I
dati ISTAT lo dimostrano, ci stanno uccidendo… e non mollano!
Disoccupazione:
nel 2012 c'è stato un incremento del tasso di disoccupazione (10,6%). Nel 2013
il tasso di disoccupazione continuerà a salire (11,4%) tutto questo nonostante
le leggi liberticide in materia di lavoro, abolizione contratti nazionali,
abrogazione art. 18, riforma pensioni.
Prodotto
interno lordo: per il 2012 l'Istat prevede una riduzione del prodotto interno
lordo italiano pari al 2,3%, ossia non c'è crescita economica, anzi è recessione.
Consumi:
crollo dei consumi con una contrazione del 3,2%. Giustamente senza lavoro e
senza produzione cosa c'è da consumare? Inoltre questo è un dato particolarmente
odioso, in quanto la contrazione dei consumi tocca i ceti più popolari e quindi
i generi di prima necessità, in misura ben maggiore del valore medio, mentre
resta praticamente invariato per i benestanti.
Tasse:
+10,627 miliardi di euro di entrate tributarie rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente. Anche qui le misure colpiscono in misura maggiore e quasi
esclusiva lavoratori e piccoli imprenditori, lasciando fuori le rendite
finanziarie parassitarie e i grandi capitali.
Queste
politiche di austerity basate su tagli della spesa pubblica e aumento delle
tasse non fanno altro che condurre il
popolo verso il baratro: disoccupazione e recessione economica.
Se
questi sono i mirabolanti risultati di personaggi sfornati dalla mitica “Bocconi”,
tanto vale chiuderla per accertata pericolosità sociale e attentato all’integrità
della nazione e del suo popolo. Gente nel passato è stata condannata per molto
meno.
Quando
lo capiranno questi "tecnici", servi dell'oligarchia bancaria e delle
multinazionali, che per far crescere un Paese c'è bisogno di una politica
monetaria ESPANSIVA, finanziando la spesa pubblica, stimolando gli investimenti
alle imprese ed i consumi, e non una politica monetaria RESTRITTIVA come quella
che stanno facendo, con la scusa banale di seguire il pareggio di bilancio
imposto dai quei complici criminali di Francoforte? La mia domanda è retorica,
ovvio che i "tecnici" al governo sono ben consci di questo, poichè la
loro missione è proprio quella di seguire alla lettera i compiti della BCE e
FMI, controllare il popolo attraverso il debito e dare in pasto alle
corporations beni e servizi che prima erano pubblici, mentre ora grazie alle
PRIVATIZZAZIONI arricchiscono gli azionisti della SpA "amiche delle
banche".
Mi
auguro un risveglio collettivo che sia il meno traumatico possibile, ma che porti
a un’inversione di tendenza che, tanto più sarà rapida, tanto più sarà efficace. Riconquistare la sovranità monetaria,
imprescindibile requisito per una politica di crescita sostenibile e non
strozzata dal cappio delle banche. Rinegoziare il cosiddetto debito pubblico e ricondurlo al suo
naturale compito di finanziatore di beni e servizi per la collettività e non a
uso e consumo del sistema bancario. Protezione dei ceti più deboli per farli
ritornare nel circolo virtuoso della condivisione del benessere e non della
miseria.
E
poi….un sogno: una novella Norimberga per
tutti gli artefici di questo massacro sociale: economisti, politici, banche e
banchieri, che siano incriminati per attentato alla Costituzione, falso in bilancio,
istigazione al suicidio, attentato all’integrità e alla sovranità nazionale e
tanti altri reati che lascio ad altri indicare. ( E ce ne stanno...ce ne stanno)
MIZIO
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