Salve
a tutti, rieccomi quà!
Se
vi chiedevate dove fossi finito, cosa stessi facendo e dove come e perché lo
stessi facendo… smettete di chiedervelo.
E’
stato un anno intenso, direi, con MOLTI progetti cominciati, qualcuno portato a
buon fine, qualcuno ancora in corso d’opera... Ma naturalmente, non sono qui
per raccontarvi queste varie bazzecole, per cui ci sarà tempo.
Voglio
parlarvi, semplicemente, di una notizia clamorosa. Anzi: di DUE notizie
clamorose, peraltro assai connesse. Sono due bombe assolute, che dovrebbero
conquistare il posto centrale di TUTTI i dibattiti politici e non, pubblici e
privati, sotto la doccia e dall'ortolano, da Vespa e dal confessore...vabbé ci
siamo capiti.
Prima
bomba:
Lo
Stato Italiano poteva,avrebbe potuto, potrebbe (E PUO’!!!) risparmiare circa
l’80% del costo degli interessi che attualmente paga sui propri titoli pubblici
o almeno, per stare conservativi, tagliare dell’80% lo spread.
VOI,
lettori informati, sapete BENISSIMO ( vero?) che questo a regime
significherebbe risparmiare circa 70 MILIARDI DI EURO ALL’ANNO, ovvero
significherebbe essere in grado di portare in ATTIVO il bilancio dello stato,
rispettare il fiscal compact, poterci permettere di dare lezioni di corretta
gestione dei bilanci statali al mondo intero, recuperare DI SLANCIO la tripla
AAA+ con bacio accademico ed anzi vedersi assegnati per la prima volta nella
storia la quadrupla AAAA... Vabbe’.
Toglietegli
il fiasco, a Cassandro, che ci diventa ottimista e gli fa male, direte.
Invece
no.
Tutto
nasce da una idea, di quelle primitive, che credo vengano a tutti, PERFINO agli
economisti, ogni tanto.
L’ideona
(?): Ma SE la Banca d’Italia ha come soci SOLO istituti privati, pur essendo un
ente di diritto pubblico, non potrebbe COME OGNI Istituto privato della CEE (
tutte le banche Principali, in pratica, nessuna esclusa) approvvigionarsi
presso la BCE di liquidità ad un tasso privilegiato ( come TUTTI gli istituti
bancari europei) dello 0,75% e cosi comprare i TITOLI DI STATO ITALIANI immessi
sul mercato? Cosi spengerebbe immediatamente la febbre da spread (basterebbe
poter comprare qualche percento ad ogni asta, forse meno del 10%). Bellino no?
All’atto pratico , gli interessi sui bot, btp et compagnia, lo Stato li
pagherebbe a se stesso ( sarebbe debitore di una banca di cui e' il
proprietario) quindi tornerebbero allo Stato, o, COSA EQUIVALENTE, andrebbero a
ricostituire le riserve della banca stessa, che cosi potrebbe meglio adempiere
alle proprie funzioni e, alla fine, fare da se, comprare i titoli Btp et alia,
senza chiedere soldi alla BCE ( una volta messi in saccoccia sufficienti
interessi). In pratica si recupererebbe la famosa sovranità monetaria, che
permetteva alla banca d'Italia di stampare, ove necessario lire per acquistare
i titoli di Stato rimasti invenduti e cosi tenere bassi i tassi. Il prezzo da
pagare sarebbe modesto: lo 0,75% per approvigionarsi di euro presso la BCE.
Eh,
si sarebbe bello, ma SE NON LO FANNO....ci sarà il trucco!!
Infatti.
Come dicevo, anche gli economisti ci pensano a queste cose qui e QUINDI anche
gli euroburocrati. E quindi ecco il “famigerato“ art.123 TFUE (ex articolo 101
del TCE) dell’apposito regolamento CE che regolamenta PROPRIO queste cose:
1.
Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di
facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte
delle banche centrali degli Stati membri (in appresso denominate «banche
centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell'Unione, alle
amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad
altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri,
così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della
Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.
2.
Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano agli enti creditizi di
proprietà pubblica che, nel contesto dell'offerta di liquidità da parte delle
banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla Banca
centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati."
Avete
capito?
Bankitalia
NON può accedere al giochino.
