Dopo
circa un anno e mezzo che, con parte del poco tempo libero, porto avanti questo
blog. Molti mi dicono: “ma a che serve, chi te lo fa fare?” In effetti ci sono
migliaia di blog simili e la stragrande maggioranza migliori sia dal punto di
vista dei contenuti che della veste grafica (considerate che dal punto di vista
informatico sono poco più che un apprendista stregone). Ma dopo molti anni di
attivismo politico, da cui mi sono allontanato per l’incompatibilità
caratteriale a sottostare alle logiche dell’arte del compromesso, ho passato il
tempo successivo alla ricerca di qualcosa che desse un senso “nobile” all’esistenza
e di chiavi di comprensione diverse dalle illogiche verità ufficiali di ciò che
ci circonda. Ho incontrato, così progressivamente, i temi ambientali ed ecologici, oltre i temi più elevati e più
intimi della ricerca di una spiritualità diversa, lontana dai riti delle chiese.
che lasciasse spazio alla ricerca della giustizia anche sulla Terra, non
accettando un dio che rimanda il tutto ad un ipotetico e fideistico “dopo”.
Dentro,
ovviamente, ardeva sempre la fiamma della condivisione e dello scambio. Cercando
ho incontrato gruppi e associazioni di varia natura, formate da persone degne o
addirittura eroiche, ma sempre comunque che presupponevano l’adesione
aprioristica alla logica gerarchica del gruppo. E anche questo per il mio carattere
richiedeva troppe accettazioni e compromessi.
Mi
è venuto così in aiuto internet e la possibilità attraverso questo di
condividere pensieri e speranze con un numero enormemente maggiore di persone e
con la possibilità di attingere ad una fonte praticamente inesauribile di
informazioni.
Dal
volantino ciclostilato, dal tazebao murale alla bacheca virtuale più efficace, moderna
e
completa il passo non è stato né breve, né facile ma comunque logico.
Compiacendomi
delle migliaia di contatti avuti sinora, credo sia giunto il momento di cominciare ad affrontare con chi vorrà e avrà
la pazienza di seguirmi, oltre le critiche e le denunce (sempre necessarie e
imprescindibili) le possibili visioni , non certo soluzioni, ma prospettive,
punti di vista alternativi per cominciare a lavorare “Per un futuro
diversamente moderno”.
Quando
eravamo bambini e si pensava al 2000, lo si immaginava pieno di meraviglie
tecnologiche, automobili volanti, viaggi interplanetari e con i grossi problemi
dell’umanità, guerre, fame, carestie, razzismi finalmente superati e risolti.
Come
sappiamo le cose sono andate in maniera diversa, non solo non si sono risolti
i vecchi problemi ma se ne sono aggiunti
degli altri: inquinamento, riscaldamento globale, effetto serra, disastri ambientali,
estinzioni in massa di migliaia di specie animali e vegetali, migrazioni
bibliche di milioni di persone in fuga da guerre e fame. Unica nota positiva e
che, in qualche misura, ha rispettato le speranze infantili, l’enorme sviluppo
scientifico e tecnologico che ha messo a disposizione dell’umanità nuovi
strumenti. Telefonini, televisioni,
internet hanno facilitato enormemente, se usati in maniera corretta, conoscenza
e condivisione. Sono diventati, invece, invece strumenti diabolici quando usati per altri fini, ma d’altra parte
questo è il destino dell’umanità da sempre. Ricercare l’equilibrio nell’uso di
qualsiasi strumento la natura o l’ingegno umano ci metta a disposizione. La
scoperta e l’uso del ferro fu un’ottima
cosa, se fosse stata utilizzata solo per la costruzione di utensili utili e non
per la costruzione e il perfezionamento delle armi rendendole sempre più
efficaci.
