lunedì 13 giugno 2011

GENERAZIONI CONTRO




Ogni tanto i misteriosi reggitori delle sorti del mondo, e i loro innumerevoli e interessati lacchè, trovano e provano ad istillare nelle menti e nelle anime degli esseri umani ulteriori pretestuosi motivi di divisione (come se non ce ne fossero già abbastanza).
Quello che è più in voga in questi ultimi anni è quello generazionale. Ovviamente tutto parte da considerazioni di carattere economico, l’unico metro che lor signori conoscono,affermando che la mancanza di prospettive per le nuove generazioni è dovuta essenzialmente per l’egoismo e i privilegi (!) goduti dai loro padri..
Ora sfido chiunque a considerare privilegiato chi ha lavorato per 35 – 40 anni, magari in mansioni alienanti e fisicamente pesanti, per “godere”, alla fine, di una pensione che, a malapena, permette la mera sopravvivenza. Senza considerare che tra i “privilegi” goduti sono da considerare anche quelli che, effettuando rinunce hanno permesso  ai propri figli una vita più agiata della propria e una preparazione culturale decisamente superiore. Quindi già si vede che una parte di quei “privilegi”  delle vecchie generazioni è stata e continua ad essere trasferita sulle nuove (come è giusto che sia) e non mi sembra ciò, sinonimo di egoismo.
Ma l’aspetto economico è il sistema più semplice e immediato di lettura, che i profeti di sventure di professione (economisti), ci propongono a scadenze regolari, condendo tutto con grafici e statistiche preparati e divulgati da loro stessi con chiavi interpretative, ovviamente, a senso unico.
Voglio, invece, qui far emergere altre chiavi di lettura che vadano oltre i numeri e le cifre ( che tra l’altro, dal nostro punto di vista non potremmo mai né conoscere né gestire).
Primo aspetto: sono secoli che la parte migliore della razza umana combatte contro le divisioni e i razzismi di ogni genere siano essi di sesso, razza, religione, ceto sociale ecc., immettere un ulteriore elemento di attrito non sembra proprio la cosa migliore da farsi. Consideriamo poi, che, l’aspetto generazionale è assolutamente transitorio, bastando pochi anni per passare da giovane promessa ad adulto maturo in quanto, come diceva il grande Totò a proposito della morte, anche il tempo, valendo per tutti allo stesso modo, è una " livella". Appare, quindi, già palese la pretestuosità dell’argomento.
Secondo aspetto: è fin troppo chiaro che il cordone ombelicale tra genitori e figli, debba essere reciso prima o poi, ma ciò deve accadere come naturale evoluzione dell’essere umano alla ricerca della propria identità, senza mettere in discussione il rapporto affettivo e di solidarietà presistente, e senza essere artatamente provocato da odi e risentimenti, che andrebbero, eventualmente,da giovani e meno giovani insieme, indirizzati verso ben altri soggetti. Quegli stessi che sono la causa di certe problematiche e che, poi, manipolando la verità la diffondono, grazie ai loro potenti mezzi di comunicazione influenzando coscientemente le menti dei meno attenti e dei più deboli.
Terzo aspetto: ci sarà mai al mondo un legame che, naturalmente, possa essere più vero, disinteressato e più duraturo di quello tra genitori e figli? Perché quando si parla di conflitto generazionale, è di questo che si tratta.
Potrà mai una valutazione di carattere economico incunearsi tra quelli che sono le naturali affettività tra le persone, mettendo le une contro le altre dimenticando i legami?
Ebbene, costoro, che hanno governato e continuano a governare il mondo, dopo aver provocato i danni che tutti conosciamo, come rimedio, soprattutto per mantenere inalterati i propri profitti e il  proprio potere, propongono una guerra tra genitori e figli che vedrebbe tutti inevitabilmente sconfitti, essendo i ruoli assolutamente modificabili nel giro di pochi anni.
Sappiamo tutti che ci sono risorse e possibilità per valorizzare i giovani senza, per questo penalizzare i più maturi, solo che bisognerebbe cominciare a distribuire la ricchezza in maniera più equa, mettendo limiti etici ai profitti, limitare le banche nel loro ruolo di speculatori, mettendo le risorse a disposizione della società tutta e non nelle casseforti, mettere un freno alla speculazione di qualsiasi tipo, governare con equilibrio e onestà.
Difficile? Forse. ma dipende da noi, dalla nostra capacità di lettura e di critica e conseguentemente di scelta.
Le verità ufficiali in genere sono sempre molto "ufficiali" e quasi mai verità!
Mizio

Nessun commento:

Posta un commento