McDonald’s
recentemente sta pubblicizzando l’intenzione di assumere tremila lavoratori nei
prossimi tre anni e, sfruttando il momento di forte disoccupazione, cerca di
fare bella figura agli occhi dell’opinione pubblica.
Il
sindacato ha contestato la pubblicità dicendo che si tratta soprattutto di
lavoro precario. Peccato però non porsi il problema e la questione più
importante e cioè: lavorare per McDonald’s è positivo, è giusto? McDonald’s è
una delle multinazionali più aggressive e inquinanti del pianeta. Per
rifornirla di carne vengono uccisi milioni di animali ogni anno in un olocausto
di dimensioni anche difficilmente immaginabili.
Per
fare posto agli allevamenti vengono abbattute intere foreste e le emissioni di
gas serra prodotte dalla combinazione di allevamento e disboscamento sono
drammaticamente alte. A ciò si aggiunge il fatto che le popolazioni locali
vengono private di risorse preziose. McDonald’s è stata oggetto di boicottaggi
e proteste per il suo comportamento, ci sono addirittura film come Super Size
Me che hanno dimostrato la nocività per la salute del cibo che vende.
Un
libro anche esso poi diventato film, “Fast food nation”, ha aperto uno squarcio
sul mondo relativo al fast food che è inquietante da vari punti di vista, dal
trattamento dei lavoratori a quello degli animali, per non parlare poi delle
intossicazioni come conseguenza del cibo fornito nei vari negozi in giro per il
mondo.
Il
cibo poi non è certo di qualità (lascio immaginare cosa mai potrà contenere un
hamburger che costa solo un euro), non è biologico, arriva spesso da lontano e
in ogni negozio della catena vengono prodotte montagne di imballaggi e rifiuti,
perciò McDonald’s ha un'impronta ecologica spropositata. Quindi il fatto che i
posti di lavoro siano precari o no è la questione meno importante, ben più
importante è chiedersi se si può lavorare per un padrone macchiato pesantemente
di sangue e inquinamento e che è l’esatto contrario dell’etica.
I
danni a livello planetario che produce un'azienda del genere sono così ampi e
distruttivi che mi auguro che nessuno risponda a quegli annunci di ricerca
lavoro, sempre più persone rifiutino di lavorarci, l’intera catena chiuda e al
massimo al suo posto aprano negozi che vendono biologico o prodotti locali.
Non
si dica che in tempi di crisi non bisogna fare tanto i difficili perché più
persone lavorano per soggetti simili e più la crisi globale aumenta. Nella mia
vita ho fatto e faccio lavori ben più umili e pesanti di friggere patatine e il
lavoro l’ho sempre trovato senza che ciò derivasse necessariamente dai miei
studi o capacità professionali.
Da
McDonald’s poi il trattamento economico/lavorativo non è certo meraviglioso ed
è massima la flessibilità richiesta. Non sarà quindi così difficile trovare di
meglio. Basta non scoraggiarsi, avere voglia di impegnarsi e trovare anche
strade originali rispetto alle solite che ci propongono e che ci dicono siano
le uniche da prendere in considerazione a danno di tutto e tutti. di Paolo Ermani
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