Dalla neo-ministro del Welfare Elisa Fornero, a breve potremmo aspettarci altre lacrime, visto che, in una recente intervista ha illustrato le prossime mosse del suo ministero, che non sono certo da meno, di quelle che le hanno, recentemente, irritato i condotti lacrimali. Da una recente intervista al Corriere della Sera si evincono,infatti, gli intenti della nostra Tatcher in sedicesimo:
- Pensione commisurata all'aspettativa di vita, legata, quindi a calcoli statistici, e non commisurata al singolo e
alle sue attività lavorative, riducendo di fatto per i lavori più impegnativi, il godimento del periodo pensionistico e vincolando la pensione quasi esclusivamente, al pagamento delle cure mediche necessarie in età più avanzata.
- "per funzionare il sistema ha bisogno di una crescita, Non ci possiamo permettere la stagnazione e la
recessione. Il lavoro è ciò che vi da la pensione, vi stiamo chiedendo di lavorare di più perchè questo vi
premierà." Solo che oggi il lavoro è una lotteria e tra precariato, disoccupazione crescente, ristrutturazioni
aziendali, bassi salari insufficienti anche a garantire lo stretto indispensabile, questo premio i lavoratori
rischiano di non vederlo mai e li obbligano a una vita di sacrifici alla ricerca di un qualsiasi lavoro rendendoli
sempre più schiavi.
- " Se guardiamo la curva retributiva, lo stipendio sale con l'aumentare dell'età quando, di regola la
produttività è minore". La Fornero pensa, quindi, di innalzare l'età pensionabile per garantire alle aziende
l'esperienza degli ultra sessantenni pagandoli sempre meno. Sei vecchio, ma la tua esperienza mi serve
quindi devi sgobbare fino all'ultimo, perchè così mi conviene!
- "Vedrei bene un contratto unico per tutti,compresi gli attuali precari, che però. non potrà tutelare più al
100% gli iperprotetti attuali". In pratica per risolvere il problema del precariato si dovrà rendere tutti più
precari eliminando l'art.18 sancendo così, il passaggio del lavoratore da soggetto produttivo a mera merce
di scambio da usare e buttare quando non serve.
- "Non ce lo possiamo più permettere!" Questa frase racchiude tutta la filosofia di un governo in mano alla
finanza internazionale e teleguidato dalla BCE, ridurre la vita dei lavoratori a condizioni di schiavitù in cui si
dovrà vivere per lavorare e non il contrario. Un calcio in culo ai bisogni, alle necessità, ai sentimenti
dell'essere umano che passerà l'esistenza piegato alla fredda logica dei numeri (ovviamente i loro) che
diventeranno i padroni assoluti delle nostre esistenze.
Se non bastassero le parole, fin troppo chiare, della lacrimevole ministra, guardare a ciò che sta succedendo in Grecia: disoccupazione di massa, aumento dell'emigrazione all'estero e dei suicidi per disperazione, aumento dei bambini in forte stato di denutrizione, aumento dell'evasione degli obblighi scolastici,aumento della delinquenza, sanità, trasporti e servizi pubblici al collasso. Anche là hanno cominciato con le stesse argomentazioni.
E' questo il futuro che vogliamo per le prossime generazioni?
MIZIO
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