Nelle tabelle riportate di seguito c'è la composizione sociale del nostro Parlamento. Analizzandole, sia pur superficialmente, la prima cosa che salta agli occhi è la massiccia presenza di avvocati (sarà un caso?), l'altro ancora più evidente è la quasi totale assenza di rappresentanti del mondo del lavoro dipendente (operai e impiegati), dei disoccupati, dei precari e delle casalinghe.
Potrebbe dipendere da questo l'apparente disinvoltura con cui vengono presi provvedimenti a scapito di tali categorie e, invece, l'estrema cautela con cui non si toccano ben altri privilegi.
Ci si dirà: nessuno impedisce all'operaio o alla casalinga di candidarsi alle elezioni e chiedere di essere eletto. Ineccepibile, se non fosse che una campagna elettorale, sia pure di basso profilo, costa decine di migliaia di euro e comunque, contando solo sulle proprie capacità, senza l'appoggio di sponsor, politici ed economici, non potrebbero sfruttare neanche il do ut es del voto di scambio.
Fino a qualche decennio fa (Prima Repubblica) alcuni partiti di sinistra facevano un vanto della presenza di lavoratori nelle proprie fila e finanziavano e ne garantivano l'elezione (ovviamente anche allora era una presenza minoritaria, ma decisamente più corposa).
L'avvento della Seconda Repubblica con la sua smania del nuovo a tutti i costi ha alterato profondamente i rapporti di forza nella società, ha indebolito e continua a farlo i diritti dei lavoratori
Ha messo al centro del progetto di rinnovamento non la persona ma l'impresa alla quale tutto è sacrificabile, introducendo forme di sfruttamento come il precariato che, di fatto ha estromesso milioni di giovani dalla possibilità di contrattare il proprio futuro. Il tutto con l'appoggio (più o meno palese) dei sindacati che, ultimamente sono più impegnati a sopravvivere come istituzione, che a rappresentare e difendere i diritti dei lavoratori ( ma già, che sciocco c'è la crisi e ognuno deve fare la sua parte di sacrifici). Quindi la domanda che mi pongo e che, sicuramente sarà etichettata come populista e retorica, è: "può essere considerata democratica una società che taglia fuori dalla possibilità decisionale gran parte della propria popolazione? La mia risposta, scontata, è, ovviamente NO! Si è parlato molto, e giustamente, di quote rosa, non sarebbe male se si cominciasse a parlare, anche , di quote di rappresentanza sociale nelle istituzioni. Tra l'altro come ulteriore vantaggio per tutti, essendo categorie abituate a tirare la cinghia, non soffrirebbero troppo di eventuali e auspicabili, tagli ai privilegi dei politici.
Statistiche Senato della Repubblica
Distribuzione dei Senatori per titolo di studio
Laurea
|
228
|
Licenza media superiore
|
71
|
Licenza media
|
7
|
Formazione professionale
|
2
|
Distribuzione dei Senatori per professione
Dirigente
|
51
|
Avvocato
|
46
|
Imprenditore
|
40
|
Docente universitario
|
35
|
Amministratore locale
|
32
|
Giornalista
|
28
|
Insegnante
|
28
|
Medico
|
25
|
Pubblicista
|
20
|
Consulente
|
17
|
Sindacalista o esponente di associazione
|
14
|
Funzionario di partito
|
13
|
Impiegato
|
11
|
Ingegnere
|
11
|
Magistrato
|
10
|
Commercialista
|
6
|
Architetto
|
4
|
Altra professione intellettuale o scientifica
|
3
|
Commerciante
|
3
|
Industriale
|
3
|
Tecnico
|
3
|
Artista o professionista dello spettacolo
|
2
|
Farmacista
|
2
|
Militare di carriera
|
2
|
Notaio
|
2
|
Ricercatore
|
2
|
Agente o rappresentante
|
1
|
Amministratore o manager
|
1
|
Assicuratore
|
1
|
Diplomatico
|
1
|
Ragioniere
|
1
|
Statististiche Camera dei Deputati
Distribuzione delle professioni
AVVOCATO
|
86
|
DIRIGENTE
|
79
|
IMPRENDITORE
|
73
|
GIORNALISTA
|
64
|
FUNZIONARIO DI PARTITO
|
39
|
DOCENTE UNIVERSITARIO
|
39
|
MEDICO
|
30
|
IMPIEGATO
|
29
|
CONSULENTE
|
21
|
INSEGNANTE
|
20
|
COMMERCIALISTA
|
17
|
RICERCATORE
|
15
|
SINDACALISTA O ESPONENTE DI ASSOCIAZIONE
|
10
|
INGEGNERE
|
9
|
AMMINISTRATORE LOCALE
|
8
|
ARCHITETTO
|
8
|
PUBBLICISTA
|
7
|
MAGISTRATO
|
7
|
AMMINISTRATORE O MANAGER
|
4
|
OPERAIO
|
4
|
MILITARE DI CARRIERA
|
4
|
TECNICO
|
4
|
INDUSTRIALE
|
3
|
ASSICURATORE
|
3
|
ADDETTO ALLE PUBBLICHE RELAZIONI
|
2
|
ARTIGIANO
|
2
|
FARMACISTA
|
2
|
PROFESSIONISTA DELLO SPORT
|
2
|
RAGIONIERE
|
2
|
PARAMEDICO
|
2
|
AGENTE O RAPPRESENTANTE
|
2
|
ASSISTENTE SOCIALE
|
2
|
NOTAIO
|
1
|
COMMERCIANTE
|
1
|
ARTISTA O PROFESSIONISTA DELLO SPETTACOLO
|
1
|
APPARTENENTE ALLE FORZE DELL’ORDINE E DI SICUREZZA
|
1
|
AGRICOLTORE
|
1
|
ALTRA PROFESSIONE INTELLETTUALE O SCIENTIFICA
|
8
|
ALTRO
|
38
|
TOTALE
|
650
|
Distribuzione dei titoli di studio
TITOLO DI STUDIO
|
DONNE
|
UOMINI
|
TOTALE
|
licenza media
%
|
3
0,48%
|
6
0,95%
|
9
1,43%
|
diploma di istruzione secondaria superiore
%
|
29
4,60%
|
159
25,24%
|
188
29,84%
|
diploma universitario
%
|
5
0,79%
|
2
0,32%
|
7
1,11%
|
laurea
%
|
96
15,24%
|
328
52,06%
|
424
67,30%
|
titolo di studio non indicato
%
|
1
0,16%
|
1
0,16%
|
2
0,32%
|
TOTALE
%
|
134
21,27%
|
496
78,73%
|
630
100%
|
Tabelle tratte da www.camera.it
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