Ok,
avevo scherzato, ci tocca un lacrime&sangue in salsa acida greca per i
prossimi 5 anni (Merkel dixit).
Eh,
beh... NO!!! Proprio quell’articolo 123 TFUE ci rivela, invece, in un modo
talmente chiaro da essere addirittura imbarazzante ( per noi italici abituati
ai rimandi tra cinque leggi, dodici decreti, due regolamenti e quattordici
emendamenti) CHE SI PUO’ FARE !!!!!
Ripeto:
http://www.youtube.com/watch?v=rdkecMOT1ko SI-PUO- FARE!!! Come, dove, quando,
perché?
Dice
dunque il famigerato articolo che le banche centrali non possono.
Vero,
giusto.
Ma
un fantomatico “ENTE CREDITIZIO DI PROPRIETA’ PUBBLICA" si. A questo punto
l’IDEONA si può esplicitare in questo modo.
Poniamo
che lo Stato italiano abbia un CLAMOROSO credito con una PRIMARIA banca
Italiana, che con PALMARE evidenza a meno di non fare vere e proprie carte
false, non è in grado, nel modo piu’ assoluto, di onorare.
PONIAMO
che lo Stato italiano non voglia che questa PRIMARIA banca italiana finisca
gambe all’aria, sia perché è la più antica del paese sia perché nel vortice si
tirerebbe dietro una intera città e forse una intera Regione, sia perché,
scoperchiando il verminaio e l'intreccio di conti offshore, decine e decine di
amministratori, della cosa pubblica e di quella privata cadrebbero dalle
rispettive poltrone, ivi compreso un paio di ministri... insomma ci siamo
capiti.
Poniamo
che, anziché fare carte false o portare i libri in tribunale, si trovi un
accordo per il quale lo Stato diventa l’azionista di maggioranza della banca,
in cambio dell’annullamento del credito vantato.
BENE,
a questo punto, PROPRIO per quello che dice l’articolo 123 TFUE, QUESTO
istituto, può accedere ai prestiti agevolati della BCE COME TUTTI GLI ALTRI.
Una cosa, che fra l'altro, questo FANTOMATICO (uh uh uh) Istituto ha già fatto.
Per
oltre 30 MILIARDI di euro.
Operativamente,
in cambio dei richiesti miliardi di euro allo 0,75%, l’istituto dovrà porre a
pegno presso la BCE i titoli di stato che avrà acquistato.
Non
è un grave problema.
Fino
a che lo Stato italiano paga e l'Istituto non collassa sotto i propri debiti
pregressi ( una buona parte con lo Stato stesso, che quindi provvede ad
annullarli in cambio del vantaggio conseguito) quel che conta non è dove stanno
i titoli ma il rendimento NETTO che danno. Nel caso di specie, oltre un
miliardo e mezzo all'anno, differenza tra gli interessi che pagano i BTP e il
costo del denaro acquistato presso la BCE . Sono utili imponenti. OVVIAMENTE,
dai NOTEVOLI utili che ricaverà, detto istituto dovrà detrarre i costi di
struttura etc etc etc.
MA,
ponendo che venga creata una divisione gestionale ad hoc MOLTO leggera, questi
costi potranno essere posti quasi pari a zero.
Gli
UTILI, potranno (ed ovviamente, dato l’azionista di maggioranza, DOVRANNO)
essere girati, per la loro QUASI totalità, agli azionisti. Ovvero, in ultima
analisi, allo Stato.
Capite?
Lo stato pagherà gli utili sui propri BTP A SE STESSO. una partita di giro a
somma (quasi) zero. Detratti i costi del denaro e quelli di struttura, è
proprio quello che avevo teorizzato io.
Semplicemente
acquisendo UNA BANCA, (che peraltro ha praticamente già pagato più che
ampiamente) lo Stato potrebbe tagliare dell' 80% gli interessi reali che paga
sulle sue obbligazioni.
Direte
voi: vabbe’ ma e’ IMPOSSIBILE che una SOLA banca possa accedere a tutto il
credito necessario (ad esempio 200 o 300 miliardi di euro all’anno) per
acquistare i titoli di stato emessi in un dato anno.
Giusto,
ma innanzitutto chi dice che dovremo fermarci ad UNA banca?
