lunedì 8 agosto 2011

PIANO CASA REGIONE LAZIO: SPECULATORI PRONTI....VIAAAA


In una calda giornata d'agosto (casuale?) la Regione Lazio ha approvato il cosiddetto  "Piano Casa" con uno stanziamento di 100 milioni di euro per un piano di edilizia popolare di durata decennale. Ottimo direte, finalmente qualcuno affronta i problemi seri di questo paese, e il diritto alla casa è sicuramente uno di questi.
Ma la nostra natura malfidata ( lo so è un difetto dovremmo fidarci un pò di più del prossimo.) ci ha portato ad entrare nel dettaglio e cosa abbiamo scoperto? Che quell'ipotetico e futuribile stanziamento per l'edilizia popolare
è la classica foglia di fico per nascondere una vera e propria liberalizzazione selvaggia del settore. D'altra parte con un assessore all'ambiente che di professione fa l'immobiliarista cosa ci si poteva aspettare? Di seguito si riportano alcune considerazioni di chi si oppone a tale scempio:

PIANO CASA, LEGAMBIENTE: LEGGE ASSURDA. Parlati: '' Ciocchetti chi vuole prendere in giro?''. Ultime notizie Lazio, Roma -  Ma chi vuole prendere in giro Ciocchetti, dove sono questi cittadini che hanno una villa di 300 metri quadri da ampliare o un capannone da trasformare in casa?", afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. "Che c'entrano poi col diritto all'abitare gli impianti sportivi nei parchi e gli impianti sciistici e tutto il resto di possibili deroghe per la tutela del paesaggio? E ancora, le autocertificazioni e il silenzio assenso per le domande di condono edilizio favoriranno i soliti noti che hanno costruito dove non si poteva o chi cerca casa? La Regione ha voluto approvare di nascosto, ad agosto, un piano del cemento per far contenti forse un po' di speculatori, visti gli eccessivi premi di cubatura fino al 60% per i condomini, addirittura fino al 150% sulle coste, non certo per rispondere alla giusta domanda di casa dei cittadini più poveri, che non hanno casa, non possono comprarsela e tanto meno quindi ampliarla! 






Il castello odelscalchi di Bracciano
BRACCIANO – Di seguito una nota di Graziarosa Villani, Segretario di Rifondazione Comunista – Circolo Lago di Bracciano
“In attesa della pubblicazione ufficiale del nuovo Piano Casa della Regione Lazio le anticipazioni che ne vengono datedestano forti preoccupazioni e inquietanti interrogativi in merito alla gestione del territorio e alla tutela del paesaggio anche nell’area del lago di Bracciano.
Si configura infatti l’ennesimo assalto al territorio giustificando la misura come un’azione di rilancio dell’economia. Le numerose “deroghe agli strumenti urbanistici” previste di fatto realizzano una preoccupante deregolamentazione svilendo la programmazione urbanistica non solo dei Comuni ma anche del Parco di Bracciano e Martignano.
Si prospetta un nuovo consumo di suolo laddove l’ambito di applicazione comprende anche le zone agricole le aree non di tutela integrale del Parco.
Non sono solo sono permessi ampliamenti in “aderenza o adiacenza rispetto al fabbricato esistente”, ma anche “un incremento delle unità immobiliari”.
Deroghe ai piani urbanistici fanno inoltre rispuntare per quanto riguarda il Parco di Bracciano-Martignano l’ipotesi di realizzazione di campi da golf  da parte della Vicarello spa. Si consente inoltre la trasformazione a fini residenziali di garage e locali di servizio.
Il piano della giunta di centrodestra Polverini più che un piano casa e un piano edilizio che premia gli speculatori e le illegalità.
Se si esclude l’introduzione di un mutuo sociale per l’acquisto di alloggi Ater e di edilizia sovvenzionata, questo piano non dà poi risposte a disagio abitativo: a fronte di un gran numero di sfatti non si interviene sulle case sfitte.
In un’area come quella di Bracciano che vive una vera e propria emergenza cave, in particolare a Colle Sabazio e a Ponton dell’Elce, la Polverini appoggia poi la lobby dei cavatori introducendo, con questo Piano Casa, non già il rispetto dell’obbligo di recupero delle cave esistenti ma “deroghe agli strumenti urbanistici per quanto riguarda la realizzazione di attività estrattive”.
L’approvazione di un siffatto piano che intende ridare linfa vita ad un’economia fondata sul mattone costituisce una pagina nera per l’intera regione Lazio e solleva numerose ipotesi di incostituzionalità.”


