domenica 19 febbraio 2012

MA IL PROBLEMA E' CELENTANO ?



E' ormai finito il Festival di Sanremo, con il suo consueto carico di critiche, polemiche e snobismi vari,, che poi, comunque tutti, o quasi, si ritrovano a commentare e a dare visibilità. Ha vinto chi ha vinto, per quel che può contare, si sono sentite discrete canzoni e autentiche boiate come sempre. Ma non è su questo che volevo ragionare. il fenomeno vero di questa edizione del festival è stata la lunga polemica che ha accompagnato le esternazioni dell'Adriano nazionale, sono scesi in campo vescovi, politici (ovviamente), associazioni, moralisti, scandalizzati di professione, la stampa ha vissuto cinque giorni di gloria grazie alle polemiche e alle sollevate di scudi anti molleggiato.
Ora, a scanso di equivoci, Adriano Celentano è forse quanto di più lontano dal mio pensiero e dal mio mondo fatto di fatica quotidiana, di sforzi per tirare avanti,, di indignazione, ma le reazioni che si sono scatenate dopo il suo intervento, mi sono sembrate perlomeno esagerate e ipocrite, nella maggior parte dei casi.
E' vero Celentano è un cantante e dovrebbe limitarsi a cantare (cosa che peraltro fa ancora benissimo), ma negli ultimi anni, e non da oggi, il personaggio ha assunto connotazioni diverse esternando e volendo farsi rappresentante di una sua visione del mondo, semplice e ingenua finchè si vuole, ma non certo trasgressiva o scandalosa.
Quindi quando si decide di invitare un personaggio del genere si sa già a cosa si potrebbe andare incontro:
a un predicozzo con connotazioni moralistiche, con attacchi a un certo tipo di potere (condivisibili), a visioni bucoliche e intrise di buonismo e di ritorno alla semplicità della vita.
Nello specifico, stavolta il Molleggiato ha "scandalizzato" parlando del Paradiso e attaccando la stampa cattolica che,secondo lui, dovrebbe occuparsi più dei problemi dello spirito che di quelli del potere terreno e che , nel momento che non fa questo viene meno alla sua funzione istituzionale e quindi, meritevole di chiusura.
Anatema, scandalo, accuse di fascismo (!), tutti i soloni della politica e della stampa che, di porcate vere ne hanno giustificate e coperte non poche tutti lì ad invocare scuse e richieste di pentimento.
Questo è probabilmente lo scandalo vero, gente che ha vissuto appecoronata al padrone di turno, pur di ricevere le briciole del potere, hanno per l'ennesima volta, mostrato il loro volto di servili difensori dell'esistente.
Io, ripeto di nuovo, non condivido il mondo di Celentano e la sua visione della vita, ma sono sicuro di una cosa: che, sono molto poco preoccupato o scandalizzato dal suo sermone sul Paradiso, lo sono, invece, molto di più per il silenzio connivente e colpevole di chi sta appoggiando coloro che preparano l'inferno in Terra per milioni di cittadini, lavoratori, donne, giovani, pensionati, e sui quali, invece che critiche e censure, arrivano plausi e peana degni di miglior causa.
Quindi, per quanto mi riguarda, Celentano può tacere o parlare tranquillamente, l'importante è che tacciano per pudore tutti i baciapile di cui è pieno il nostro paese e riservino le loro critiche e le loro indignazioni ipocrite verso altri e ben più meritevoli bersagli. Ma forse non possono.....

MIZIO

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