mercoledì 6 febbraio 2013

A ROMA NATURA A RISCHIO




Un bosco di latifoglie ad alto fusto, esteso 140 ettari, in cui dominano Cerro e Farnetto. La Macchia di Capocotta è un'area naturale "antica", "non ha mai conosciuto l'aratro". Neppure i romani, che colonizzarono per usi agricoli tutto il territorio intorno a Roma, ne coltivarono i terreni sabbiosi.
E’ il bosco di querce meglio conservato della Riserva e costituisce anche il rifugio di un piccolo branco di daini: al suo interno troviamo l’unico stagno permanente della Riserva di Decima Malafede.
Tra i rettili è segnalata la presenza della testuggine d’acqua dolce (Emys orbicularis) oltre che della testuggine terrestre (Testudo hermanni); tra gli anfibi la rana verde, la raganella e la rana agile.
Durante il periodo riproduttivo nidificano in questa formazione boschiva il Nibbio bruno e tre specie di Picidi: il Picchio verde, il Picchio rosso maggiore e il Picchio rosso minore.
La macchia appartiene alla famiglia Vaselli e Roma Natura ha pagato per anni un affitto ai proprietari per garantire la conservazione del bosco.
Il recesso dal contratto di locazione del bosco “Macchia di Capocotta” – richiesto da Roma Natura potrebbe determinare il taglio del bosco con conseguenze catastrofiche sulla fauna, sulla struttura vegetazionale e sul regime delle acque.

Nessun commento:

Posta un commento