E’
una cosa talmente semplice e ovvia che non ci sarebbe neanche bisogno di
sottolinearla, ma evidentemente c’è qualcosa a livello di programmazione
genetica o spirituale che fa prevalere nell’essere umano la componente più
primitiva e più legata a paure ancestrali. Per cui amo la pace ma costruisco le
armi, ovviamente, non per offendere ma per difendermi; è stato, quindi,
sufficiente il primo Caino della storia per dare vita a una serie sempre più complessa
e intricata di azione-reazione che mantiene sempre vivo e giustificato
quell’assioma, essendo praticamente impossibile risalire alle responsabilità
prime. Lo si accetta come un dato di fatto, immutabile.
Non
sono serviti a far capire l’inutilità di questo gioco i messaggi e le vite
esemplari di personaggi come Gesù Cristo, Ghandi, S. Francesco, Budda e
migliaia di altri che si sono spesi e spesso sacrificati per affermare alla fin
fine una cosa semplice e ovvia: siamo tutti e tutto intimamente legati da quel
filo misterioso chiamato vita, e per capirlo, specialmente oggi con potenziali
culturali notevolmente più elevati rispetto al passato, non ci vuole poi molto,
e non c’è bisogno di essere legati a una visione religiosa o spirituale della
vita, è sufficiente un’analisi che sia logica e scevra da pregiudizi.
E
proprio investendo in questa facilità di comprensione di alcune cose che oggi
sarebbe possibile ipotizzare società e mondo diversi.
Chi
mi ha seguito sul blog e nella vita sa che politicamente sono schierato a
sinistra, intendendo con questo , non tanto e non solo l’adesione ad un partito
o movimento specifico, legato
forzatamente alla conquista del potere, ma ad un’idea di fondo che vede nella
maggior distribuzione di benessere possibile
tra tutti gli esseri umani e la fine dello sfruttamento dell’uomo
sull’uomo la sola via per la condivisione di progetti comuni che portino ad
un’evoluzione pacifica tra gli uomini. Lo sfruttamento e l’accumulo di
ricchezze rese possibili da una visione della società basata sulla competizione
e sul liberismo (che non vuol dire libertà) crea inevitabilmente ingiustizie,
ed è, quindi, da considerarsi immorale. Non vi è alcuna ragione, che sia
logica, per scegliere un modello che escluda la solidarietà, la giustizia, la
libertà che non sia permeata di egoismo e di prevaricazione, anche se avallata
da idee e modelli economico-scientifici.
Modelli
che, tra l’altro, stanno dimostrando in questo periodo drammaticamente tutti i loro
limiti e le loro contraddizioni.
Da
giovane combattevo il “sistema”, come veniva genericamente chiamato il modello
di società presente all’epoca e che consideravo già allora ingiusto e
discriminatorio (e lo era veramente), ma la caduta di partiti, personaggi
potenti che identificavo come “sistema”, mi dimostrarono che la storia era
molto più complessa e oscura. Quelli che combattevo, e giustamente, allora come
oggi, non erano altro che i servi sciocchi o consapevoli, d’interessi molto più
grandi e complessi.
Grande
finanza internazionale, Capitalismo, Massoneria (che c’entra sempre), Religioni
organizzate, Impero del male (America),
Illuminati, demoni, alieni, rettiliani, ci può stare tutto e il contrario di
tutto.
Il
risultato alla fine non cambia ed è questo che mi interessa, le discriminazioni
aumentano, la folle corsa verso l’autodistruzione non accenna a rallentare, la
fame, la miseria, la guerra, piaghe bibliche che non si rimarginano ma, anzi,
imputridiscono.
Ed
è da ciò che non muore la voglia di contribuire in qualche modo al cambiamento.
