E
allora, il governo nato dall’imperizia colpevole di Bersani, del PD e dalla confusione
politico-istituzionale del M5S che avrebbe dovuto affrontare le criticità immediate
della crisi economica e della riforma elettorale, sta piano piano rivedendo le
proprie prerogative iniziali grazie alla vigile attenzione del presidente
Napolitano e a un sorprendente e, fino a ieri non preventivabile, scambio di
amorosi sensi tra PD e PDL. "Noi e loro anima e corpo. Sembra che noi e il
Pd non siamo mai stati avversari. Siamo in piena luna di miele. Ci scambiamo
tutti sorrisetti, occhiolini, pacche. In questa realtà sono a mio agio. M5S e
Sel sono tremendi, hanno totalmente perso il senso della imparzialità. Invece
la parola d'ordine è condivisione. In armonia". Queste le dichiarazioni
dell’On. Alessandra Mussolini a proposito del nuovo clima che si respira nel
governo e nel Parlamento, e che fanno seguito ad analoghe dichiarazioni del
pluricondannato cavaliere di Arcore che nell’attuale alleanza non riconosce più
gli odiati comunisti che demonizzava e di cui si lamentava continuamente prima.
Gli esponenti del PD per il momento evitano dichiarazioni compromettenti e
continuano nella rigorosa e grigia attività al pari di fanciulla che debba
preservare la propria purezza e si abbandona alla passione per l’amato solo rigorosamente
al riparo di occhi indiscreti (d’altra parte quel che è rimasto dell’elettorato
del PD è un filino più sensibile di quello del PDL, abituato a sorvolare su ben
altro).
Bene,
cioè male! Questo governo nato sull’onda dell’emergenza (ricordate qualche
governo nato per altri motivi?) e che avrebbe dovuto fare solo le poche cose
dette all’inizio, si sta attrezzando per rimanere molto più a lungo, minimo 18
mesi ,troppi per una riforma elettorale, pochi per una riforma costituzionale
dell’assetto istituzionale dello Stato quale si profila all’orizzonte.
Presidenzialismo, semi-presidenzialismo, sono temi che gli italiani dibattono
in famiglia e con gli amici tutti i giorni, avendo molto più tempo libero a
disposizione grazie alla crisi economica più grave della storia mondiale che
sta rendendo lentamente ma inesorabilmente tutti disoccupati o, nella migliore
delle ipotesi, precari.
Tornando
un pochino più seri, ma sono queste le priorità dei cittadini? Questi signori
si rendono conto che strati sempre più vasti di lavoratori e piccoli imprenditori hanno il problema di metter
insieme il pranzo con la cena e, quando non ce la fanno più, si suicidano? E
poi, in campagna elettorale qualcuno aveva chiesto il voto mettendo nel
programma questi temi (domanda al solo PD, in quanto gli altri l’hanno sempre
dichiarato)? E’ questo il concetto di democrazia e il rispetto per i propri
elettori che si sta affermando in quella parte che ancora ci si ostina a
definire di centro-sinistra?
E’
per far passare queste cose che si è sacrificato al bieco populismo il
finanziamento pubblico dei partiti? Ben sapendo, ovviamente, che saranno
colpiti quei partiti e movimenti che non hanno gruppi bancari o miliardari alle
spalle, con tanti saluti alla democrazia.
A
pensar male si fa peccato ma spesso si indovina, come ripeteva il divino
Andreotti, non è che si sta preparando il terreno affinchè, in futuro (già molto vicino), venga rappresentata solo quella parte di
popolazione che condivide supinamente le scelte di lor signori, delegando la
gestione e la rappresentanza dell’eventuale protesta al movimento di Grillo,
più folcloristico che pericoloso?
Avete
fatto caso? Ormai non c’è manifestazione o corteo siano essi di operai,
studenti o disoccupati, in cui non facciano la loro comparsa i manganelli e le
forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa (come sa bene anche il sindaco di
Terni). In una democrazia i cittadini che manifestano non dovrebbero essere trattati
come un problema d’ordine pubblico, ma con l’attenzione dovuta ai problemi,
spesso drammatici, che rappresentano e impegnandosi nel dare risposte.
A
proposito, altra cosa curiosa, su cui inviterei a riflettere, come mai alle adunate
piazzarole e condite di vaffa e invettive del Grillo nazionale, non succede mai
nulla e tutto viene tollerato, quando, invece si muove qualcuno con una
bandiera rossa scatta immediato l’allarme? Non è che la vera opposizione a
questo sistema (che si prepara a diventare regime più di quanto non lo sia già)
è rappresentata da quel pezzo di stoffa che troppo in fretta e colpevolmente si
è tentato di far sparire in soffitta?.
Tante
domande, mi rendo conto, a fronte di poche risposte.
Magari
cercandole insieme ne troveremo altre e, a tal proposito, un accorato appello
ai leader della sinistra “non governativa”,
ai Vendola, ai Barca, ai Rodotà ,ai Diliberto, a Ingroia, trovate il tempo
di sedervi
intorno a un tavolo e cercate una base comune che c’è, sappiamo tutti che c’è, basta
lasciare da parte personalismi, abiure e sindromi da primi della classe.
E’
l’intero popolo della sinistra che sta aspettando, non fatelo attendere ancora a lungo, non se lo merita.
MIZIO
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