Ma
quale “Chi l’ha visto”, ma quale “Quarto grado”, “Misteri e segreti”.
Ma
quale investigatore, criminologo, psicologo, sociologo, giornalista di nera.
La
soluzione dei più efferati delitti, dei più intricati misteri trova la sua
logica, naturale spiegazione nei raffinati, argomentati particolari a
conoscenza delle nostre Jessica Fletcher della posta.
Età
media più vicina ai settanta che ai sessanta, normalmente vedove (i pochi
mariti superstiti, relegati al ruolo di silenti accompagnatori), accanite frequentatrici
dei programmi sopracitati di nera, gossip e reality alla de Filippi, traggono,
da questi, spunti preziosi per elaborati
ragionamenti tesi a dimostrare verità, a loro dire, così palesi, che sembra
strana o sospetta l’incapacità degli investigatori a trovare i colpevoli.
Donna
sparita a Pisa? Marito colpevole! Movente? Nascondere la sua infedeltà! Ma non
può aver fatto tutto da solo, sicuramente il complice sarà un altro porco come
lui, magari amante della stessa con cui la tradiva. Il corpo non si trova? L’avrà
bruciato.
La
tabaccaia uccisa nel suo negozio ad Asti? Sicuramente il colpevole è un parente
o conoscente, forse addirittura un’amante respinto. Per non parlare del delitto di
Avetrana o del sempre valido delitto di Cogne, passando per Parolisi e Via
Poma. Nell’ ora scarsa di fila sono stati affrontati e risolti i più intrigati
e complessi casi giudiziari degli ultimi decenni. Casi che hanno appassionato,
coinvolto, commosso e emozionato il paese intero, sono stati razionalizzati e
portati ad una loro logica soluzione da un manipolo di investigatrici in
gonnella. Il loro habitat, oltre la posta, lo spazio compreso tra la cucina, la
tv e il telefono. Il giorno clou, la domenica, giorno in cui, volenti o nolenti
figli, nuore, generi e nipoti sono comandati al rito del pranzo settimanale da
mammà.
Mentre vado via colgo un’ultima riflessione: “Ma come mai ammazzano quasi sempre
donne?”. Risposta anonima: ”Me sa che semo troppe, signò!”:
MIZIO
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