martedì 27 novembre 2012

IL “CUPIO DISSOLVI” DEL POPOLO DI SINISTRA



E adesso la pubblicità!


Dopo la kermesse mediatica che ha trasformato le elezioni per le  primarie del centro-sinistra in un circo “Barnum” ora aspettiamo trepidanti il ballottaggio. Nell’ attesa qualche piccola prima disamina e considerazione.
Al di là delle dichiarazioni e dello spettacolo messo in piedi l’analisi dei dati e dei numeri rimane la più corretta e valida.
In questo senso i dati definitivi sull’affluenza alle primarie sono impietosi. Nonostante la più grossa campagna di mobilitazione al voto su più piattaforme (dalle piazze, ai social network, ai giornali, alla tv pay e generalista) anche queste primarie confermano un dato oggettivo di declino dell’affluenza per questo tipo di elezioni. Su dati ufficiali, queste primarie di coalizione hanno raggiunto lo stesso numero di partecipanti di quelle, con il solo Pd, del 2009 (poco più di 3 milioni di votanti). E’ evidente che nello stesso Pd, pur al centro dell’attenzione mediatica, c’è stato un calo di affluenza. E le primarie del 2009 rappresentavano il punto più basso di affluenza, in questo genere di elezione, raggiunto da quel partito.  Rispetto alle ultime primarie di coalizione, quelle del 2005, il calo è spettacolare. Una perdita di più di un quarto dei votanti, circa un milione e duecentomila voti di meno, quando nel 2005 il dispositivo per questo genere di elezioni non era sofisticato come oggi. E c’è da considerare anche una corposa contaminazione di elettorato di centrodestra (fondamentalmente pro-Renzi), come da numerose testimonianze, come mai era accaduto nelle precedenti primarie. Eppure non è mancato l’effetto annuncio con i media che, durante la giornata elettorale, hanno parlato continuamente di boom votanti, riprendendo le indicazioni  dei portavoce dei candidati, cercando di creare un’ onda che trascinasse  verso il voto. Le file, frutto di una organizzazione approssimativa sul territorio hanno fatto quindi parte della scenografia non della realtà. Vedremo quale effetto farà la scenografia sull’elettorato al momento delle elezioni politiche. Del resto siamo di fronte ad uno spettacolo politico che, come negli Usa, gonfia i palinsesti e attrae audience e quindi pubblicità. Le primarie si mostrano così, sul piano della mobilitazione reale, un istituto già usurato,  nell’intenzione originaria di raccogliere consensi allargati, nel momento in cui sembra raggiungere il suo acme spettacolare.
Nel 2006, dopo le primarie boom del 2005, ad esempio il centrosinistra e riuscì a far eleggere un governo debole che durò poche decine di mesi. Dal punto di vista dei numeri siamo quindi di fronte a modalità di mobilitazione politica minore nella società. Magari di una minoranza strategica per vincere le elezioni in una società politicamente frammentata ma  non certo da scambiare per una maggioranza esaltante e non  esaltata. Dal punto di vista dei risultati arrivano al ballottaggio due candidati di centro-destra. Entrambi assolutamente compatibili con procedure e dettati politici Ue, Bce, Ecofin che hanno portato l’Italia in una contrazione economica permanente che sta producendo disastri sociali impensabili per questo paese.  Che dalle primarie esca un PD più bersaniano o renziano, onestamente, è solo un problema di organigramma interno a quel partito.
Un’ ultima annotazione sul terzo arrivato. Caro Vendola era proprio necessario partecipare in quei termini, con accordi al ribasso con Bersani , in quella, che si è dimostrata una non-scelta tutta interna al PD, e che ha lasciato scoperto tutto il lato sinistro dello schieramento politico (almeno quel che ne rimane). Si vuole proprio il successo dell’astensionismo e dei grillini!?
L’Italia e gli italiani si meritano altro. O no?

MIZIO
Dati da Nique la Police (Senza soste.it)

Nessun commento:

Posta un commento