PIANO CASA, BOCCIATURA WWF. legge incostituzionale, ideale per favorire le attività della criminalità organizzata. Ultime notizie Roma - 
"La giunta Polverini e l'assessore Ciocchetti riportano indietro la regione Lazio di almeno sessant'anni, una legge talmente carente sotto il profilo giuridico, produttiva - invece - di grande prosperità da milioni di euro per costruttori, gestori e proprietari di cave e discariche, che ci fa pensare alla normativa degli anni 50 e al capolavoro del film di De Sica,' il Tetto'.  Ambientato nel dopoguerra racconta della trasformazione delle baracche in abitazioni, attraverso gli abusi edilizi: i due sposini romani protagonisti tentano di sfruttare a loro vantaggio le indicazioni di una legge edilizia, trovando così un sistema per costruirsi una casa abusivamente, attraverso la realizzazione delle mura e del tetto entro il sorgere del sole, prima dell'arrivo dei carabinieri".

Lo comunica, in una nota, il Wwf. "Una vera e propria dichiarazione di guerra all'intero territorio regionale - dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio - un'impressionante colata di cemento sulle zone di maggiore protezione ambientale, rese tali grazie a norme faticosamente conquistate negli anni. Negli emendamenti a firma di Ciocchetti è sfuggita solo l'abrogazione dell'art. 9 della Costituzione, per il resto ci sembra abbia messo la pietra tombale su qualsiasi altra tutela ambientale e paesaggistica. Investire nell'ampliamento degli impianti sciistici in una regione dove i cambiamenti climatici hanno già posto in evidente sofferenza le strutture già esistenti per assenza di innevamento significa disinteressarsi completamente della programmazione per garantire la conservazione del territorio. Pensare ai campi da Golf nelle aree protette o alla deturpazione delle coste laziali, già tanto sofferenti, affogandole di porti, impianti e infrastrutture, senza, invece, investire nella loro salvaguardia, nella protezione dei sistemi dunali che ci garantiscono la permanenza di spiagge fruibili e godibili da tutta la collettività, significa aver abbandonato il vero interesse pubblico cercando per converso il placet di alcuni imprenditori, prevedibilmente sempre gli stessi".

"Una legge incostituzionale - conclude Ranieri - in violazione dei più semplici principi di rispetto dei dettami comunitari e nazionali, in tema di ambiente e paesaggio, ma anche di programmazione e pianificazione, che rischia seriamente di avere come effetto principale quello di favorire l'humus ideale per le attività di criminalità organizzata, oltre che per i poteri forti già presenti nel Lazio. Una legge che più che a un Piano casa fa pensare a 'Il Tettò di De Sica. Faremo di tutto, come WWF, per ottenerne l'abrogazione".




Regione Lazio, piano casa: manna per la cricca

Doveva garantire una casa a chi non ce l'ha. Invece assicurerà gli interessi dei palazzinari. Tra i potenziali beneficiari i fratelli Anemone. Sanate le piscine costruite sull'Appia Antica, permessi 45 nuovi porti

Avanti, prego, ci sono regali per tutti, grandi e piccini. A un patto: i beneficiari non devono essere rispettosi dell’ambiente e non devono considerare la tutela del territorio un valore e una ricchezza. Con grande prodigalità la politica romana e laziale sta elargendo i doni di Ferragosto a mezza imprenditoria locale e nazionale, in prevalenza costruttori e immobiliaristi, compresi nomi di rango. E pure a tanta gente comune, il popolo degli abusi del mattone, peccatucci e peccatoni già fatti o programmati, elettori desiderosi di mettersi “a posto” oppure vellicati nella ricerca di nuovi affari borderline. Data l’importanza del momento, i partiti presenti alla Regione Lazio guidata da Renata Polverini (Pdl), dove hanno organizzato l’albero della cuccagna, si sono armoniosamente dati una mano in più di una occasione, grazie al contributo di spezzoni del Pd e dell’Api di Francesco Rutelli. Il cavallo di Troia dell’operazione l’hanno chiamato Piano casa, un programma che dovrebbe servire a dare un tetto a chi non ce l’ha rilanciando nello stesso tempo l’industria del mattone che langue assai. In teoria, perché nei fatti hanno organizzato un’altra roba, tanto che secondo l’interpretazione di Vincenzo Maruccio, capogruppo dell’Italia dei Valori, oppositore a oltranza del provvedimento assieme al presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, più che un piano casa quello della Regione Lazio è un piano Casa della libertà, così come la ritraeva Corrado Guzzanti, dove a tutti era elargita la facoltà di fare di tutto a capocchia. In un soprassalto di resipiscenza il Pd ha annunciato di voler raccogliere le firme per un referendum che cancelli la legge.

