sabato 16 febbraio 2013

QUESTA TERRA E' LA MIA TERRA! ED E' L'UNICA


terra
Non basta delegare, non basta attribuire alla politica, all’economia, alla finanza, alle multinazionali, ai poteri forti le responsabilità dei disastri che ogni giorno vengono commessi a livello planetario ai danni di altri uomini, di altri esseri viventi e dell’ambiente.

È finita l’epoca della bella favoletta inculcataci con la quale si vuole fare credere che il singolo non può fare la differenza a livello sistemico. Oggi ogni nostro gesto, ogni nostro comportamento, ogni nostra scelta ha una conseguenza che è rilevante ed influente sul macro.

Il nostro modo di vivere ha sempre più spesso un impatto e delle conseguenze su persone, vite e cose anche distanti molte miglia dai luoghi in cui abitiamo. Occorre rendersene conto, averne consapevolezza e agire di conseguenza.

Occorre fuoriuscire dalle logiche perverse e disumane dell’homo homini lupus e occorre cominciare ad avere un approccio olistico alla vita e alla maniera di vivere nel nostro pianeta. Troppo spesso dimentichiamo che, come gli altri esseri viventi, siamo ospiti di un pianeta e non suoi arroganti prevaricatori. È tempo di riprendere le sembianze di esseri umani pensanti e di cittadini e svestirsi in fretta dai panni di voraci consumatori nei quali la società moderna e il sistema politico-economico attuale ci hanno immobilizzato ed insabbiato.
Possiamo essere decisivi e concreti artefici di un cambiamento di stile di vita che auspicabilmente deve diventare culturale in maniera da riuscire ad incidere non solo intorno a noi ma su scala mondiale.
land grabbing

In questo incontro con Storie Invisibili, mi preme mettere in luce una tematica che, nell’indifferenza sociale, si trasforma gradualmente in un’enorme sconfitta dell’umanità, in una catastrofe per le minoranze deboli e povere del globo e in perverso circuito distruttore del pianeta stesso.

Il perseguimento e la realizzazione dell’interesse di pochi, anche spinti da politiche economiche scellerate ed illogiche, stanno facendo crescere in maniera esponenziale il fenomeno del Land Grabbing, accaparramento delle terre nelle regioni più fragili del mondo per finalità ed esigenze consumistiche di altre minoranze, quelle benestanti e ricche.

Negli ultimi anni è una vera e propria corsa alla 'terra degli altri' da parte delle maggiori potenze economiche mondiali, principalmente per fini alimentari o per la produzione di biocarburanti, per la cosmesi ed altro ancora; è una corsa al suicidio a tendere del pianeta e delle popolazioni che lo abitano ed il suo impatto è devastante per varie ragioni.
Innanzitutto, a causa della sistematica violazione dei diritti umani delle popolazioni locali che si vedono private o derubate delle loro terre con conseguente determinazione dell’insicurezza alimentare, con l’impossibilità di mantenimento della sopravvivenza e del perseguimento dell’auto-determinazione. Il processo di accaparramento delle terre ha anche delle gravissime implicazioni sugli altri esseri viventi, sul loro habitat, sull’ambiente, sulla biodiversità, sulla salute e sul clima.
land grabbing

Agli occhi dei più distratti e superficiali, il fenomeno del Land Grabbing rappresenta una problematica distante e lontana dalla nostra quotidianità ed invece il nostro agire, l’agire del singolo in una maniera piuttosto che in un’altra, può essere considerevole e decisivo nella dinamica più globale del fenomeno stesso e più in generale nel rispetto di altri esseri viventi e della bellezza naturale. Siamo parte di un tutto interconnesso privo di distanze e frontiere.

Usciamo dalle zone di comfort. Bastano poche rinunce e un pizzico di amore alla vita. Basta poco!
Dario Lo Scalzo

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