"Non possiamo consentire alla piazza di fare delle
scelte che deve fare la politica " esclama il ministro Cancellieri durante
il proprio intervento al senato, aggiungendo che "sono mesi che ci stiamo
preparando a momenti difficili" e "tutti dobbiamo renderci conto che
siamo chiamati a fare sacrifici". Il momento è molto delicato e occorre
"fare quadrato attorno alle istituzioni".
Insomma, senza fare troppi giri di parole, il
dipartimento del regime deputato alla repressione fisica di ogni forma di
dissenso, avoca alla politica (nella fattispecie rappresentata dal governo dei
banchieri che mai nessuno votò) il diritto di fare qualsivoglia scelta ritenga
congrua, senza che "le piazze" abbiano a lagnarsi. Preconizza
l'approssimarsi di momenti difficili sotto il profilo dell'ordine pubblico,
causati dalle intemperanze dei molti che non accetteranno di buon grado di
venir messi in mutande ed incolonnarsi ordinatamente sotto i ponti e chiama gli
taliani "buoni" a sacrificarsi in silenzio, facendo quadrato intorno
alle istituzioni bancarie....
In tutta evidenza il ministro Cancellieri ritiene (anche
se non lo dice esplicitamente) che in breve tempo l'Italia somiglierà in tutto
e per tutto alla bolgia di uno stadio di calcio, messa a "ferro e
fuoco" da manipoli di cittadini ultras, trasformatisi in teppisti dopo che
Equitalia ha portato loro via ogni avere. Proprio nel solco di questo pensiero
la Cancellieri ha infatti confermato la volontà di estendere in brevissimo
tempo alla società italiana due norme importate direttamente dal "mondo
del calcio", come il Daspo e l'arresto differito, allo scopo di meglio
fare fronte alle future battaglie. Per la tessera del tifoso probabilmente ci
vorrà ancora tempo, dal momento che non è ancora stato deciso se integrarla
nella tessera sanitaria o nella carta d'identità, ma inevitabilmente prima o
poi arriverà anche quella.
Se da un lato il regime gonfia i muscoli nell'ambito
della repressione delle "piazze", dall'altro la polizia fiscale agli
ordini di Attilio Befera è ormai pronta per la conta dei peli nel naso di tutti
gli italiani, giù giù fino all'ultimo dei disoccupati e dei pensionati sociali.
Nell'inaugurare il nuovo redditometro, la sanguisuga di stato ha infatti
stigmatizzato il fatto che almeno un milione di italiani siano a reddito zero,
ma continuino comunque a spendere, a mangiare, a bere, a riscaldarsi ed a usare
l'elettricità, ravvisando in questo loro agire il germe della disonestà. Se
fossero italiani onesti si lascerebbero onestamente morire, senza disturbare la
Cancellieri e senza ostinarsi a sopravvivere comunque. Ed invece continuano a
spendere a dispetto della matematica beferiana che li vorrebbe già almeno un
metro sottoterra.
Affrettatevi a morire, fatelo in silenzio, ma restando
ben stretti intorno alle istituzioni, dopo avere trovato qualche parente che
paghi le spese del funerale e relative tasse naturalmente, dal momento che le
banche sono qui per governare e non certo per fare beneficenza.
Marco Cedolin
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