È
partita nei giorni scorsi dal porto di Civitavecchia la portaerei Cavour e
altre tre unità navali di supporto per una missione che toccherà diversi paesi
arabi e africani e che ha come compito accessorio di contrastare i fenomeni di
pirateria lungo le coste africane e di portare aiuto e assistenza
medica nelle località che si toccheranno. Ho scritto compito accessorio, perché
il compito primario come ha detto il Min.della Difesa Mauro è quello di far
vedere e promuovere in quei paesi l’eccellenza della produzione industriale
italiana.
Bene! Finalmente una buona iniziativa, gli armamenti usati anche a
fin di bene e non per uccidere, simboli di guerra testimonial di solidarietà e
pace…ma è possibile?
No certo che no! Ma vi pare che andiamo dagli sceicchi e
dai dittatori africani a vendere trattori, Fiat Panda e vestitini griffati?
Ovviamente no, andiamo a fa conoscere e a vendere il meglio della nostra
industria bellica, insomma armi, lo si deduce dal fatto che a fronte di un
costo totale dell’operazione di 20 milioni di euro , 7 sono a carico dello
stato e ben 13 a carico dell’industria privata, e di questa il maggiore (e
forse unico) finanziatore è rappresentato dal gotha dell’industria bellica
nazionale: L’AugustaWestland, la Oto Melara, la Selex Ess per i sistemi radar
la Mbda per i missili Aspide e Aster,
Telespazio che presenta sistemi avanzati
per telecomunicazioni militari e altre minori.(*)
Quando
arriveranno i prossimi, inevitabili barconi di migranti non dimentichiamo queste
cose, chi ingrassa con le guerre e chi soffre, chi è responsabile e chi è
vittima.
Però
il Min. Mauro ha tenuto a precisare in Parlamento che tutto si svolgerà nel
pieno rispetto delle leggi e delle normative europee, non avevamo dubbi!
Ad
maiora|
MIZIO
(*) fonte.
“Il Manifesto”
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