o principalmente Berlusconi, ma bisognava sconfiggere prima di tutto il terreno di cultura in cui il Cavaliere ha trovato terreno fertile su cui prosperare. Terreno che anche voi avete provveduto a rendere sterile, povero con un rapido e progressivo abbandono di qualsiasi idea di cambiamento progressista. La parola “riformismo” simbolo da sempre di conquiste civili e di libertà, anche voi l’avete mutuata in un riformismo reazionario d’estrazione Tatcheriana che toglie diritti e dignità al lavoro e ai lavoratori.
Con le vostre scellerate scelte nel corso degli anni avete lasciato spazio a movimenti protestatari e confusionari, a partire dalla lega per finire al Movimento 5 stelle, avete perso il contatto con il vostro popolo, vi siete rinchiusi in una torre d’avorio mutuando dal vostro passato solo gli elementi distintivi peggiori, passando dal centralismo democratico allo stalinismo in salsa democrat, condannando ed emarginando persone e idee che non fossero allineate col vostro pensiero.
Anche quando l’elettorato vi ha premiato mettendovi alla guida del paese, avete interpretato il ruolo nella maniera più gattopardesca, non rispettando neanche il minimo comune denominatore quell’antiberlusconismo di cui sopra, scambiando la bicamerale con la rinuncia alla legge sul conflitto d’interessi.

Ma queste cose voi le sapete già, soltanto che avete sottovalutato l’esasperazione e l’avversione del popolo italiano per questi giochini d’ingegneria politica che hanno portato il paese al collasso. Non avete capito, o non potete capire, che l’orologio della storia ha accelerato il suo moto, che ciò che prima era, tutto sommato tollerato, ora di fronte a una crisi sistemica senza precedenti non si è più disposti a subirlo passivamente.
Il popolo del Movimento 5 Stelle che ha assediato il Parlamento di Montecitorio, idealmente rappresentava anche tutti quelli che, ancora una volta, avevano avuto fiducia in voi. Ed è preoccupante che strateghi e fini analisti della politica abbiano lasciato ad un comico la comprensione e l’interpretazione del sentimento popolare.
Avete fallito, perché avete tradito, avete preferito il rapporto (interessato?) con le lobby e il mondo finanziario, vi siete arroccati nella difesa di privilegi non più giustificabili (se mai l’avessero potuto essere), avete sposato una posizione europeista non dei popoli, ma imposta dalla Germania e dalla grande lobby finanziaria globale, sottoscrivendo accordi suicidi per il paese che dovreste rappresentare.
Avete appoggiato la peggiore riforma del lavoro della storia, per non parlare di quella delle pensioni e del precariato giovanile. Non vi siete accorti che, ormai, solo il vostro acerrimo nemico, vi riconosceva un’appartenenza politica che, ridicola  nei fatti, vi collocava nell’estremismo di sinistra.
La sceneggiata, non so se più farsa o tragedia, cui ci avete fatto assistere in questi giorni, non è che l’ultimo e, forse, inevitabile atto che ha sorpreso solo i più ciechi e sordi tra i vostri elettori.
Bene! Se ne  prenda atto e si facciano scelte conseguenti! I più sensibili e quelli che, sinceramente sentivano di appartenere al popolo di sinistra (che pur sono ancora presenti nel PD), abbandonino il carrozzone, fatto di inciuci, tradimenti, sotterfugi, correnti e correntine e, senza riproporre atteggiamenti e modelli da primi della classe, si mettano al servizio di chi dovrebbero rappresentare e contribuiscano a coprire quel vuoto, non solo politico, ma d’anima e d’orgoglio che le scelte degli ultimi anni hanno contribuito a scavare.
Riscendete tra la gente, non a predicare il verbo, ma ad ascoltare.
Lo stesso appello, anche se con diversa valenza, va fatto a quell’ universo polverizzato della sinistra cosiddetta critica che, se non ha avuto riscontri negli ultimi anni, non può addebitare colpe a nessun altro che a se stessa, rimanendo ognuno preso a rivendicare una propria presunta verginità e superiorità politica.
L’incontro di due solitudini, quasi mai diventa una buona compagnia se non c’è l’accettazione dell’altro!

MIZIO

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