“Mi
chiedo quanto ancora potrà sopportare questa società prima di esplodere” ha
detto Georg Pieper, uno psicoterapista tedesco specializzato nella cura dei
disordini post-traumatici a seguito di catastrofi, grandi incidenti (incluso
quello tremendo verificatosi in Germania), atti di violenza, sequestri di
persona; questa volta, però, parlava della Grecia.
Non
era che “una lontana minaccia che si profilava all’orizzonte”, definita in
termini poco comprensibili, come stretta bancaria, taglio di spese, buchi di
miliardi di euro, cattiva gestione, Troike, rifinanziamento di debiti…
"Invece di riuscire a comprendere qual è il contesto generale, non vediamo
altro che la faccia scura di Angela Merkel che sbuca dalle limousine nere a
Berlino, Bruxelles ed altre città, avanti e indietro tra un summit e l’altro,
dove si sta elaborando, pezzo dopo pezzo, la grande “manovra di salvataggio”
della Grecia e dell’Europa". (Si legga anche: La Maledizione dell’Euro
“Irreversibile”).
Ma
quello che succede veramente in Grecia viene completamente taciuto dai media.
Pieper definisce questo fenomeno “Una gigantesca opera di repressione”.
E
quindi riportano le notizie che non possono essere rivelate camuffandole con
acronimi e gergo finanziario incomprensibile all’uomo comune.
Ci
sono state donne in gravidanza che andavano da un ospedale all’altro, pregando
di poter partorire lì, senza assistenza sanitaria e denaro, e nessuno che le
aiutata. C’è stata gente, prima appartenuta alla classe media, che ora frugava
tra i resti delle bancarelle della frutta e verdura a fine giornata. Ho visto
queste attività persino a Parigi; se la Muhl ci facesse più caso, potrebbe
vederle anche in Germania. Non succede solo in Grecia, dove la gente, distrutta
per la disoccupazione e il taglio dei salari, tenta l’impossibile per sbarcare
il lunario e mettere in tavola del cibo ogni giorno. E le maggiori aziende
produttrici di beni di largo consumo stanno già reagendo: “L’impoverimento
dell’Europa”.
Spezza
il cuore, la piaga della crisi in Grecia. C’era un anziano, che aveva lavorato
per 40 anni, che si ritrovava con la pensione dimezzata e non poteva
permettersi di comprare le medicine per il cuore. Per andare in ospedale doveva
portarsi le proprie lenzuola e il proprio cibo. Poiché la società di pulizie se
n’era andata perché non veniva più pagata da tempo, i bagni venivano puliti a
turno dai medici e dagli infermieri. In ospedale scarseggiavano i medicinali e
altri presidi come i guanti da chirurgo ed i cateteri. E la percentuale dei
suicidi è raddoppiata nel corso degli ultimi tre anni – due terzi di questi
sono uomini.
“Trauma
Collettivo” è quello che Pieper vede in questa società a cui è stata strappata
la terra da sotto i piedi. “I maschi in particolare sono i più colpiti dalla
crisi” ha detto Pieper, poiché i loro salari sono stati decimati, o hanno perso
completamente l’impiego.
Guardano
con profondo odio al sistema politico ultra-corrotto e ad un governo
clepto-cratico che ha fatto così tanti danni al paese; e sono furiosi per le
politiche internazionali di “salvataggio” che beneficiano solo le banche che le
mettono in atto, non certo la gente.
Questi
uomini poi portano la loro rabbia nelle case, nelle loro famiglie, ed i loro
figli portano poi questa rabbia in strada. Da qui il crescente numero di atti
di violenza di gang di strada che attaccano le minoranze. “L’istinto di
sopravvivenza negli umani è forte” – dice Pieper – “e quindi gli umani sono
capaci di superare difficoltà anche gravissime. Ma per farlo, hanno bisogno di
una società giusta che funzioni con reali strutture e “reti” di sicurezza. Ma
in Grecia la società è stata per anni svuotata e depauperata fino al punto
dell’attuale crollo definitivo”.
“In
una situazione così drammatica come la vediamo in Grecia, l’essere umano
diventa una sorta di predatore a cui interessa solo se stesso e la propria
sopravvivenza” spiega Pieper. “Il puro bisogno lo spinge a gesti irrazionali e,
nei casi più estremi, al crimine.” “In una società che ha raggiunto questo
stadio, la solidarietà viene completamente sostituita dall’egoismo”.
Pieper
si chiede, quindi: “Quanto ancora potrà resistere una società in queste
condizioni prima di esplodere?” La Grecia è sull’orlo della guerra civile,
sembra soltanto una questione di tempo prima che la disperazione generale della
gente si trasformi in violenza collettiva e si propaghi in tutto il paese.
Tutto questo è il prodotto finale delle politiche europee di “aiuto”.
Mentre
l’Eurozona tenta ogni mezzo per rimanere in superficie mentre la valanga della
crisi del debito travolge la Grecia ed gli altri paesi periferici, e mentre
l’Europa cerca di restare in piedi legandosi con il nastro da pacchi, uno
contro l’altro, continuando a sfornare norme emanate da eurocrati trans-nazionali
non-eletti, la Svezia ci ripensa: non c’era mai stata prima così tanto
avversione per l’Euro. Si legga: “Record di ostilità della Svezia per l’Euro.”
Wolf
Richter
Nessun commento:
Posta un commento