Trovare altre vie per analizzare lo stesso fenomeno può
essere d'aiuto per comprenderlo più a fondo. È il caso della visione sulla
crisi di Paolo Barnard. Economista della scuola di John Maynard Keynes, ha
co-fondato Report ed ha scritto sui maggiori quotidiani nazionali, pubblicato
libri e tenuto conferenze in giro per l'Italia.
La sua visione economica, per quel che ci riguarda ora da
vicino, ovvero la crisi italiana, verte su una manciata di punti: un'elite di
speculatori ha creato l'euro per mettere in crisi le economie, con la lira non
sarebbe nato alcun debito, la speculazione è un invenzione e la spesa statale è
fondamentale, non si deve tagliare. Sul web si può trovare un pdf di una
sessantina di pagine intitolato “Nonna, ti spiego la crisi economica”. I sommi
capi sono i seguenti, se vorrete espandere la vostra curiosità, cliccate sul
link in fondo alla pagina.
LE LIRE. Se uno stato ha moneta sovrana non acquisisce
debito. Con chi poi, con se stesso? No. Dagli anni '70, grazie ad accordi
internazionali è stato abolito il vincolo dell'oro per stampare moneta. Non
dovevi più avere tanti lingotti d'oro pari ai soldi che immettevi in circolo.
Quindi la lira poteva essere stampata quasi illimitatamente. Se immettevi
troppa moneta potevi facilmente correggere il tiro alzando le tasse per un
periodo affinchè la quantità di denaro in circolo diminuisse.
IL DEBITO PUBBLICO PER L'ITALIA:DEVE ESSERCI. Il debito è
spesa pubblica. C'è quella buona che commissiona lavori alle imprese e da
servizi ai cittadini e quella cattiva, che investe in sprechi e corruzione. La
spesa pubblica buona è fondamentale e deve essere una spesa in debito perchè se
lo stato facesse girare meno soldi di quelli che le entrano con le tasse, che
crescita crea? Proprio tagliando la spesa ora sta condannando l'economia.
IL DEBITO DERIVATO DALL'EURO: LA TRUFFA. La moneta unica
europea non è stampata dai singoli stati ma dal sistema delle banche centrali
europee. Il denaro esce da lì ed entra nelle tasche di grandi capitalisti. Noi
italiani, come gli altri stati, dobbiamo farci sempre prestare gli euro da
questi personaggi facoltosi che li comprano, dovendo inoltre restituire alti
tassi d'interesse.
LE ÉLITE BANCARIE CHE PROVOCANO LE CRISI. La conquista
della democrazia, sudata dal popolo a suon di guerre, ha tolto alle élite di
potere una grande fetta di ricchezze rispetto al passato, che ora viene
distribuita per assicurare benessere, sanità ed istruzione a tutti i cittadini.
Per riavere indietro il loro potere, minacciato da milioni di cittadini
benestanti e informati, creano le crisi economiche a tavolino. Il gruppo di
banche d'affari Goldman Sachs ha aiutato la Grecia a falsare i suoi bilanci per
entrare nell'Euro e poi l'ha piegata sotto al peso degli interessi,
provocandone la crisi.
L'élite ha due scopi per provocare la caduta delle
democrazie occidentali: espandersi in mercati come la Cina e L'india ma
produrre a basso prezzo, e acquisire a due soldi immobili e servizi statali,
privatizzandoli. Il primo obiettivo si compie quando lo stato è costretto a
tagliare gli stipendi obbligando la gente disperata a lavorare per 800 euro.
Ecco abbattuti i costi di forza lavoro. Il secondo obiettivo si concretizza
quando lo Stato in crisi deve svendere i propri possedimenti per pagare i
debiti a loro, includendo spiagge, ferrovie, acqua, luce etc. Così i privati
che le acquistano hanno clienti assicurati. Nessuno può vivere senza spostarsi
o senza bere.
DIRE NO AI MERCATI. IL CASO DELL'ISLANDA. Una cosa che
l'Italia potrebbe fare è semplicemente non cedere ai ricatti delle banche e del
mercato che minacciando il nostro default (che è una bugia) se non stiamo alle
loro regole. Potremmo non pagare il debito e uscire dall'Euro. Peggio di così
non potrebbe andare e ritroveremo la nostra sovranità monetaria.
Così ha fatto l'Islanda, prima economia fiorente, poi
disastrata dalla privatizzazione delle sue quattro banche principali, che per
espandersi all'estero si sono indebitate. Ha di recente indetto due referendum,
in entrambi l'esito è la volontà di non restituire il debito. Ora i quattro
esponenti delle banche responsabili del danno sono in galera e l'Islanda si
appresta a riammodernare la Costituzione per evitare simili scempi futuri.
Mario Monti, tra le sue innumerevoli cariche in seno ad
importanti organizzazioni finanziarie ed economiche, è stato international
advisor per Goldman Sachs e membro del Senior European Advisory Council di
Moody's. Insomma è proprio incuneato nell'élite che Barnard profila nella sua
analisi. Come può un europeista filobancario traghettarci verso un esclusione
dall'Euro e verso una riscossione democratica? Non può ed i principali partiti
lo esortano a candidarsi perchè la fascia di cittadini medio ricchi non subirà
danni. anzi. Al contrario di noi.
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