Molti
di voi sicuramente conoscono il gioco dell’impiccato, si tratta di indovinare
una parola scelta da uno dei giocatori attraverso una serie di domande, ogni
domanda sbagliata contribuisce a completare il disegnino di un impiccato, se si
indovina la parola prima della conclusione del disegno si è salvi, se no si
muore impiccati.
Gioco
innocente che però metaforicamente mette i bambini a contatto con l’idea della
morte, anche se figurata, e comincia a far capire loro la caducità e la
precarietà dell’umana esistenza, anche se, essendo un gioco, se si perde, si
strappa il foglio e si ricomincia.
“Ciò
che è in basso è come ciò che è in alto / e ciò che è in alto è come ciò che è
in basso..(Hermes Trimegisto “Leggi ermetiche”).
Questo
affermava nell’antica Grecia il fondatore della corrente filosofica detta “Ermetica”,
e nonostante i 3.000 anni passati sembrerebbe che tale legge ancora domina l’uomo
e la sua vita. Passi per le scelte filosofiche o religiose che attengono a criteri
di coscienza individuali e insindacabili, ma che questo continui ad essere
fatto proprio da chi regge i destini del mondo per imporre il proprio dominio sugli
esseri umani è francamente fuori tempo, fuori logica e profondamente ingiusto.
Tutto
questo per dire che la pantomima della crisi, del debito pubblico e dei
sacrifici richiesti agli italiani,
somiglia molto al gioco dell’impiccato. C’è un giocatore, l’Europa (Germania,
BCE) che stabilisce le regole del gioco e a cui l’Italia decide di partecipare
nel ruolo del potenziale impiccato. Quindi si attrezza per rispettare le regole
imposte con provvedimenti di natura fiscale, di tagli alla spesa, di destrutturazione
dello stato sociale, di privazioni di diritti, e ogni volta sottopone il tutto
all’esame del titolare del gioco. Il quale con il ghigno cinico tipico dei
potenti di ogni epoca dice: “Sbagliato” e aggiunge un particolare, in questo
caso sanzioni, al disegnino dell’impiccato.
Ad
occhio e croce all’ Italia non sono rimaste molte possibilità per evitare l’impiccagione
completa, realisticamente ne è rimasta una sola. Smettere, per il momento, di
giocare, ma i nostri giocatori (Governo) saranno in grado di fare ciò?
Quello
di Monti prima e quello di Letta adesso sicuramente no, per questo è necessario
che cambino anche i giocatori, che vengano scelti dagli italiani e non imposti
dall’alto. Quindi riforma elettorale subito elemento imprescindibile ma
altrettanto imprescindibili programmi chiari e alternativi a quelli seguiti
finora che contemplino anche il cambio delle regole e, se necessario, l’abbandono
definitivo del gioco, scegliendo altri compagni e altri giochi.
Difficile?
Sicuramente, ma terribilmente necessario!
MIZIIO
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