Inoltre,
potrete verificare da voi che basterebbe MOLTO ma MOLTO meno, per annullare, o
quasi, il famoso spread.
Anche
nei casi peggiori, le aste di titoli che hanno visto lo spread decollare
verticalmente, hanno visto un invenduto di pochi punti percentuali rispetto al
totale dei titoli offerti. In pratica, anche solo la certezza che i titoli
sarebbero acquistati da uno (o piu’!!) istituti privati, (ma a capitale di
maggioranza pubblico) farebbe crollare il dannato moloch Spread. A che livelli?
Piu’
o meno quelli da cui è partito, due anni fa, meno del 2%.
Insomma,
il famoso taglio dell'80% dello spread rispetto ai momenti peggiori.
Direte,
voi: MAGARI hai ragione ma SE hai ragione PERCHE’ non ci ha pensato nessuno?
Avete
ragione, domanda più che lecita. Infatti L’HANNO GIA’ FATTO!!!!
L'hanno
già fatto: lo Stato ha il controllo di un istituto di Credito che funge da
calmiere per le aste dei titoli di Stato e come compratore di ultima istanza.
Ovviamente
NON in Italia, altrimenti non staremmo qui a ragionare.
Innanzitutto
riflettete su una cosa:cChe fosse cosi, che QUESTA POSSIBILITA' fosse stata
considerata dai regolamenti europei, era ovvio. ALTRIMENTI quel paragrafino,
sui divieti di acquisto diretto di obbligazioni da parte della BCE o il
finanziamento diretto delle banche centrali che "non si applicano agli
enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell'offerta di
liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali
nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti
creditizi privati."
NON
sarebbe stato aggiunto.
E’
stato aggiunto, con tutta evidenza per difendere interessi DIRETTI di qualcuno
che aveva il potere di orientare gli estensori di quelle regole.
A
questo punto, avete già capito di chi si tratta, è lo Stato di riferimento
europeo, incubo di ogni PIIGS che si rispetti, ma volete la prova.
In
Francia, in Olanda, in Polonia, A Cipro e...uh guarda, anche in Germania.
Anzi:
In Germania, http://en.wikipedia.org/wiki/German_public_bank OLTRE LA META'
DEL
SISTEMA BANCARIO, è in mani pubbliche.
Per
dirne una: la Commerz Bank, secondo istituto tedesco, ha lo Stato tedesco come
azionista di maggioranza.
Intanto
una prima, elementare, considerazione.
Siccome,
tramite le proprie banche investe ( e massicciamente!!) nei nostri BTP e
compagnia, LO STATO TEDESCO, come azionista di maggioranza, lucra sulle nostre
sfighe e sul nostro spread. Gli basta NON comprare i nostri Bond ed ecco che lo
spread si innalza. in poche parole esercita un controllo DIRETTO IMPRESSIONANTE
sulla nostra politica INTERNA.
E
questa, mi pare, sarebbe abbastanza grossa e degna di questo Blog e della sua
tradizione.
Ma,
non è ANCORA finita!!
Sempre
lo stesso Stato tedesco ha DIMOSTRATO che quel che dico si può fare. Di piu’:
lo ha fatto e lo sta facendo e lo sta facendo PER CENTINAIA DI MILIARDI.
Insomma:
è l’azionista di maggioranza di centinaia di istituti bancari di diritto
privato ma a capitale quasi totalmente pubblico, che accedono alla BCE allo
0,75% e COMPRA MASSICCIAMENTE titoli tedeschi, cosi tenendo giu’ i tassi di
interesse.
Non
ci credete ancora?
Bene,
allora date una occhiata a cosa fa la Kreditanstalt fuer Wiederaufbau (KfW),
che oggi si chiama KfW Bankengruppe.
E'
un istituto nato nel dopoguerra per gestire i fondi del Piano Marshall. Un
analogo tedesco della nostra Cassa deposito e prestiti. E'posseduta all'80%
dalla Repubblica Federale tedesca e al 20% dai Lander.
In
Pratica: è al 100% PUBBLICA. Come altre CENTINAIA di banche tedesche, con la
scusa del project financing, finanzia UN SACCO di enti di iniziative e di
attività varie, pubbliche e private, al posto dello Stato con la scusa del
project financing tenendo su a forza l'economia del paese. Sono Istituti di
diritto PRIVATO e PERTANTO questi finanziamenti NON vanno ad aumentare il
debito pubblico tedesco.