Io
non ho ricette miracolistiche da portare, per il semplice fatto che sono già
presenti da anni . Alcune le ritroviamo in concetti d’estrazione
mistico/religiosa e parlano di fratellanza, comunanza, spiritualità, rispetto
per natura e ambiente, che però nella gestione temporale del sentimento
religioso organizzato (nel nostro caso la Chiesa) si trasformano in aspetti
assolutamente secondari perché quel che conta è che il mio Dio è più vero del
tuo e del suo! Se fosse ancora tra noi Gesù Cristo, credo non avrebbe troppi
problemi a disertare le stanze vaticane e a frequentare magari qualche circolo
sociale interrazziale o qualche manifestazione ( ovviamente non violenta)
contro guerre e ingiustizie.
Altre
le ritroviamo nelle teorie marxiste che danno una valenza scientifico-
filosofica-economica alla necessità di distribuire la ricchezza fra tutti.
Lo
so, sono ricette talmente banali che fanno sorridere i complicatori di
professione di affari semplici, gli azzeccagarbugli di turno che vendono fumo,
prezzolati per nascondere la verità, e fanno sorridere anche i pensierosi e
seriosi ricercatori di soluzioni (in buona fede spesso) a volte peggiori del
male che si vuole curare
Ma
le cose, checchè se ne dica, sono molto più semplici, bisogna soprattutto
cominciare a lavorare su noi stessi, essere pronti ad abbandonare idee preconcette nel momento in
cui se ne presentino di migliori. Non c’è nulla di male ad essere meno
monolitici.
Non
c’è bisogno di essere cristiano, musulmano o comunista per capire che la
collaborazione, la condivisione e la conoscenza sono le uniche strade per un
progresso che sia vero, globale, sostenibile:
Ovviamente,
intendendo per progresso non solo quello scientifico, tecnologico ma
soprattutto quello morale ed etico.
Noi
diamo per scontato, in genere, che l’essere umano sia per sua natura portato
alla competizione e alla violenza, ma se andiamo a vedere nel corso della
storia da dove sono nati i conflitti e le violenze dalle più barbare alle più
moderne e sottili, scopriamo che sempre e comunque sono nata dalla brama di
potere e dal profitto materiale o morale che ne consegue. Colombo non avrebbe
mai scoperto l’America se, qualcuno non lo avesse finanziato, attirato dai possibili
guadagni che la nuova via per le Indie avrebbe comportato, né, tantomeno
avrebbe finanziato le successive spedizioni alla ricerca del mitico Eldorado.
Non sappiamo quale sarebbe stata l’evoluzione del mondo e dell’umanità se non
ci fosse stata la molla della cupidigia e del potere, sicuramente ci sarebbero
terre in cui vivrebbero in equilibrio e armonia ancora i legittimi abitanti,
invece di invasori massacratori in nome di dio!
Ma
tutto questo appartiene ormai alla storia e non possiamo certo cambiarla,
quello che possiamo fare è cercare, per quanto possibile, di cambiare il
futuro, ognuno all’interno dei propri percorsi culturali, politici o religiosi.
In ogni idea, in ogni ipotesi di società futura si possono ritrovare quegli
elementi che ci portano a riconsiderare lo sviluppo sociale ed economico finora
perseguito, presentato come l’unico
possibile. La vita non è e non deve essere una scommessa o una maledizione
divina, sta ad ognuno di noi cambiarla cominciando da noi stessi, rifuggendo
dalle facili contestazioni frutto della pigrizia, dell’ignoranza e
dell’interesse che predicano l’inutilità di ciò.
Tanto,
male che andrà, avremo cambiato noi stessi e, vi assicuro, non è assolutamente cosa
da poco.
Quindi
impegno, coraggio, coerenza in ogni ambito della nostra vita, Candidi come
colombe ma astuti come serpenti, per rifuggire i facili richiami dei pifferai
magici che non mancheranno di certo. Con la conoscenza e la consapevolezza si
potrà togliere progressivamente l’acqua putrida in cui sguazzano gli squali che
ci vogliono rassegnati e divisi, sostituendola con acqua fresca di sorgente
apportatrice di vita, idee e energie nuove, questa volta al servizio dell’umanità
tutta e non di una ristretta, egoista oligarchia.
MIZIO
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