martedì 4 giugno 2013

IO SAID OSSESSIONE DEI PADANI

Orfano a 8 anni, mille lavori per aiutare la madre. Per il Carroccio è un pericolo


Said, il «mostro» preso di mira dalla Lega, con fotomontaggi che lo immortalano mentre fuma droga, è un ragazzo di 22 anni che milita in Sel. È rimasto orfano di padre, operaio, quando aveva 8 anni. Ha un fratello e una sorella. Sua madre fa la donna delle pulizie e lui, dai 17 anni in poi, per aiutarla a tirare avanti ha fatto una miriade di lavori, tanto che ha dovuto lasciare la scuola, studiava ragioneria. Ha fatto il cameriere, l’impiegato in un ufficio legale, il porta a porta, le dichiarazioni dei redditi. E tanti altri lavori ancora. Il fratello, 17 anni, lavora in una pizzeria. Ora Said va alle scuole serali, per prendersi il diploma del Turistico, poi vorrebbe andare all’università «per cercare di fare un percorso di studi normale». Quest’anno, per la crisi, non riesce ancora a trovare una occupazione. Said è trevigiano a tutti gli effetti: ha fatto le elementari alle Masaccio, le medie alle Stefanini e le superiori al Riccati, poi al Besta. Said Chaibi, figlio di marocchini, nato a Matera, da quando aveva un anno vive a Treviso: prima a Santa Maria del Rovere, poi a Fiera, oggi a San Zeno. È un italiano a tutti gli effetti e si sente: parla in modo impeccabile. Said entrerà nel prossimo consiglio comunale come esponente della lista Sinistra Unita. È stato il più votato della sua lista. Manildo è il suo candidato sindaco. Un ragazzo normale dalla vita normale, come tanti altri. Però per la Lega è diventato «il» bersaglio della campagna elettorale in vista del ballottaggio di domenica e lunedì, il «mostro» appunto. Perché, evidentemente, è di pelle scura. Ma anche perché, come si legge sui manifestini appena stampati dal Carroccio e dalle stesse parole di Gentilini, è un comunista tutto falce e martello: «Come si può notare dalla foto del profilo facebook di Said, dove è davanti a una bandiera con falce e martello», si legge in una nota “ironica” del profilo facebook di Gentilini il Sindaco, «il pericolo comunismo a Treviso è assolutamente falso e privo di ogni fondamento, si tratta solo di un’invenzione di qualche vecchio retrogrado ottuso, con Manildo ci sono solo persone moderate, eh già...».

Insomma, è allarme rosso, vero Said? «È una situazione sgradevole, vogliono farmi passare per un estremista. La mia famiglia è trevigiana da un pezzo e ho una morosa trevigianissima, Ilenia. Mi sento trevigiano. Sì, da qualche anno faccio politica, prima con Rifondazione Comunista e oggi con Sel, solo perché sono partiti che parlano di diritti e di uguaglianza. E infatti mi occupo anche di solidarietà». (a.z.)

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