venerdì 17 giugno 2011

SE ATENE PIANGE, BERLINO NON RIDE


Uno spettro si aggira per l'Europa : il default della Grecia.
Tutti ansiosamente ipocriti intorno al capezzale della moribonda. A lei che di sovrano è rimasto solo il debito, giacchè è disposta anche a vendere le sue isole e non solo, per rinviare il trapasso inevitabile.
Nonostante ciò vorrebbero salvarla, poverina, dopo averle imposto una cura da cavallo.La parola d'ordine è la ristrutturazione del debito. Non è riuscita a pagare il primo, quindi le si vorrebbe dare la possibilità di rinnovarlo aggiungendogliene un altro, con il ragionevole dubbio che si rischia di perdere capra e cavoli. Le acute menti dei vari Tremonti europei ci sono finalmente arrivate, senza però trovare un'efficace soluzione alternativa. Certo sarebbe assurdo che Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, fortemente indebitate e prossime alla sala rianimazione, fossero costrette ad offrire una stampella alla Grecia. A rigor di logica, dovrebbero intervenire le sorelle sane d'Europa, Francia e Germania che, peraltro, hanno le loro banche sovraesposte con prestiti agli elleni. Chi segue la Borsa, avrà avuto modo di vedere le quotazioni a passo di gambero di Commerze Bank e Deutsche Bank, per restare a quelle tedesche. Ma , conoscendo l'altruismo francoteutonico, c'è da dubitare sui soccorsi.
L'Inghilterra, che diligentemente non fa parte dell'area euro, non è chiamata in causa. Il suo debito non ha niente a che fare con il pasticcio dei debiti dell'Ue. Di sovrano, ha i suoi regnanti e per i debiti le bastano William e Kate.
Di nuovo allora la domanda : chi paga ? Certamente tutti gli eurovessati.
I padri fondatori di fede liberale e liberista dell'Europa, alcuni ancora viventi, quando reclutavano debuttanti per la festa, badavano al numero non alla sostanza, ascrivendosi il merito del costante ampliamento dell'Ue. Risultato : l'attuale marasma e un ballo trasformatosi in quello della scopa che nessuno vuole che gli resti in mano.
Intanto altri premono per entrare nel salone delle feste dove si danza ma non si mangia : Croazia e Serbia. Ma questi l'hanno vista la faccia di Trichet con i suoi grembiulini da primo della classe ? Forse non prendono il segnale....

Paradossalmente è prorio la Grecia,malata terminale, ad essere l'unico vero stato membro dell'Ue, pronta ad accettare tutte le sue regole giacchè non ha più nulla da perdere.
Anche se la piazza non la pensa allo stesso modo. Rabbia e scioperi sono diventati la principale occupazione dei Greci.
Gli altri stati, quelli che dovrebbero soccorrere, scalpitano come cavalli inquieti, sordi ai richiami dei fantini.Il concetto, tradotto in parole povere, significa che non intendono pagare la consumazione.

Lo spettro del default della Grecia continua ad aleggiare per tutta l'Ue con funeste previsioni da parte degli esperti che paventano rischi sistemici. In questo caso ci sarebbero gravi ripercussioni sulla moneta unica. L'Inghilterra sarebbe relativamente al sicuro nel suo splendido isolamento. Il contagio si abbatterebbe invece pesantemente su tutta l'area euro. Per questo se Atene piange, Berlino non ride.
Enzina Siriannihttp://www.informarecontroinformando.info

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