sabato 20 agosto 2011

COSMETICI.IL TRUCCO NON E' TORTURARE GLI ANIMALI


di Giovanna Di Stefano

Conigli in attesa di test
Conigli stabulati in attesa di essere sottoposti ai test cosmetici
Tutti (ma proprio tutti) i rossetti, i rimmel, i fard, le creme, i detergenti e in generale i prodotti per la cura del corpo che vediamo negli espositori delle comuni profumerie devono aver passato positivamente una serie di test di laboratorio.
Questi test sono finalizzati ad identificare i potenziali effetti negativi di specifiche sostanze chimiche e per legge devono essere eseguiti su animali. I malcapitati, in ambito cosmetico, sono in genere i conigli (la maggioranza), i topi, i cani o i gatti, i quali sono sottoposti a trattamenti molto crudeli per la frequente assenza di anestesia, a volte richiesta proprio dall’esperimento, altre volte per negligenza del vivisettore.
I metodi per identificare la tossicità sono diversi: da quelli sull’infiammazione della cute e degli occhi a quelli sugli effetti subacuti e cronici, sulla cancerogenesi (insorgenza di tumori) e sulla mutagenesi (comparsa di anomalie genetiche).
I test cosmetici consistono nel somministrare all’animale l’ingrediente da testare in dosi massicce. Quest’ultimo non viene applicato nel modo in cui lo faremmo noi utilizzando il rossetto o la crema, come ingenuamente si potrebbe pensare, cioè spalmandolo dolcemente sulla pelle dell’animale e tutt’al più facendogli un’energica frizione…
Purtroppo i metodi di somministrazione sono ben diversi: la sostanza viene applicata, in dosi concentrate, direttamente sulla superficie oculare dei conigli(Draize Test oculare), oppure sulla pelle (Draize Test cutaneo) dopo che questa è stata abrasa al vivo, oppure ancora inalata.
Coniglio vittima di test cutanei
Le sostanze da testate sono applicate in dosi concentrate direttamente sulla pelle
Per avere un’idea di quanto sia concentrata la dose basti pensare che molti animali ne muoiono e i sopravvissuti riportano gravissime ustioni e intossicazioni permanenti. I test in questione si basano sul concetto di individuare, dopo vari reiterati tentativi su gruppi di animali, la dose che ne determina la morte di una percentuale prestabilita. Per esempio una delle prove più comuni è l’LD 50 (Dose Letale 50%) che utilizza tra i 50 e i 60 animali ai quali viene introdotta a forza nello stomaco una sostanza per verificare quanta ne occorre per ucciderne la metà.
Questa sostanza può anche essere inalata sotto forma di gas: in questo caso si parla di LC50 (concentrazione letale 50%). Gli animali vengono lasciati soffrire fino a 2 settimane, nel corso delle quali accusano i seguenti effetti: vomito, diarrea, sanguinamento dagli occhi o dalla bocca, spasmi, convulsioni, soffocamento.
A questo punto si cerca, basandosi sul peso corporeo, di determinare la dose ottimale sicura per l’uomo. I metodi di trasposizione dei risultati sull’uomo e quindi i tentativi di predirne gli effetti su di noi sono rudimentali e approssimativi, quindi inaffidabili. L’unico risultato sicuro che emerge da questi test è l’effetto che la sostanza in questione produce sulla specie utilizzata, ma non su altre specie, tanto meno sull’uomo…
I risultati dipendono da età, sesso, specie utilizzata (addirittura i risultati cambiano utilizzando diversi ceppi della stessa specie), dieta, stato di salute, stabulazione e temperatura ambientale.
Dopo essersi documentati sulle pratiche di sperimentazione animale nel campo cosmetico, visto foto e filmati di animali sfigurati e sofferenti, sicuramente la parete della profumeria e la serie infinita di prodotti che la riempiono ben ordinati nei loro scaffali ci appariranno sotto una luce diversa.
Test cosmetici oculari sui conigli
Draize Test oculare
Tanta sofferenza per cosa? Per confezionare un’infinità di prodotti simili, ma non uguali: diversi quel tanto che basta per dire che sono unici, per poterli reclamizzare come tali, e dire che contengono la formula vincente e miracolosa anti-età.
Viene da chiedersi come sia possibile che per truccarsi o spalmarsi una semplice crema idratante si debba necessariamente contribuire a questo massacro infinito di animali, che si consuma silenziosamente, ogni giorno, tra le pareti dei laboratori delle case di cosmetici.
Benché come detto tutti i prodotti che troviamo in profumeria siano accomunati da questo macabro e triste iter di produzione vi è un altro genere di negozi – le erboristerie - dove, accanto ai cosmetici crudeli, se ne trovano anche di altri, assolutamente “cruelty free” (non crudeli, appunto) in quanto realizzati nel massimo rispetto di tutti gli esseri viventi. Dell’essere umano prima di tutto, in quanto sono prodotti di qualità e assolutamente sicuri, ma anche degli animali, ai quali non è stato torto nemmeno un capello. Infine dell’ambiente, perché si tratta di composizioni ottenute con erbe e piante, quindi a base di essenze naturali.

Test cutaneo
Un'altra immagine di test cutanei
Le ditte “cruelty free” si impegnano così a non introdurre nessuna nuova sostanza nella formulazione della loro linea di prodotti. Potrebbe sembrare una restrizione a prima vista, ma se si pensa che sul mercato già esistono 15.000 sostanze disponibili, già pronte, collaudate e sicure, da poter utilizzare, si comincia a farsi un’idea di quanto sia immorale da parte delle (altre) ditte insistere a voler proporre ingredienti sempre nuovi, e incrementare la vivisezione, quando già ne esiste una gamma così vasta.
Il motivo per il quale le case di cosmetici sono sempre alla frenetica ricerca di nuove formule non sta nella volontà di ‘scoprire’ chissà quale crema dai poteri miracolosi, per il reale beneficio per il consumatore, ma sta in una mera tattica di marketing. Si mette a punto la nuova linea di shampoo a cui è stato cambiato solo il profumo per poter dire che è ‘nuovo’ (la classica dicitura‘nuova formula’) e poter costruire la campagna pubblicitaria di lancio del nuovissimo e impareggiabile (!) prodotto. La Procter&Gamble è maestra in questa politica aggressiva di marketing e non a caso tristemente famosa proprio per contribuire in maniera massiccia all’industria della vivisezione.
http://www.terranauta.it

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