Tra i potenziali beneficiari del programma laziale ci sono, per esempio, i fratelli
 Anemone, Daniele e Diego, che ebbero una parentesi di notorietà con le vicende della cricca della Protezione civile. E poi Franco Caltagirone, l’imperatore capitolino del mattone ed editore del più grande quotidiano romano, Il Messaggero, e del Mattino di Napoli. E ancora gli onnipresenti Angelucci, i re delle cliniche, famiglia bipartisan da sempre, cioè inclini a fare affari con tutti, e innamorati della carta stampata essendo stati contemporaneamente o di volta in volta editori di Libero, dell’Unità e del Riformista.

In teoria sulla qualità del piano che porta la firma di 
Luciano Ciocchetti, un ex democristiano temprato da mille battaglie e infine accasatosi nell’Udc, avrebbe dovuto vigilare la commissione regionale dell’Ambiente. Ma a presiederla c’è non solo un altro Udc, ma pure uno per cui gli affari immobiliari sono la vita, Roberto Carlino, di professione venditore di case, un tizio noto a Roma per i rapporti con Caltagirone e la pubblicità martellante per strada e sui giornali. Carlino, del resto, il suo regalo dalla politica l’aveva già avuto quando il comune di Roma di Gianni Alemannoaveva deciso di acquistare soprattutto nei quartieri di Lunghezza e Talenti migliaia di appartamenti vuoti da destinare, è stato detto, a residenza popolare, una quota di quell’immenso stock di invenduto che secondo gli esperti ha toccato a Roma la cifra record di 120 mila unità. Carlino ha assistito in silenzio all’operazione ed ha pure subito lo schiaffo del ministro dei Beni culturali, il pidiellino Giancarlo Galan, che zitto non è stato definendo la faccenda laziale una sostanziale porcata. I consiglieri d’opposizione Bonelli e Maruccio si sono divertiti (si fa per dire) a mettere a fianco di ogni riga della legge regionale il nome del potenziale beneficiario del dono.

Ai fratelli Anemone, per esempio, la legge regionale concede l’insperata possibilità di regolarizzare il Salaria Sport Village, l’impianto preferito dal capo della Protezione civile, 
Guido Bertolaso, costruito in un’area golenale del Tevere. La norma permette inoltre la sanatoria delle piscine dei mondiali di nuoto costruite in aree protette come l’Appia Antica, un affare che sta molto a cuore a Paolo Barelli, senatore Pdl e presidente della Federazione nuoto. Poi c’è il permesso di costruire porti ovunque, addirittura 45 secondo il calcolo del ministro Galan, uno ogni 5 chilometri in media, compreso quello sul fiume viterbese Marta a Marina Velca su cui punta un gruppo di imprenditori locali legati all’ex presidente regionale Francesco Storace. E infine c’è il buono 30 per cento a Caltagirone per l’ampliamento dei piani attuativi nei quartieri romani di Tor Pagnotta e Tor Bella Monaca. Il dono agli Angelucci, invece, è in un passaggio che permette di trasformare in residence le cliniche private tagliate fuori dal piano regionale della sanità. Gli Angelucci ne possiedono almeno un paio con quelle caratteristiche, l’immenso edificio del San Raffaele nella zona Portuense e la clinica tra i boschi dei Castelli Romani dove ha esercitato come primario anche Massimo Fini, fratello di Gianfranco. Non è finita perché a questi regaloni c’è da aggiungere la pletora dei doni diffusi. Come il permesso di realizzare sul Terminillo impianti per lo sci abbattendo una foresta di 7 mila faggi o di distruggere e ricostruire i casali dell’Agro romano posteriori al 1930 o ottenere l’agognato condono per gli abusi sui monti della Tolfa tra Viterbo e il mare

Mizio
.


Nessun commento:

Posta un commento