Prigionieri
della "brama di potere", "bugiardi di professione",
recitano falsità con l'unico scopo di impressionare ed ingraziarsi il consenso
degli elettori. L'ultima campagna elettorale si conferma, secondo Paolo Ermani,
quel “teatro dell'assurdo” dove vanno in scena cinismo e falsità. Le vittime
principali? La vita delle persone e l'ambiente, ignorati da quei politici che
puntualmente mettono al primo posto i soldi.
Si
assiste sgomenti ad una campagna elettorale che va dal ridicolo al tragico e
che è il degno coronamento di anni e anni di sfacelo della umana dignità. Se
c’è un periodo in cui la politica mostra il suo massimo volto di cinismo,
falsità, menefreghismo è proprio quello elettorale dove ognuno si supera nella
gara alla bassezza. Coltellate a destra e sinistra facendo finta di essere
avversari, tanto poi tutti mangeranno alla stessa mangiatoia.
Che
credibilità può avere qualcosa che vuole decidere le sorti del paese in un paio
di mesi di campagna elettorale, come se tutto il resto non contasse nulla?
Umori e voti che si spostano in base ad una dichiarazione o l’altra, ad una
promessa più o meno fantascientifica. Si fa tutto per impressionare, niente per
costruire.
Volano
roboanti balle in quantità industriale e più si sparano grosse e più si
acquistano punti, tanto l’importante è fare uscire la notizia, poi che siano
complete falsità, boutade, idiozie, non importa, anzi meglio.
Di
bugiardi di professione ormai sappiamo vita, morte e miracoli. Si può dire
qualsiasi cosa, basta essere in televisione o sui media ed essere convinti di
quello che si dice, sicuri che il bombardamento mediatico fa dimenticare tutto
da un giorno all’altro. Quello che ieri era bianco, oggi è nero e domani rosso
o viola, in una dimensione che supera di gran lunga quella Orwelliana. Anche
l’inappuntabile Mario Monti che aveva assicurato che mai si sarebbe candidato
alle politiche, poi puntualmente lo ha fatto, ulteriore riprova della assoluta inaffidabilità
di ogni parola o azione fatta da questi personaggi da commedia di serie z.
Patetica
e pietosa la gara ad ingraziarsi la nutritissima schiera di elettori con
animali domestici, facendosi fotografare con cani in braccio. Per un voto in
più farebbero qualsiasi cosa, venderebbero madri, padri, amici e parenti,
ballerebbero in tutù al circo con gli elefanti e salterebbero il cerchio di
fuoco. Che brutta e misera bestia essere totalmente prigionieri della
irrefrenabile brama di potere.
In
questo teatro dell’assurdo le vittime principali sono i veri contenuti cioè la
vita delle persone e l’ambiente in cui vivono. Assente dai partiti la
catastrofica situazione ambientale in cui ci troviamo, non valgono nemmeno
delle vaghe promesse, niente, zero assoluto. Raramente una o due frasi di
circostanza sulle energie rinnovabili imparate a memoria da parte di qualche
ardito ma nulla che sia anche lontanamente paragonabile ad una politica di
largo respiro.
Su
tutto regna incontrastato il soldo, il lasciapassare per la rovina finale: la
crescita, l’IMU, il fiscal compact, le tasse, i salari, i redditi, lo spread,
le banche, le pensioni. Soldi, solo e unicamente soldi, tutto il resto non
esiste. Peccato che anche con tutti i soldi che si vuole, senza acqua e aria
pulita, senza cibo sano, ci si fa ben poco e non si può nemmeno scappare chissà
dove perché ormai inquinamento e degrado sono ovunque, non c’è posto al mondo,
compresi gli oceani, che non sia contaminato. E la situazione è così proprio
perché abbiamo messo al primo, secondo, terzo, quarto, quinto posto il denaro.
I
soldi sono importanti certo ma non possono essere la pietra angolare di tutto,
vanno messi sicuramente dopo gli obiettivi principali della nostra vita che
sono la felicità (che non si ottiene di certo con l’acquisto di qualche merce),
un ambiente sano e delle relazioni personali soddisfacenti non instaurate in
base ad un tornaconto di qualche tipo.
A
forza di parlare e ascoltare di soldi siamo diventati tutti registratori di
cassa e poi ci lamentiamo se siamo infelici, depressi, stressati, arrabbiati o
non troviamo chi ci capisce.
Rimettiamo
i soldi al loro posto come mezzo e non come fine e impegniamoci nella
costruzione di un mondo che abbia altri valori rispetto a quelli monetari.
Paolo Ernani
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