Come
si approvigiona di euro? Comprando decine di miliardi di euro di Bund con gli
euro presi in prestito dalla BCE allo 0,75% e, ovviamente con gli interessi sui
prestiti a privati. Per approvvigionarsi sul mercato per finanziare queste
attività ha emesso nel tempo una quantità ENORME di obbligazioni. Insomma: ha
fatto debiti.
PER
430 MILIARDI DI EURO.
Al
contrario della nostra analoga Cassa depositi e prestiti, le cui passività
(obbligazioni distribuite tramite gli uffici postali etc etc) contribuiscono al
cumulo del debito pubblico italiano per quasi il 20% del nostro PIL, le
passività del KFW, pari, ripeto, a circa 430 MILIARDI DI EURO, il 17 PER CENTO
DEL PIL TEDESCO, NON sono state contabilizzate nel bilancio statale e NON vanno
ad aumentare, come dovrebbero, il debito pubblico tedesco. Il tutto è permesso
dall' Esa95. È il http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_SDDS/Annexes/
naga_a_esms_an1.pdf manuale contabile che detta le regole per il calcolo dei
debiti pubblici dei paesi CEE. Tale manuale esclude dal computo, le società
pubbliche che si finanziano con pubbliche garanzie ma che coprono il 50,1% dei
propri costi con ricavi di mercato e non con versamenti pubblici, tasse e
contributi.
Ovvero
: fino a che un eventuale deficit o comunque i costi di funzionamento sono
coperti ALMENO per il 50,1% dai ricavi, il deficit e le altre passività
dell'istituto NON VENGONO COMPUTATI nel bilancio dello stato. Come ha scritto
http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/07/
Peccato_Tedesco_sul_Debito_co_9_1109074848.shtml Il Corriere della Sera, "
la serietà di un tale principio è paragonabile alla considerazione del rischio
di controparte negli Ias-Ifrs, i principi contabili che hanno favorito il crac
Lehman".
In
poche parole, con un trucco meramente contabile, che in casi analoghi
oltreoceano ha portato a condanne per bancarotta fraudolenta, la Germania ha
cancellato o, se preferite, "occultato" oltre il 17% del suo debito
pubblico.
Avete
capito bene?
Eliminato
questo trucco contabile IL DEBITO PUBBLICO TEDESCO FAREBBE UN BALZO DEL 20% DEL
PIL IN UN COLPO SOLO. Dall'80% al 97%.
Ed
è solo la punta dell'iceberg di un tipo di "contabilità" creativa
probabilmente più spudorata di quella che è stata imputata alla famigeratissima
e disgraziatissima Grecia, che peraltro aveva truccato i conti di un ben piu'
modesto 10%.
Si
dirà che è un caso particolare?
Può
essere. Comunque, come avete visto, ci sono CENTINAIA di Istituti tedeschi di
proprietà pubblica che fanno cose simili.
In
effetti i debiti degli istituti tedeschi nei confronti della BCE ammontano a
ben 750 miliardi di euro e di questi ALMENO LA META', per meri motivi
statistici, sono da riferire a Banche di proprietà pubblica.
C'e'
chi si è spinto a dire che in realtà la Germania http://
www.wallstreetitalia.com/article/1349943/crisi-debiti/l-ultima-frontiera-al-140-
il-debito-pil-della-germania.aspx HA IL PIU' ALTO LIVELLO DI INDEBITAMENTO
DELL'INTERA CEE!!
Comunque
la si veda, http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-07-24/
berlino-conti-leggeri-grazie-063940.shtml?uuid=AbjfmiCG qui una conferma
autorevole, una cosa è certa. NON è in grado di dare lezioni di stabilità a
nessuno e tantomeno di correttezza contabile.
Il
bello è che la Germania non è il solo paese che fa questo genere di trucchetti.
Anche in Francia, Hollande ( tanto per cambiare) ha appena istituito un ente
simile, la BPI, con compiti simili e una quarantina di miliardi di dote.
Alla
fine di tutta questa pappardella, ammetterete, c'e' di che restare a bocca
aperta. Si può parlare di un vero e proprio giallo.
