I
governi di Russia, Canada e dei paesi Scandinavi dichiarano che c’è bisogno di
proteggere meno specie e meno habitat, mentre continuano la distruzione e lo
sfruttamento delle risorse naturali
Se
Brigitte Bardot, come da lei minacciato, si trasferisce in Russia per
protestare contro come vengono trattati gli animali in Francia, si deve
aspettare uno shock ancora più grande.
Un
paio di settimane fa, l’ex attrice ha avvertito che se i due elefanti da
circo presumibilmente affetti da tubercolosi dovessero essere soppressi in
seguito ad un ordine di un tribunale francese, allora seguirà Gérard Depardieu
richiedendo un passaporto russo: “Se chi al potere è abbastanza codardo e
impudente da ammazzare gli elefanti … allora ho deciso che chiederò la nazionalità
russa per andarmene da un Paese che è diventato niente più di un cimitero per
animali”.
In
via generale, credo che chiunque minacci di trasferirsi in un altro Paese se
non ottiene quello che vuole dovrebbe essere obbligato a farlo. Così facendo,
ad esempio, il Regno Unito si libererebbe di alcuni dei suoi bancari più avari
e pretenziosi, i quali, nonostante le promesse, sono ancora lì. Anche di Tracey
Emin.
Ma
se la Bardot non si trasferisce in Russia, cosa che credo sia tanto probabile
quanto l’elezione di Putin al consiglio di Amnesty International, scoprirà che
gli standard francesi del trattamento e della protezione di animali, per quanto
brutali, sono quasi esemplari in confronto al suo Paese d’adozione. Prendiamo
ad esempio il decreto emanato martedì (3) dal presidente della repubblica
autonoma di Sacha-Jacuzia in Siberia.
Ci
sono 3.500 lupi nella Sacha-Jacuzia, il che sembrerebbe molto finché non si
scopre che la repubblica è grande quanto l’India. Il presidente Yegor Borisov
vuole ridurre la popolazione a 500 esemplari attraverso una caccia intensiva di
3 mesi, sostenuta da uno stato di emergenza, ricompense per ogni lupo ucciso ed
un premio di un milione di rubli per il cacciatore che ne uccide di più.
Questo
massacro “d’emergenza” è necessario, dichiara, perché il lupi stanno uccidendo
troppi animali domestici. Lo scorso anni, a quanto pare, ci sono state perdite
per 5 milioni di rubli (103.500 dollari), decisamente meno dell’eventuale costo
della caccia al lupo. Non avrebbe più senso usare i soldi per ricompensare i
contadini? Non avrebbe più senso proteggere la preda naturale dei lupi, come le
lepri, già abbastanza cacciate dagli uomini, portandoli a cercare cibo altrove?
A
novembre, quando ho scritto dei piani per sterminare i lupi in Norvegia,
alcuni dei fautori del piano mi scrissero per spiegarmi che c’erano un mucchio
di lupi in Russia, quindi perché prendersi il disturbo di proteggerli in
Scandinavia? Senza dubbio i sostenitori russi del bagno di sangue di Borisov
risponderanno che ci sono un mucchio di lupi in Canada, quindi perché
proteggerli in Russia? Beh anche loro stanno per essere delusi, dal momento che
il Canada sta progettando un massacro simile, sulle più ciniche premesse.
In
Alberta, provincia sistematicamente corrotta e rovinata dalla maledizione del
petrolio e la cui politica inquinata sta ora corrompendo la vita pubblica in
tutto il Canada, il governo sta pianificando di mettere in atto una strage di
lupi sparandogli dagli elicotteri e avvelenandoli con la stricnina.
Apparentemente,
il motivo è proteggere il caribù delle foreste, una sottospecie della renna
(Rangifer tarandus caribou), il cui numero sta diminuendo rapidamente. Secondo
l’Alberta Caribou Committee, questo accade perché i lupi uccidono.
Quindi,
cos’è questo Comitato? Come ci si può aspettare, rappresenta tutte le solite
organizzazioni ambientali, come, la PetroCanada, la Shell, la BP, la
ConocoPhillips, la Koch Petroleum, la TransCanada Pipelines, la Alberta-Pacific
Forest Industries and la scadente Daishowa Marubeni. Hanno deciso tra loro (a
quanto pare convincendo sia il governo provinciale che quello federale) che il
problema che affligge i caribù della provincia non sia la frammentazione del
loro habitat causata dalle linee sismiche, i condotti, le strade, le
piattaforme petrolifere, la raccolta di legname e la trasformazione della
foresta vergine in una discarica d’asfalto, ma l’esistenza di un predatore
naturale con il quale la specie ha convissuto per migliaia di anni.
Chi
se ne importa se l’analisi delle feci dei lupi dimostrano che si cibano
pochissimo di caribù, dato che preferiscono cacciare cervi. Chi se ne importa
che il caribù delle foreste è altamente suscettibile alla confusione e che
tutte le prove indicano che la causa principale della loro scomparsa sia la
distruzione del loro habitat. Altra cosa deplorevole, oltre allo sfruttamento
distruttivo, che si sta diffondendo nell’Alberta Saudita. Quale migliore capro
espiatorio di un animale per secoli demonizzato su entrambe le sponde dell’Atlantico?
Uccidere
i lupi è la scusa di cui il governo federale ha bisogno per rimuovere il 95
della protezione dell’habitat del caribù delle foreste. Come sottolinea Cliff
Wallis della Alberta Wilderness Association: “Il piano dà la sensazione di fare
qualcosa, ma in realtà si tratta di ‘normale amministrazione’ per le foreste,il
gas, il petrolio e la sabbia bituminosa dell’Alberta”. Uccidere i lupi
presuppone che i caribù vengono protetti, anche mentre vengono condotti
all’estinzione da un’industria scarsamente regolarizzata. Sono già stati
abbattuti e avvelenati centinaia di lupi: ora il governo intende intensificare
questa pratica.
Una
cosa simile sta succedendo nella Columbia Britannica. A novembre è stata
bandita una gara per l’uccisione di lupi, sponsorizzata tra gli altri dalla
Peace River Rod and Gun Club. Si svolgerà durante l’inverno, mettendo in palio
premi in denaro per i cacciatori che uccideranno l’esemplare più piccolo e
quello più grande. I lupi vengono portati allo sfinimento dalle motoslitte, poi
abbattuti.
Come
in Alberta, il governo provinciale della Columbia Britannica intende mitigare
le norme che regolano l’uccisione dei lupi ed eliminarle in alcune zone
della provincia. Di nuovo, la scusa è la protezione del caribù, anche qui
minacciato principalmente dalle attività umane.
Quindi
mi chiedo cosa diranno i sostenitori del massacro dei lupi in Canada: non vi
preoccupate per i nostri esemplari, perché i lupi prosperano in Russia,
intendevo Norvegia, intendevo nello zoo di Edimburgo?
Non
può fare affidamento sugli altri Paesi perché facciano quello che non vuoi fare
a casa tua. C’è un solo posto in cui un governo può rifiutarsi di proteggere la
fauna selvatica, cioè il posto in cui esercita la sua giurisdizione. Di George Monbiot
Traduzione a cura di ROBERTA PAPALEO
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