sabato 13 ottobre 2012

CARTA D' INTENTI PD-SEL-PSI, MI PARE CHE NON CI SIAMO




Ecco  punti salienti dell'accordo elettorale firmato dal PD da SEL e dal nuovo PSI (ebbene si, ci sono ancora). Il solito contenitore di buone intenzioni, di parecchie lacune e di alcuni veri e propri obbrobri.

"Noi democratici e progressisti ci riconosciamo nella Costituzione repubblicana, in un progetto di societa' di pace, di liberta', di eguaglianza, di laicita', di giustizia, di progresso e di solidarieta'. Vogliamo contribuire al cambiamento dell'Italia, alla ricostruzione delle sue istituzioni, alla pienezza sua della vita democratica. Per questo promuoviamo le elezioni primarie. Per scegliere il candidato comune dei democratici e dei progressisti alla guida del governo del nostro Paese".

 Inizia cosi' la Carta d'intenti siglata da Pd, Sel e Psi con cui i tre partiti si candidano a guidare l'Italia. Dall'Europa ai diritti civili, dalla cultura al lavoro, ecco in sintesi i contenuti del documento. 

- EUROPA: "Dall'Europa viene la sola possibilita' di salvare l'Italia - si legge nella Carta - non c'e' futuro per l'Italia se non dentro la ripresa e il rilancio del progetto europeo". Ma proprio la necessita' di "salvare l'Europa" e "condividere il governo dell'emergenza finanziaria", "spinge a cercare un terreno di collaborazione con le forze del centro liberale. Per questo i democratici e i progressisti s'impegnano a promuovere un accordo di legislatura con queste forze, sulla base della loro ispirazione costituzionale ed europeista e di una responsabilita' comune di fronte al passaggio storico, unico ed eccezionale, che l'Italia e l'Europa dovranno affrontare nei prossimi anni" (1)

 - DEMOCRAZIA: "Sconfiggere l'ideologia della fine della politica e delle virtu' prodigiose di un uomo solo al comando", "difesa intransigente del principio di legalita', lotta decisa all'evasione fiscale" e riforma dell'assetto istituzionale, attraverso "un sistema parlamentare semplificato e rafforzato, un ruolo incisivo del governo e la tutela della funzione di equilibrio assegnata al Presidente della Repubblica".

  - LAVORO: Si tratta di un punto molto controverso, considerato che uno dei contraenti del patto, ovvero Sel, ha gia' lanciato un referendum per abolire parti della riforma Fornero mentre il Pd ha votato in Parlamento la riforma. Nella Carta d'intenti la questione specifica non viene affrontata. Si sottolinea invece che "il primo passo da compiere e' un ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull'impresa, attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari". Contrastare la precarieta' e favorire l'occupazione giovanile e femminile sono altri obiettivi del programma. (2)

- UGUAGLIANZA: La Carta si propone di superare le disuguaglianze sia socio-economiche, sia territoriali che di genere. "Al capitolo dell'uguaglianza e' legata a filo doppio la questione di una giustizia civile e penale al servizio del cittadino", si legge nel documento.

  - LIBERTA': "Negli anni del berlusconismo l'appello alla liberta' e' stato utilizzato a difesa di privilegi e vantaggi privati. Noi vogliamo liberare le energie della creativita' e del merito individuale contro le chiusure corporative e familistiche della societa' italiana". Il documento accenna anche alla legge 40, di cui "occorre superare gli aspetti giuridicamente insostenibili" e chiede di garantire la "piena applicazione alla legge 194".