SI
tratta di un omicidio premeditato di economie già inguaiate di loro per fini
evidenti: difendere la PROPRIA economia e, soprattutto le proprie
indebitatissime banche ai danni dei neobattezzati paesi-PIIGS.
Che
ha, direi un colpevole principale, diversi complici e comprimari ed è invece in
cerca di un movente chiaro. Il colpevole principale, c'e' poco da dire e da
fare è la Germania.
Ma
ha avuto complici, ovviamente NON inconsapevoli, nel resto d'Europa. Non si
tratta di una questione astratta, filosofica o di semplice informazione: La
nostra economia è stata avviata in una spirale recessiva VOLUTAMENTE in nome di
una stabilità che in realtà già aveva, ben più dei vicini.
Sull'
altare di conti che in realtà erano tra i piu' in ordine d'Europa, in nome
dell'abbassamento di un debito che era uno di quelli che era cresciuto meno,
abbiamo sacrificato decine di migliaia di aziende, interi comparti industriali,
milioni di posti di lavoro, una bella fetta dei risparmi e del reddito delle
famiglie, il futuro dei nostri giovani, il sistema educativo, la ricerca e
l'innovazione e, non ultime, anche alcune migliaia di vite umane, sotto forma
di suicidi, omicidi, morti sul lavoro in turnazioni disumane etc etc etc.
Si
tratta, in realtà, del tema più importante in assoluto, in questo scorcio di
campagna elettorale, di una denuncia da portare SUBITO in Europa ed ai MASSIMI
livelli, con tutto il can can mediatico possibile, dipendendo da essa la
sopravvivenza stessa del nostro paese.
Per
rimanere a qualcosa di operativo:
PERCHE'
Monti&C. NON hanno pensato ad una soluzione del genere?
E
perché, SE ci hanno pensato, NON L'hanno ancora attuata, preferendo regalare a
babbo morto e sepolto, alcuni miliardi di euro ad un inguaiatissimo istituto
dalla storia secolare, in cambio di garanzie esistenti puramente sulla carta,
investendoci praticamente tutti ricavi dell'IMU?
Perché
, essendone ovviamente, BEN a conoscenza, di questi IMMENSI trucchi contabili,
non hanno denunciato la Germania e le sue velleità paneuropee di fronte al
mondo?
Si
possono fare varie ipotesi, nessuna delle quali particolarmente piacevole per
la figura ed il prestigio del nostro piu' che sobrio presidente del Consiglio
(la p minuscola, in onore della sobrietà e della austerity necessarie in questi
momenti difficili).
Io
farò quelle più benigne. E' PROPRIO QUESTO il punto dove il nostro
Liber-talibano Presidente del Consiglio voleva arrivare: NON volendo
nazionalizzare una banca per meri motivi di contabilità nazionale, perche' cosi
facendo si renderebbero troppo evidenti i giochini altrui, si preferisce
trovarsi una buona scusa, come ad esempio l'evidente rischio di insolvenza
dell'Istituto medesimo per essere COSTRETTI a nazionalizzarlo.
C'e'
da dire che tutto questo poteva non succedere SE non avessimo privatizzato, in
nome del liberismo trasversale la maggior parte dei nostri istituti bancari e
di conseguenza la Banca D'Italia, di cui erano e sono azionisti di maggioranza,
circa una quindicina di anni fa.
Per
quanto riguarda, invece, la mancata denuncia, credo che non ci siano dubbi,
visto https://www.isideonline.it/newrelax1/NewRelaxMain http:/
it.notizie.yahoo.com/grecia-monti-con-euro-iniziata-rivoluzione-prima-
era-182400491.html che Monti stesso l'ha detto con singolare chiarezza ed
atroce ieraticità: solo una Crisi TREMENDA, avrebbe permesso di attuare quelle
politiche che lui riteneva assolutamente necessario di taglio della spesa
pubblica e privatizzazione e liberalizzazione forzosa dell'intera Società. Una
volta deciso che la Crisi e le sue devastanti conseguenze erano il prezzo da
pagare serenamente per plasmare il paese, Grecia o Italia non importa, secondo
ila dottrina della shock economy, il resto è una logica conseguenza.
Se
non è un movente, ci si avvicina molto.
Ma
in Europa lo sanno?
Certo!!
Pietro
Cambi