ROMA
- Autostrada Roma-Latina. L'ultimo atto, dal finale ancora aperto, di questa
saga lunga vent'anni sta andando in scena proprio in questi giorni. In questi
giorni infatti nel XII municipio si sta discutendo con consigli e riunioni
sulla bretella Tor De Cenci-A12 che dovrà unire l'autostrada Azzurra, quella
che da Civitavecchia arriva a Roma e che da lì poi, passando per la periferia
sud-est romana, si ricollegherà alla nuova autostrada.
Uno scorcio della Riserva naturale Decima-Malafede che verrebbe devastata se il progetto venisse realizzato
Un'opera
"minore" se paragonata alla totalità del progetto del corridoio,
lungo complessivamente ben 99,8 chilometri, che collegherà la Capitale con
Latina seguendo per circa il 60% il tracciato dell'attuale strada statale
Pontina. Eppure vitale dal momento che senza la sua progettazione nessun
cantiere potrà partire. Il Cipe (Comitato interministeriale per la
programmazione economica) infatti, stanziando i primi finanziamenti, ha
subordinato l'avvio dei lavori alla progettazione di questa bretella.
La
volontà di realizzare l'opera ha sollevato le proteste non solo dei cittadini
riuniti in comitato che chiedono di privilegiare il trasporto su ferro rispetto
a quello su gomma, ma anche del mondo politico che da destra a sinistra sta
lanciando messaggi contrari alla sua realizzazione. Anche il vicesindaco di
Roma, Sveva Belviso, che proviene proprio da quel quadrante cittadino, si è
fatta paladina della battaglia contro la bretella e ha mandato per posta a
tutti i cittadini una lettera con una petizione da firmare per opporvisi
(http://eur.romatoday.it/belviso-lancia-petizione-contro-bretella-tor-de-cenci-.html).
Eppure dell'eventualità di realizzare un'autostrada che unisca il sud del Lazio
con Roma se ne parla da più di vent'anni. E la Grande Opera, nata sotto l'ala
socialista, è stata sostenuta in maniera bipartisan da tutte le giunte
regionali che si sono succedute nel tempo.
LA
STORIA - La storia del corridoio Roma-Latina inizia più di vent'anni fa. Allora
a guidare la Regione Lazio c'era l'attuale presidente di Federambiente, il
socialista Bruno Landi, che iniziò a pensare a un collegamento tra Fiumicino e
Valmontone, ovvero tra il litorale e l'A1. Ma è con Francesco Storace (giunta
centrodestra), che ha governato la regione dal 2000 al 2005, che la grande
opera assume un valore centrale per ogni futura amministrazione regionale. Tra
progetti, ricorsi e contenziosi, sulla Roma-Latina ci si è giocato molto dal
punto di vista politico.
A
metà mandato, Storace, con il benestare dell'allora ministro alle Infrastrutture,
Pietro Lunardi, propone la realizzazione di un corridoio per collegare
Fiumicino con Formia. Le opposizioni cittadine si fanno sentire fin da subito
con cortei e proteste. Nel 2005 il cambio di giunta. Il centro sinistra vince
le elezioni e Piero Marrazzo diventa presidente della regione. Come i suoi
predecessori decide di continuare a portare avanti il progetto per la
realizzazione dell'autostrada così nel 2006, in accordo con l'allora ministro
delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, viene stilato il progetto che, al netto
di alcune variazioni, costituisce ancora oggi il tracciato del Corridoio
Roma-Latina. L'impianto generale della grande opera infatti sopravvive anche
all'ultimo cambio di giunta che riporta la regione Lazio nelle mani di un centrodestra
guidato dalla presidente Polverini. "Ci auguriamo che i cantieri partano
entro il 2013" ha dichiarato la governatrice. "È un'opera strategica
per il nostro territorio e per il Paese". E stavolta, dopo la
pubblicazione lo scorso dicembre in gazzetta ufficiale e il via ai
finanziamenti da parte del Cipe, se il progetto definitivo della bretella Tor
De Cenci-A12 vedrà la luce, l'autostrada Roma-Latina potrebbe diventare realtà.
I
COSTI - Come spesso accade in tema di grandi opere, con l'allungamento dei
tempi, aumentano a dismisura anche i costi. 2,8 i miliardi di euro previsti per
la "nuova Pontina" e le due bretelle autostradali, la Tor De
Cenci-A12 e la Cisterna-Valmontone. Una cifra consistente se paragonata a
quella iniziale definita durante la giunta Storace che ammontava a
"appena" 850 milioni di euro (al netto delle due bretelle), poi
lievitata a oltre 1,4 miliardi durante l'amministrazione Marazzo. 800 milioni
il costo della bretella Cisterna-Valmontone mentre ben 500 quelli del collegamento
Tor De Cenci-A12. Una grande opera nella grande opera, considerando che i 16 km
chilometri di bretella dovranno non solo scavalcare il fiume Tevere con una
campata unica di oltre 1,5 km per non far ricadere i piloni del futuro ponte
nell'area golenale del fiume, ma attraverseranno la riserva naturale di
Decima-Malafede e quella del Litorale romano. In quanto ai costi, pessimista il
Comitato No Corridoio Roma Latina per la metropolitana leggera che ne prevede
un raddoppio: "Rimanendo da definire con precisione ancora 83 chilometri
possiamo dire che i costi si aggirano attorno ai 5 miliardi".
LE
PROTESTE - Che la statale Pontina sia una strada da mettere in sicurezza, lo
dicono le cifre. Come riporta il libro Capitale Immobile pubblicato dal Centro
di documentazione sui conflitti ambientali all'inizio del 2012 "le ultime
stime contano oltre 560 incidenti mortali negli ultimi vent'anni, rendendo la
tratta una delle più rischiose d'Italia. Preceduta solo dalla Romea,
percorrendo la Pontina si rischia di essere coinvolti in un incidente con una
probabilità di almeno sei volte maggiore rispetto alle altre strade nazionali
(dello stesso tipo, ndr) con una media di 3,09 incidenti ogni chilometro a
dispetto di quella nazionale che è di 0,7". I comitati si oppongono all'idea
che altro cemento possa portare a una soluzione del problema. "Questo
progetto è devastante dal punto di vista ambientale, dal momento che
distruggerebbe molti ettari di campi coltivati che si trovano lungo il
percorso, ma soprattutto inutile per i pendolari che ogni giorno dal Pontino si
mettono in coda per raggiungere Roma, che dovrebbero stare comunque nel
traffico, soprattutto in entrata a Roma dove si verrebbe a creare un vero e
proprio tappo, e ritrovarsi a pagare anche il pedaggio". La proposta del
comitato è scritta nel suo nome: No Corridoio Roma Latina per la metropolitana
leggera. "Con molti meno soldi si potrebbe realizzare un'infrastruttura
come la metro leggera che diminuirebbe il traffico dei pendolari e sarebbe più
sostenibile dal punto di vista economico". Senza dimenticare la necessità
di "mettere in sicurezza la Pontina, una strada davvero pericolosa per
l'incolumità di chi la percorre tutti i giorni". (da RomaToday)“
Al link qui sotto è possibile scaricare le planimetrie del progetto in Pdf
http://www.autostradedellazio.it/on-line/Home/Documenti/DocumentazioneTecnica/docCatCorridoioIntermodaleRoma-Latina.28.17.8.2.3.html
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