  - SAPERE: "La scuola e l'universita' italiane, gia' fiaccate da un quindicennio di riforme inconcludenti e contraddittorie, hanno ricevuto nell'ultima stagione un colpo quasi letale. Ora si tratta di avviare un'opera di ricostruzione vera e propria.
Nella prossima legislatura partiremo da un piano straordinario contro la dispersione scolastica, soprattutto nelle zone a piu' forte infiltrazione criminale, dal varo di misure operative per il diritto allo studio, da un investimento sulla ricerca avanzata nei settori trainanti e a piu' alto contenuto d'innovazione".(3) 

  - SVILUPPO: La Carta propone "un progetto-Paese che individui grandi aree d'investimento, di ricerca, di innovazione verso le quali orientare il sistema delle imprese, nell'industria, nell'agricoltura e nei servizi. La qualita' e le tipicita', mobilita' sostenibile, risparmio ed efficienza energetica, le tecnologie legate alla salute, alla cultura, all'arte, ai beni di valore storico e alla nostra tradizione, l'agenda digitale". (4)

- BENI COMUNI: "Salute, istruzione, sicurezza, ambiente, sono campi dove, in via di principio, non deve esserci il povero ne' il ricco", si legge nel documento. La difesa dei beni comuni e' la risposta che la politica deve a un bisogno di comunita' che e' tornato a manifestarsi anche tra noi e i referendum della primavera del 2011 ne sono stati un'espressione fondamentale".(5)

  - DIRITTI: Una legge sulla cittadinanza che "sara' simbolicamente il primo atto che ci proponiamo di compiere nella prossima legislatura", il riconoscimento per le coppie omosessuali a ottenere il riconoscimento giuridico per la loro unione e una legge contro l'omofobia, sono i punti sottolineati dalla Carta. "Siamo per il rispetto della vita umana - si legge - e quindi vogliamo che la condizione dei detenuti sia rispettosa della Costituzione". (AGI) .

(1) Comincia con un appello all' unità europea come unica possibilità di salvare l'Italia, riconoscendo con ciò la lettura che finora la politica europea e la grande finanza hanno dato di questa crisi senza nessun accenno alle responsabilità di questa Europa e della sua mano armata la BCE nella gestione e risoluzione della stessa. Si riconferma  il rispetto degli impegni presi dall'Italia finora e addirittura si auspica l'ennesimo governo di grandi intese con le forze liberali ( approvando implicitamente il M.ES.tombale strumento di ricatto finanziario per i paesi, la costituzione di un corpo di polizia europeo l'Eurogendfor che avrà potere d'intervento nei singoli stati anche senza richiesta e che non è sottoposto ad alcuna forma di controllo pubblico.

(2) intenti genericamente espressi per non turbare delicati equilibri,nodi che prima o poi, però, verranno al pettine. Che si farà dell'art.18, della riforma delle pensioni, e delle leggi sul precariato? E per le mille situazioni di crisi occupazionali come si vorrà intervenire? Nelle questioni Fiat, Ilva, Alcoa ecc. quali sono le posizioni al di là dei buoni sentimenti? Per gli esodati che si dice? Queste sono le domande cui si dovrebbe dare risposta in un documento programmatico, il libro dei buoni propositi non serve in questo momento.

(3) (4) Se non si mettono in discussione i cardini delle scelte fatte negli ultimi anni in tema di finanza dove si pensa di trovare i fondi per attuare riforme e investimenti nella scuola e nell'università, dalla lotta all'evasione fiscale? Magari! Ma è troppo rischioso legare le sorti della scola pubblica, come di altri settori ad un eventuale miglioramento sul piano dell'evasione fiscale. Ci vorrebbe una lettura  Keynesiana della crisi rimettendo in circolo risorse pubbliche per investimenti e che oggi vanno, invece, con la scusa del debito, a rimpinguare le casse delle banche.

Apprezzabili, infine, per non buttare proprio tutto a mare, i riferimenti ai diritti dell'individuo nelle scelte che riguardano l'etica (legge 40,194 e il riconoscimento dei diritti civili per tutti), anche, se poi  mi piacerebbe vedere come accoglierebbe  la parte cattolica del PD eventuali cambiamenti in materia.

Comunque mi pare proprio che anche stavolta non ci siamo proprio. Non ci sono novità, solo equilibrismi per non rompere subito. Scelte che pregiudicano allargamenti a sinistra mentre ne auspicano al centro, continuità nel rigore e grigiore del governo Monti ( a proposito, nel documento non si nomina mai, casuale?). Adesione acritica e aprioristica a questa Europa delle banche e dei finanzieri.
Che vi devo dire ragazzi, auguri e che vinca il meno peggio! 

MIZIO




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