Il
mondo cambia, sta cambiando, è già cambiato e forse non tutti ce ne siamo
accorti.
Finora
avevo accuratamente evitato di intervenire sulla questione dei Marò italiani
accusati dell’omicidio di due pescatori indiani, ma gli ultimi avvenimenti, con
il ritorno degli stessi in India dopo il goffo tentativo di sottrarsi ad un
impegno preso e le posizioni sempre più fascistoidi e impregnate di ignoranza
sciovinista mi inducono a fare alcune riflessioni.
I
due hanno sparato e ucciso due pescatori (25 e 42 anni) in acque (forse) internazionali,
scambiandoli per pirati. Due padri di famiglia che non sono potuti tornare a
casa, non per votare o per le vacanze di Natale, ma semplicemente dai propri
familiari e che non ci torneranno mai più. Fin dall’inizio la questione principale
apparve chiaro , fosse quella delle competenze, con un incrocio di leggi e
norme che vanno dal diritto internazionale a quello degli stati interessati, oltre
che a quello marittimo e militare.
Da
parte italiana la questione è stata affrontata, da subito, con leggerezza e
sottovalutazione, certi che, grazie ai buoni rapporti con l’India, la questione
si sarebbe risolta con qualche pacca sulle spalle e un impegno a non farlo più:
“ Dai, in fondo, sono ragazzi!”
Convinzione
nata dalla stessa ignoranza e presunzione di superiorità manifestata per ogni
dove negli ultimi tempi, per cui l’India è vista ancora come il paese
sottosviluppato e abitato solo da tigri e da selvaggi come nei romanzi
salgariani.
Se
si fosse seguita un pochino di più l’evoluzione del mondo e di alcuni paesi in
particolare degli ultimi venti anni, ci si sarebbe accorti che da molto tempo
le cose non sono più così.
Cit……”L'Italia
perde due posizioni nella classifica dei 20 paesi più industrializzati,
superata anche da India e Corea del Sud……..
…L’India
laurea un numero enorme di bravissimi ingegneri e computer scientist, e in
tutto il mondo nei dipartimenti di Fisica e di Matematica trovi più indiani che
europei. La produttività del settore industriale è notevole, per non ripetere
che il reddito nazionale in India cresce a ritmi che noi non conosciamo dagli
anni Sessanta. Il centro di New Delhi è oramai più pulito di quello di Roma, la
metropolitana più lunga e efficiente, lo show business è formidabile a
cominciare dal cinema, l’aeroporto Indira Gandhi nella capitale è modernissimo,
gallerie d’arte e librerie sono numerose.”…..
Accanto
a questi enormi progressi dell’India e di altri paesi dell’ex terzo mondo,
contemporaneamente c’è stata una regressione a livello di credibilità
internazionale dell’Italia che, ormai, la pone ai margini, dello scenario
politico mondiale grazie alla scelleratezza delle scelte economiche e politiche
degli ultimi venti anni.
Tanto
per essere chiari, è l’India che può esercitare maggiori pressioni sia politiche
che economiche verso l’Italia, non il contrario.
Da
parte di alcuni si sente vaneggiare di azioni di forza che si dovrebbero
mettere in atto con blitz militari per liberare
i due marò o addirittura di minaccie di vendette xenofobe nei confronti dei numerosi indiani
presenti in Italia (sperando che, poi, siano in grado di distinguerli dai
pakistani o da quelli del Bangladesh onde evitare ulteriori guai internazionali).
“Uè
ragassi, ma siamo impassiti?” Come direbbe il buon Bersani.
Avremmo
lo stesso atteggiamento se il fatto si fosse svolto esattamente al contrario
con due pescatori italiani uccisi perché scambiati per pirati?
Io
non so come si siano svolti i fatti, se i due sono colpevoli per errore o per
scelta, se erano in acque internazionali o indiane, ma so per certo che la
questione è stata trattata da parte italiana con una imperizia impressionante (questa
sì colpevole), e le ultima mosse con il rifiuto, prima, di far ripartire i due,
dopo aver sottoscritto un impegno, e poi la decisione di rimandarli in India,
non ha certo migliorato la situazione.
L’India
lasciando liberi i due di tornare per votare si era assolutamente fidata dell’impegno preso
dall’Italia che, invece, con il goffo tentativo di non onorarlo, ha mostrato
una grave mancanza di rispetto che, a livello internazionale (non solo nei
confronti dell’India) ha il suo peso. Tra l’altro ora, ad essere in una
condizione ancor più grave, sono proprio i due soldati che si sarebbe voluti
tutelare, rischiando di far fare loro la fine dei vasi di coccio tra la rabbia indiana e la
scelleratezza italiana.
Ci
vorrà, tempo, molta pazienza e capacità diplomatiche per rimettere insieme i
cocci della situazione, e senza un governo credibile, attualmente, la cosa è
ancor più complicata.
Ecco
se proprio vogliamo dare una mano ai marò e non solo a loro, interessiamoci di
più di avere rappresentanti efficienti ,capaci e responsabili nei confronti
dell’intera nazione e capire che non siamo più ai tempi di Roma caput Mundi,
ora Roma e L’Italia, purtroppo, sono molto più periferia che centro e di questo dobbiamo essere tutti un po’ più coscienti.
“Ogni
paese ha il governo che si merita.”
MIZIO
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